Dieta Lemme (intervista)

Spinto dalla curiosità e da basi scientifiche e farmacologiche, il dottor Lemme ha iniziato a sperimentare nel 1990 nuovi percorsi alimentari. Su di lui. Dopo circa 10 anni ha effettuato test su altri individui: ad oggi ha curato più di 14000 pazienti.

 

Come spesso ha rimarcato in tv e come sempre vuole sottolineare ad ogni occasione, la dieta Lemme non è un percorso dietetico, bensì una vera e propria filosofia alimentare. 

 

È questa sua dottrina anticonvenzionale, mai pienamente accettata dal comitato scientifico, ad accompagnare un personaggio sicuramente sui generis: non lesina mezze misure e complimenti a chi lo critica e lo giudica non altezza.

 

La sua filosofia alimentare, dice lui, lo porterà a vivere 120 anni, ma quando uno gli chiede perché e come, viene difficile comprendere di come questo regime nutrizionale possa portarlo a quell'età: spaghetti e cipolla a colazione, frittata a pranzo e un bel coniglio intero per cena.

 

Ma ciò che supera abbondantemente il limite del pensabile è quello che, con il suo originale metodo, è indispensabile rinunciare: pomodori, insalata, verdura, aceto, sale, carote, frutta, latte. Sorprende invece trovare, nella lista delle cose accessibili a chi vuole dimagrire, il burro, l'olio e il grasso in generale. Compreso quello del prosciutto. Ma allora se gli effetti ci sono e si vedono un motivo alla base c'è. 

Come funziona la dieta Lemme? Chiediamolo a lui (intervista)

Per maggiori chiarimenti sull'innovativo metodo Lemme, proviamo a chiederlo direttamente a lui.

 

Dottor Lemme, quali sono i cibi da evitare se si vogliono perdere 4-5 chili, nel giro di pochissimo tempo, tenendo in considerazione che le feste sono appena terminate e ci troviamo a far fronte ai chili in eccesso?

Una persona può perdere peso in pochissimo tempo se compra ovviamente il mio libro, "La rivoluzione dimagrante", che spiega in senso assoluto quali sono le priorità e gli alimenti necessari per iniziare a perdere peso. C'è un percorso valido per tutti e di tutti i gusti ovviamente: vegetariano, vegano, carnivoro. Ma il risultato sarà sempre lo stesso. Tutto è molto semplice per chi voglia perdere peso: scarica la mia applicazione gratuitamente, va in accettazione (c'è un breve test d'ingresso prima di iniziare il percorso) e poi potrà finalmente, a seconda delle necessità e delle caratteristiche fisiche, intraprendere il cammino.

 

Dottore, in cosa consiste questo test iniziale? Si tratta di un test preliminare per capire chi è adatto e chi no?

Si, esatto. Si tratta di un test preliminare per capire e comprendere chi è disposto a sottoporsi a questo particolare regime alimentare. Dopo il test, c'è un costo d'iscrizione minimo. Se la persona non se la sente di percorrere questo sentiero, può tranquillamente risparmiare la fatica e i soldi.

 

Dottor Lemme, quali sono i cibi da evitare a prescindere per mantenere il peso?

Tutti i cibi vanno bene ovviamente: il corpo umano, o meglio, il nostro organismo reagisce in base al proprio metabolismo ormonale. Io ho semplicemente cambiato il paradigma. Ho azzerato 100 della dietologia tradizionale classica. Per anni hanno semplicemente preso per i fondelli il prossimo, senza alcun tipo di competenza riguardo alla materia che cura precisamente i principi: la biochimica. Per farla breve e spiegarla in maniera semplice: non si tratta di un rapporto tra calorie e metabolismo, ma tra cibo e ormoni. Bisogna bandire totalmente il concetto di caloria, che è una vera e propria bufala. In questa mia, come dire, soluzione, modo di vivere e interpretare l'alimentazione, l'individuo più mangia, più dimagrisce. È normale che una persona se mangia meno dimagrisce. Ma qui è l'esatto opposto...Si dimagrisce mangiando.

 

Quanto è importante l'attività fisica unita a questo regime alimentare. Come è possibile che l'attività motoria in particolare non riesca a far perdere peso?

L'attività fisica blocca il dimagrimento. Ho insegnato per vent'anni all'Isef e ho sperimentato e approfondito l'argomento in questione. Non sono uno sprovveduto. È una verità scientifica. L'attività fisica produce acido lattico, che il fegato trasforma in glucosio. Il glucosio va in circolo e va a stimolare l'insulina, provocando quindi l'aumento di grassi. C'è una logica dietro. Con questo non voglio dire ovviamente che l'attività     fisica faccia male. Voglio dire semplicemente che l’attività fisica non fa dimagrire.

 

Che rapporto abbiamo con l'acqua sotto questo regime? Quanto è importante berla durante il giorno? È possibile puntare sull'acqua per perdere peso o aiutarci a perdere peso?

Non c'è nessun collegamento nel mio metodo di concepire l'alimentazione con l'acqua. Chi ha sete beva. Ma non aiuta a dimagrire. Possiamo anche berla in grande quantità, ma non ci darà una mano a dimagrire. Beviamo quanto vogliamo quindi, anche l'acqua gasata.

 

Perché? Non fa male bere l'acqua gasata?

Perché è buona. Non c'è nessun tipo di sospetto sull'acqua gasata: possiamo berla, non provoca gonfiore. Basta un rutto per digerirla.

 

Come fa una persona ad applicare i principi della sua dieta. In molti avranno sicuramente trovato difficoltà ad abituarsi a mangiare 400 grammi di pasta al mattino presto e continuare ad ingerire sempre le solite pietanze. Cosa fa per aiutarli?

Chiariamo subito questo punto. Una persona può mangiare da 50 grammi a 10 chili. Mangia a sazietà. Il concetto è proprio questo: risponde al fabbisogno fisico di una per-sona e non c'è alcun tipo di interferenza da parte di uno specialista su questo. Tutto va in base al peso e all'esigenza dell'individuo. Non è difficile calarsi in questo mondo. Bastano 4 giorni, una settimana e poi non si tornerà più indietro: ho cercato, e sto cercando, di cambiare le abitudini alimentari delle persone che scoprono con piacere la possibilità di potersi gustare una frittata o un piatto di pasta al mattino.

 

Cosa pensa del fatto che molti diano contro alla sua teoria e che essa non venga accettata minimamente dal mondo scientifico?

Non viene accettata perché io ho azzerato circa 100 anni di pseudoscienza. Ho ribaltato completamente il loro metodo di lavoro. E ho scritto un libro dove affermo che le calorie sono una bufala, che la Dieta Mediterranea non porta benefici e che la maggior parte degli alimenti prescritti nelle diete in realtà non fanno così bene. Ho abbattuto le loro credenze e se tutti leggessero il mio libro, sarebbero automaticamente costretti a chiudere il loro studio. È normale che sono arrabbiati con me e puntano il dito.

 

Cosa risponde a chi invece sostiene che questa sua filosofia alimentare possa creare grossi disagi al fegato e ai reni? Possono esserci dei danni collaterali per chi si sottopone alla dieta Lemme?

Non crea nessun tipo di problemi a reni e fegato. Ho avuto più di 14.000 cadetti e, carte mediche alla mano, non hanno mai avuto problemi di nessun tipo a fegato e reni. Ho avuto anche pazienti in dialisi, altri con un solo rene a lavoro. Sono dimagrite lo stesso. Nessun danno collaterale: ho guarito gente dal diabete due, dalla bulimia e dall'ipertensione. A dimostrare il mio impegno in campo medico, riferisco a voi, in anteprima assoluta, che sto mettendo in piedi un laboratorio di ricerca per combattere i tumori. Un progetto autofinanziato, con un investimento iniziale molto importante.

 

Dotter Lemme, dove possiamo trovare i risultati (positivi) che ha portato questo tipo di nutrizione? Come è iniziato tutto e come ha portato in giro la sua dottrina? Grazie alla televisione?

Ho iniziato facendo esperimenti su me stesso. Per circa dieci anni, dal 1990 al 2000. Da lì è nata un'accademia, dove insegno la mia disciplina. La tv non mi ha aiutato, anzi. È servito di più il passaparola tra i miei pazienti, che hanno apprezzato il metodo.

 

A questo proposito è vero che in un solo mese è riuscito nell'impresa di far perdere 24 chili a Simona Tagli? È stato difficile?

Si è vero: in due mesi circa Simona ha perso 24 chili. Ha seguito alla lettera i miei consigli.

 

La sua filosofia si basa tutta sulla chimica e sulla produzione di ormoni. Ma perché allora continua a prevalere lo scetticismo generale nei confronti della dieta Lemme? Lo avverte tra la gente?

Questa domanda la rigiro ai nostri lettori. Perché? Ho guarito i miei pazienti da mali orribili, portando contestualmente risultati e cartelle cliniche in studio (tutte documentate) nelle mie centinaia di comparsate televisive. Avverto, e non mi spiego ancora il perché, questo snobismo e malfidenza.

 

Lei è molto critico e non lesina di certo complimenti alle persone sovrappeso. Perché questo accanimento? Una scossa psicologica? Su 14.000 pazienti ha riportato qualche fallimento?

Sono una persona schietta e realista. Non faccio nessun tipo di intimidazione ai "ciccioni". Fallimenti ne ho visti pochi. La scrematura vera la riscontro nel test preliminare. Durante il percorso è diverso: circa un 15% molla o viene epurato dal sottoscritto. Diciamo che il metodo Lemme ha un successo effettivo del 70%.

 

Dottore, forse non si è mai espresso esattamente sull'alcol e di quanto possano fare male birra e superalcolici. Un altro luogo comune da sfatare?

L'alcol non fa bene. Un danno a livello epatico. Il vino, se bevuto regolarmente, diventa un problema. Il mezzo litro al giorno, consigliato da medici e dietologi, fa male. E ce ne rendiamo conto facendo i calcoli di quanto ne beviamo durante l'anno. Meglio limitarlo ad un'occasione o al weekend.

Dieta Lemme: i risultati.

I risultati della dieta Lemme ci sono e a fare da bandiera a questo nuovo movimento ci sono personaggi illustri e famosi.

 

Celebrità: Silvio Berlusconi con lui ha perso 6 kg.  

Flavio Briatore ne ha persi 16 kg.

Anche la coppia Presta-Perego si è affidata a lui: l'agente dei vip ha perso 30 kg, la Perego. 

Simona Tagli ha seguito alla lettera tutti i consigli del Dottor Lemme e, in soli due mesi, è riuscita a perdere

24 kg.

 

Dottor Lemme. È difficile seguire la sua dieta?

Non è difficile affrontare questa dieta: bastano 4-7 giorni, poi non si torna più indietro.


loading...

Scrivi commento

Commenti: 2
  • #1

    Adalgisa (giovedì, 25 maggio 2017 11:35)

    Perchè il dott. Lemme non dice che bisogna pagare 87€ per vedere anche solo una prima settimana e provare a conoscere almeno una traccia della sua "dieta"?

  • #2

    memena (giovedì, 08 giugno 2017 16:26)

    E certo perché altri professionisti fanno tutto gratuitamente. Vero?