Una tiroide lenta che lavora con difficoltà vuol dire tendenza a ingrassare. Mangiando i cibi giusti però si può fare molto. In questa pagina vi proponiamo una dieta per la tiroide a base soprattutto di pesce, ricca di iodio, e verdure.
Una "pescatarian", come la chiamano negli Usa, che aiuta a perdere peso stimolando la produzione di ormoni tiroidei. Un programma per perdere peso riportando in equilibrio il livello degli ormoni.
Ogni giorno bisogna introdurre il giusto quantitativo di iodio, un minerale essenziale indispensabile per formare gli ormoni.
Cosa che molte volte purtroppo non accade: la causa più comune di ipotiroidismo sono, infatti, proprio le carenze alimentari di iodio e di tirosina, un aminoacido contenuto nelle proteine .
Spesso l'apporto di iodio non raggiunge il fabbisogno giornaliero consigliato che è di 150 microgrammi per gli adulti e 200 microgrammi per le donne durante la gravidanza e durante l'allattamento.
Il problema della carenza di iodio è diffuso in tutta Italia. Non si limita alle regioni settentrionali ma è esteso anche alle regioni centro-meridionali e anche a zone di pianura e a quelle costiere.
Per questo motivo sono state promosse campagne di educazione al consumo di sale iodato.
I cibi da preferire per la tiroide lenta.
Nei menù di ogni giorno vanno previsti alimenti che contengono iodio. Oltre ad alcuni tipi di alghe gli alimenti che hanno la più alta quantità di iodio (dai 10 ai 140 microgrammi per 100 g) sono pesce e molluschi mentre negli altri alimenti il contenuto è molto variabile.
Il pesce, inoltre, ha pochi grassi e apporta proteine di elevato valore biologico con poche calorie.
Altri cibi che devono rientrare in una dieta per la tiroide sono il latte e i suoi derivati, e le uova.
Sono invece dannose le diete troppo drastiche che forniscono un'insufficiente apporto di energia e la carenza di proteine nell'alimentazione.
Da limitare anche la soia, il miglio e le verdure del tipo crucifere (fra cui rucola, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo, cavolfiore, rapa, ravanello e crescione).
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La dieta per chi ha una tiroide lenta apporta 1.300 calorie al giorno. Si può seguire per un mese e consente di perdere fino a 4 chili.
Per condire usare due cucchiai e mezzo di olio extravergine d'oliva al giorno e un cucchiaino di sale iodato.
Si possono usare liberamente succo di limone, aceto, spezie e aromi.
È consentito mangiare carote, sedano o finocchio durante il giorno. Le porzioni di verdura devono essere abbondanti.
Bere acqua abbondantemente ai pasti e durante la giornata.
TUTTI I GIORNI.
La colazione e gli spuntini sono sempre uguali.
Colazione: una tazza di latte parzialmente scremato (200 ml); 30 g di pane integrale.
Spuntini di metà mattina e metà pomeriggio: un centrifugato di frutta o verdura fresca.
LUNEDÌ
MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
GIOVEDÌ
VENERDÌ
SABATO
DOMENICA
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Dopo la dieta per la tiroide lenta si può seguire per due settimane un programma di mantenimento da 1.600 calorie.
Basta aumentare il pane della colazione a 50 g e a 100 g quello della sera, aggiungere un cucchiaio d'olio come condimento e portare a 100 g la porzione di pasta o riso.
Leggi anche il nostro articolo:
Le malattie infiammatorie della tiroide
I noduli alla tiroide: sintomi e cure
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Accogli Domenico (martedì, 10 novembre 2015 08:52)
Non ce scritto a nessuna parte quanto costa la dieta,Perche?
admin (mercoledì, 11 novembre 2015 14:51)
I contenuti del presente sito web sono gratis! Tali informazioni non devono mai sostituire la consulenza personalizzata di un medico dietologo o nutrizionista. Ciao Domenico!
Nicola (lunedì, 22 febbraio 2016 18:28)
Desidero informazione x mia moglie che la tiroide anni 62
Grzie
monia (mercoledì, 13 aprile 2016 17:48)
Sono una mamma purtroppo della mia gravidanza o scoperto di avere la tiroide mi sono aumentate smagliature peluria e gonfiore delle vene e o preso 3 taglie Di seno ero una 5 sono un ottava aiuto mi aiutate grazie o 30 anni
Francesco (venerdì, 22 aprile 2016 10:01)
Nel mondo Macrobiotico è risaputo che l'Avena (da consumarsi sotto forma di chicco o di fiocchi) ha un'azione diretta nei confronti della tiroide.
Viene infatti assolutamente sconsigliata nei casi di ipertiroidismo, mentre se ne incrementa il consumo in caso di ipotiroidismo.
Ovviamente, mentre nell'ambito di una dieta equilibrata (basata sul consumo di cereali in chicchi, verdure e legumi) tale gioco quantitativo ha un'azione diretta,
nel caso di diete basate sul consumo di cibi "industriali" (dolci con zucchero raffinato, pasta e pane con farina raffinata, insaccati, alcolici, ecc.) tali accortezze sul consumo di avena perdono completamente senso.
Veronica (giovedì, 13 ottobre 2016 22:51)
A causa della tiroide ho avuto tre aborti