In molti casi, i tumori si possono prevenire con una corretta alimentazione oltre che con controlli periodici. Scopriamo in che modo.
Il tumore? Come prevenirlo con l’alimentazione.
Il cancro è, in molti casi, una malattia che possiamo prevenire con una corretta alimentazione e sane abitudini di vita. Il concetto di prevenzione è molto caro agli oncologi, i quali sanno bene che non soltanto un tumore su tre sarebbe evitabile attraverso una alimentazione corretta, ma anche che una diagnosi precoce (fondamentali i programmi di screening e i controlli periodici) permette di intervenire in tempo e ottenere percentuali dì guarigione elevatissime.
L'importanza dei fattori ambientali.
Che il tumore non sia un ineluttabile destino, ma una patologia dalla quale possiamo, in qualche misura, tenerci alla larga, lo dimostrano studi epidemiologici e dati sperimentali sempre più convincenti.
Gli studi effettuati in diverse popolazioni hanno infatti evidenziato che diffusione di alcuni tumori è maggiore nei Paesi più ricchi ed industrializzati, mentre gli stessi tumori sono rari nei paesi più poveri o a prevalenza economia rurale.
Nei paesi poco industrializzati sono comuni tumori della cervice uterina, del tratto respiratorio e digestivo superiore e i tumori epatici, mentre nei paesi più industrializzati, Italia compresa, sono di gran lunga più comuni i tumori del polmone, della prostata, della mammella e del colon-retto.
Questa differente diffusione non è dovuta a motivazioni genetiche, bensì a fattori ambientali. Quando le persone emigrano dai loro paesi di origine ad altri, acquisiscono rapidamente i fattori di rischio della popolazione autoctona.
E lo stesso avviene quando l'economia di un paese si trasforma da rurale ad industriale, come è avvenuto in Italia nel dopoguerra. Negli ultimi decenni in Europa, così come negli Stati Uniti, si è diffusa un'alimentazione basata su cibi ad alta densità calorica (ricchi di zuccheri e grassi e poveri di fibre), è si è assistito a una costante riduzione dell'attività fisica.
Messi insieme, questi fattori, hanno fatto esplodere una vera epidemia di obesità, anche infantile. Ciò ha determinato un drammatico aumento non soltanto delle patologie cardiovascolari e dismetaboliche, ma anche dei tumori ormono-correlati (tumori della mammella, endometrio ed ovaie nelle donne, carcinoma prostatico negli uomini), dell'apparato digerente (colon retto) e respiratorio (polmone).
Per spiegare come i cibi di cui ci nutriamo, le abitudini di vita e l'ambiente in cui viviamo condizionino la nostra salute, dobbiamo ricordare che il cancro è una "malattia dei geni". Questo non significa che il tumore si trasmette inesorabilmente di padre in figlio (soltanto una minima percentuale dì casi, circa il 5%, è infatti ascrivibile ad una predisposizione genetica), ma che nasce da alterazioni del DNA causate o favorite dall’alimentazione e dall'ambiente.
Gli alimenti contengono infatti sostanze biologicamente attive in grado di modificare l'espressione genica in senso positivo (proteggendoci dai tumori, come nel caso di alcuni sostanze antiossidanti o anti radicali-liberi), o negativo (ad esempio le amine aromatiche prodotte dalla cottura delle carni ad alta temperatura, veri e propri cancerogeni alimentari).
Carcinoma mammario e melanoma: NO alle cattive abitudini
Un eccessivo consumo di bevande alcoliche rappresenta il principale fattore di rischio alimentare per il tumore al seno, sia prima che dopo la menopausa.
È fondamentale mantenere un peso corporeo ottimale, soprattutto in post-menopausa, svolgendo attività fisica con regolarità.
Non esistono, invece, evidenze conclusive sulla capacità di alcuni cibi (cereali, frutta, olio extravergine di oliva, verdure), di prevenire il cancro al seno.
Allattare fa bene: le donne che hanno allattato hanno un minor rischio di sviluppare un tumore della mammella.
I tumori della pelle sono da ricondurre principalmente all'esposizione ai raggi solari (ultravioletti), ma può sorprendere che, tra i fattori alimentari pericolosi, compaia l'arsenico contenuto nell'acqua potabile.
Molti studi scientifici hanno mostrato un'associazione dose-dipendente tra l'assunzione prolungata di arsenico e tumori della pelle e del polmone.
Alimentazione e cancro del colon retto
Abitudini alimentari e stile di vita sono collegati al rischio di sviluppare tumori del colon retto. Attenzione a carni rosse, insaccati e alcol.
Inoltre, la cottura a elevata temperatura (specie con esposizione alla fiamma diretta, come nei barbecue), genera composti azotati cancerogeni. Può essere utile consumare verdure ricche di fibre, aglio, latte e derivati.
Esistono poi numerosi dati a sostegno della correlazione tra grasso corporeo (in particolare a livello addominale) e tumore del colon retto. In questo caso, la migliore arma di prevenzione resta l'attività fisica!
In conclusione, mantenere un peso corporeo corretto e svolgere regolare attività fisica sono le prime regole della prevenzione.
A queste vanno indissolubilmente legati metodi di cottura sani e una corretta alimentazione, che si può riassumere in poche, semplici mosse: mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno (per fare il pieno di fibre, vitamine e antiossidanti), evitare i cibi a elevata densità calorica (alimenti lavorati, bevande zuccherate, dolciumi industriali e alimenti ricchi di grassi), limitare il consumo di alimenti di origine animale (ad esempio, non consumare più di 300 g di carni rosse alla settimana) e, infine, bere con moderazione bevande alcoliche.
Scrivi commento