Cibo e prevenzione dei tumori

Alimentazione sana e corretto stile di vita ci proteggono dai tumori, ma tra allarmismi esagerati e cibi "miracolosi"... cosa c'è di vero? Il tema è senza dubbio di quelli che fanno guadagnare lettori, telespettatori e tanti “Like" sui social network. 


Alimentazione e tumori: la prevenzione
Cibo e tumori

Ma quando si tratta di salute, sarebbe bene non farsi abbindolare da titoli creati per attirare l'attenzione.

 

Il riferimento non è solo alla bagarre scatenata dalla notizia secondo la quale l'OMS avrebbe dichiarato cancerogena la carne rossa, ma anche a tutte le news che ciclicamente esaltano le virtù antitumorali di alimenti considerati "miracolosi".

 

Le armi migliori per “combattere il male del secolo”, in realtà, sono un'informazione consapevole, l'adozione di un corretto stile di vita, e una buona dose di buon senso.

 

La carne rossa è cancerogena?

Riguardo alle carni rosse c'è una diffusa disinformazione, che tende ad allontanare dal consumo di un prodotto che è naturale fonte di proteine dall'alto valore biologico, il che in realtà è un errore.

 

Fermo restando che questo alimento va consumato senza eccessi, considerando la presenza di elementi come i grassi saturi e il colesterolo, che non dovrebbero mai fare la "parte del leone" in una dieta sana ed equilibrata, facciamo allora chiarezza.

 

Dobbiamo innanzitutto distinguere tra carni lavorate e non. Le carni processate (come gli insaccati, le salsicce, i wurstel, ecc.) sono state messe sotto accusa dall'OMS giustamente, perché contengono come conservanti, nitriti e nitrati di sodio e di potassio; in particolare, i nitriti sono pericolosi perché generano nitrosammine, che sono sostanze cancerogene, come ampiamente documentato.

 

Pertanto andrebbero consumate solo occasionalmente. Diverso il discorso sulla carne rossa consumata al naturale. In questo caso, la sua pericolosità è legata solo alla presenza di estrogeni, questi sì favorenti lo sviluppo dei tumori, e quindi basterebbe scegliere carne priva di queste sostanze.

 

È come dire che l'acqua che contiene arsenico è velenosa, per cui non dobbiamo bere più acqua!

 

In realtà, la carne italiana, compresa quella non biologica, non contiene estrogeni, perché la nostra legislazione in materia è la più severa in assoluto.

 

Ed è un peccato che questo nessuno lo sottolinei. Scegliete, dunque, carne proveniente da animali allevati e macellati in Italia, per tenervi al riparo dagli estrogeni.

 

Attenzione alla cottura!

Altra sostanza cancerogena è quella che si sviluppa in seguito alla bruciatura durante la cottura, e le carni rosse vengono messe all'indice perché sono l'alimento che più spesso viene cotto alla griglia.

 

Il nero di un cibo bruciato contiene benzopirene e altre sostanze cancerogene, ma questo vale a prescindere da quale sia l'alimento: carne, pizza, verdure, pesce e così via.

 

Meglio dunque preferire, per qualsiasi cibo, cotture delicate, che, tra l'altro, permettono anche di mantenere maggiormente inalterate le sostanze nutritive dei prodotti.

 

Occhio anche alle fritture, in cui si possono sviluppare sostanze nocive, soprattutto se non si seguono le "regole" fondamentali (utilizzare olio extravergine d'oliva di buona qualità e in quantità adeguata, evitare che l'olio fumi i bruci o di rabboccarlo mentre frigge, cambiarlo quando necessario e non conservarlo per fritture successive).

 

No a pesticidi e additivi.

I pesticidi utilizzati in agricoltura sono cancerogeni. Ne possiamo trovare dei residui soprattutto in prodotti a raccolta giornaliera, come le insalate.

 

La frutta, anche se non biologica, potrà contenerne qualche traccia, ma sarà un piccolo residuo pari quasi a zero, perché la legge vieta di fare trattamenti nei 15 giorni precedenti la raccolta.

 

Stesso discorso non si può fare per le insalate e tutte le colture veloci, come ad esempio i frutti di bosco, dove si raccoglie ogni giorno, e magari il trattamento è stato fatto solo ore prima.

 

Per cui, sarebbe sempre meglio scegliere la provenienza biologica per questo tipo di prodotti. Infine, c'è una gran quantità di additivi sospettati di cancerogenicità, come ad esempio l’aspartame e altri edulcoranti artificiali, sui quali non c'è molta chiarezza.

 

La fondazione Ramazzini ha fatto uno studio di meta-analisi su tutti i lavori scientifici che riguardano l'aspartame.

 

Ebbene, la conclusione è stata che le numerose ricerche favorevoli erano state finanziate da industrie interessate alla sua produzione o al suo utilizzo, mentre gli altrettanto numerosi studi che ne avevano dato un parere negativo erano lavori indipendenti.

 

Tirate voi le conclusioni.... Altri additivi che si dovrebbero evitare sono i coloranti (come il colorante caramello), che secondo alcuni studi potrebbero essere cancerogeni ad alte dosi.

 

E poi attenzione anche ai conservanti come i parabeni (usati per evitare lieviti e muffe), che possono turbare l'equilibrio ormonale (favorendo tumori come quello al seno).

 

Infine, sfatiamo un mito: non è vero che le proteine di origine animale favoriscono la comparsa di tumori, ma bisogna stare attenti al loro consumo solo in caso di malattia in atto. Le proteine sono anabolizzanti, favoriscono cioè la crescita di tessuto, sia quello sano che quello malato.

 

Quelle di origine animale hanno un valore biologico più alto rispetto a quelle vegetali. Queste ultime risultano incomplete per l'essere umano.

 

Quindi una persona in salute non dovrebbe escludere le proteine animali dalla dieta. Un conto è se lo fa per motivi etici, ma eliminarle pensando di fare una scelta buona per la salute è una sciocchezza.

 

Le proteine animali, però, contribuendo alla crescita delle cellule, favoriscono anche lo sviluppo di quelle tumorali, e quindi, solo in caso di malattia, è consigliato moderarne molto il consumo.

 

L'equivoco nasce dal famoso lavoro del Dott. T. Colin Campbell, The China Study: uno studio superato e pieno di errori di metodo, commenta il nostro consulente.

 

Gli esperimenti erano stati fatti su topi malati di cancro, ma ciò che va bene per un individuo malato non indica quale deve essere il comportamento di una persona sana.

Cosa mangiare per prevenire i tumori?

Il cancro è una malattia che colpisce più frequentemente le persone anziane e quanti sono in uno stato degenerativo dei tessuti più elevato, quindi tutti quelli che mangiano in modo squilibrato, chi conduce una vita sedentaria, chi fuma, chi in generale ha assunto più tossine e sostanze nocive nel corso degli anni.

 

Per la prevenzione dei tumori, a tavola, è importante il consumo di tanta frutta e verdura, ricche di antiossidanti.

 

Un'ottima abitudine è quella di iniziare la giornata con un centrifugato di prodotti di stagione.

 

Senza andare a ricercare la bacca o il frutto "miracoloso" dal nome esotico, ma scegliendo prodotti italiani, freschi e genuini.

 

Solo in caso di malattia tumorale in atto o per evitare recidive, consiglio di aumentare il consumo di verdure crucifere (o brassicaceae), ovvero i vari tipi di cavoli, l'aglio e la cipolla, la curcuma, la soia naturale, non raffinata e non OGM, perché questi alimenti rallentano la crescita cellulare.

 

La miglior difesa contro i tumori è dunque, come sempre, mangiare sano, pulito (cioè evitare additivi e conservanti), possibilmente biologico, e rispettare un corretto stile di vita.

 

Prevedete una costante attività fisica e curate la vostra vita emotiva, perché i fattori che influiscono sulla salute dell'organismo non sono solo fisici, ma anche psicologici.

 

Raggiungere un buon livello di soddisfazione personale, evitare lo stress, creare un cerchio di relazioni sociali e familiari è una delle migliori reti di protezione che possiamo avere contro i tumori.

 

Lo zucchero, un nemico da non sottovalutare.

Spesso sottovalutato nei suoi effetti negativi, il saccarosio (in ogni sua forma) è in realtà un potente fattore che favorisce lo sviluppo della cellula tumorale.

 

Aumenta il livello infiammatorio dell'organismo, e quindi può essere nella persona sana una causa indiretta che porta a favorire la comparsa di tumori, solo in caso, però, che ci siano anche altri fattori scatenanti; mentre, una volta comparsa la cellula tumorale, questa si nutre di zucchero, che ne favorisce la crescita.

 

Sarebbe meglio quindi eliminarlo in caso di malattia, o per evitare recidive. Al massimo, si può sostituire con piccole quantità di miele.

 

ALIMENTAZIONE SANA FIN DALL'INFANZIA.

La prevenzione attraverso una dieta sana si comincia da piccoli. Elemento determinante è l'elevato consumo di frutta, verdura e legumi, consumando anche le proteine di origine animale ma solo se di qualità, ed evitando insaccati e cibi confezionati (come snack e merendine).

 

Anche l'allattamento al seno andrebbe assolutamente preferito, se possibile, almeno nei primi sei mesi di vita, garantendo al neonato e al lattante tutti i nutrienti e gli anticorpi di cui hanno bisogno nella primissima infanzia.

 

Smettete di fumare!

Il fumo, oltre che danneggiare i polmoni, alza il rischio di contrarre il cancro in maniera elevata. Dal momento in cui si smette, un livello di rischio pari a quello di una persona non fumatrice si ottiene solo dopo 15 anni di astinenza dalle sigarette.

 

Muovetevi di più!

Il movimento fisico è un potentissimo fattore anti-invecchiamento. Nella persona sedentaria i tessuti degenerano a una velocità doppia. Inoltre, l'attività fisica tiene basso il livello degli zuccheri nel sangue e stimola il sistema immunitario a lavorare meglio.

 

Quando quest'ultimo è debilitato, infatti, è più facile lo sviluppo di cellule tumorali. E perché un sistema immunitario funzioni bene è importante anche mangiare in quantità adeguata, non fare digiuni o diete drastiche, squilibrate o ipocaloriche.

 

Per prevenire i tumori e restare in forma, dunque, non fate la dieta... fate più sport!

 

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