Dieta di Natale

Vi proponiamo 3 diete per non ingrassare con il pranzo di Natale. Una dieta dimagrante da seguire prima delle feste di Natale, l'altra per il giorno dopo le feste. E’ accaduto a tutti, arriva il Natale e ci invitano a pranzo, le pietanze ci tentano, le bevande vanno giù da sole e il giorno successivo la giacca non si allaccia. 

 

A Natale e nelle due settimane a cavallo del fine anno anche i consumatori più abitudinari e controllati dovranno affrontare un'offerta smodata di calorie e di tentazioni enogastronomiche.

Dieta dimagrante prima e dopo Natale
Dieta di Natale

Vi proponiamo 3 diete per non ingrassare con il pranzo di Natale e nei giorni di festività natalizie, nei quali risulta molto difficile resistere al cibo.

 

Si tratta dunque di poter godere di alcuni alimenti proibiti piuttosto che di altri quando hai un appuntamento oppure una festa senza ingrassare di un grammo.

 

E’ arrivato il Natale e prepari una magnifico pranzo?

 

Dieta dimagrante prima delle feste di Natale.

Ad esempio: il prossimo Natale hai un invito a pranzo, e temi che sarà molto abbondante?

Due giorni prima della vigilia di Natale perdi due chili ricorrendo a una dieta dimagrante a base di frutta e verdure.

 

COLAZIONE

Una grande tazza di macedonia di frutta fresca (ananas, mela, pera, pesca, ecc.) e un infuso di mentuccia.

 

METÀ MATTINATA

Il succo di una mela, arancia oppure pera.

 

PRANZO

Un'abbondante minestra di verdure e, per terminare, un infuso di mentuccia.

 

METÀ POMERIGGIO

Il succo liquido di una mela, arancia o pera.

 

CENA

Una minestra di verdure abbondante e infusi a volontà.

 

Dieta del giorno dopo Natale.

Il pranzo di Natale era pieno di deliziose tentazioni alle quali non hai saputo resistere?

Allora, dopo le feste puoi seguire la cosiddetta dieta dissociata a base di carne.

 

COLAZIONE

100 gr di fesa di tacchino.

 

METÀ MATTINATA

Una fetta di prosciutto crudo senza grasso.

 

PRANZO

Un consommé sgrassato e un quarto di pollo cotto o arrosto, senza grasso e pelle.

 

METÀ POMERIGGIO

Fesa di tacchino.

 

CENA

Un consommé sgrassato abbondante e un filetto di carne di vitella.

La dieta del giorno dopo l'abbuffata 

Il giorno dopo la grande abbuffata non ci sono scuse che tengano: devi metterti un po' in riga se non vuoi prendere chili in più. Questo significa seguire una dieta che comprenda cibi sani, in quantità moderata, che ti aiuti a riequilibrarti dopo gli eccessi del Natale e in attesa del cenone dell'ultimo dell'anno.

 

La dieta per il giorno dopo all'abbuffata natalizia deve avere come scopo quello di depurare l'organismo da scorie e tossine ed eliminare l'eccesso di sodio presente in piatti ricchi ed elaborati.

Il consiglio è quello di non saltare nessun pasto, a partire dalla colazione.

 

I chili (e i centimetri) accumulati durante le periodo delle feste vanno via non appena si torna al regime alimentare quotidiano. Ma da soli spesso si cade in errore. Per disintossicarti dalle scorie e dagli eccessi di sale, grassi e calorie, puoi seguire la seguente dieta disintossicante del giorno dopo l’abbuffata.

 

COLAZIONE

Una tazza di latte di soia o di riso.

Pane integrale fresco.

Un velo di marmellata di arancia.

 

SPUNTINO

Un centrifugato di frutta mista di stagione.

o una spremuta di arancia.

 

PRANZO

Passato di legumi con riso integrale parboiled.

Zucchine al vapore o un'insalata mista con finocchi, conditi con olio extravergine di oliva.

 

MERENDA

Una spremuta di arancia o un centrifugato.

di frutta mista di stagione.

 

CENA

Pesce azzurro al vapore o al cartoccio.

Contorno di asparagi al vapore.

La dieta durante le feste di Natale

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Vorrei ricordare una delle dieci "Linee guida dell'alimentazione" che recita "Varia spesso le tue scelte a tavola".

Attenzione!

Non si tratta di cercare una legittimazione delle intemperanze ma soltanto di un invito a recuperare, senza sensi di colpa, qualche evasione dalla routine alimentare che nelle festività natalizie ripropone la vasta disponibilità di cibi utilizzabili dall'uomo onnivoro, purché con la dovuta morigeratezza e privilegiando quando possibile la decantata stagionalità dei prodotti.

 

Il limite di rischio insito nel troppo frequente ricorso ad alcuni alimenti, per esempio la soglia di concentrazione dei metalli pesanti nei tonni, oppure  quella del colesterolo nel tuorlo d'uovo, è ben diverso per chi mangia ogni giorno alimenti "a rischio" metabolico o di inquinanti, rispetto a chi li assume saltuariamente.

 

Questo concetto è valido per qualsiasi cibo e la varietà delle scelte alimentari è al contempo una forma di difesa e una risorsa alternativa contro possibili carenze. Infatti, l'organismo umano può inattivare molti agenti estranei alla sua composizione (xenobiotici) o viceversa può patire l'insufficienza di molecole protettive (antiossidanti, ecc.).

 

La situazione, però, diventa pericolosa quando l'aggressione si protrae per tempi lunghi, come potrebbe verificarsi tra coloro che hanno una dieta eccessivamente monotona.

Inoltre, i concetti di varietà e di rotazione stagionale ci portano a preferire i prodotti freschi, preferibilmente dei nostri territori, con un corollario positivo: la possibilità di dotarsi quasi inconsapevolmente di tutte le tessere del mosaico nutrizionale, comprese le sostanze prive di valore energetico (vitamine, minerali, ecc.) utili o essenziali per gli intrecci metabolici.

 

Malgrado il vecchissimo proverbio che vorrebbe tener lontano il medico mangiando "una mela al giorno" è preferibile ritornare alla stagionalità dei prodotti agricoli pur senza ignorare le alternative occasionali dei datteri, di un mango o di una banana, dotati comunque di altri pregi.

Altrettanto vale per un piatto occasionale di cuscus, una paella o per dei legumi, ormai desueti, come ceci, lenticchie o fave.

 

Tuttavia, la varietà e l'alternanza delle scelte non possono prescindere dalla sobrietà delle porzioni, pur giustificando qualche sconfinamento nel mondo discusso dei dolciumi, se non altro perché l'esperienza insegna che l'eccesso di proibizioni non educa ma semmai scoraggia chi dovrebbe seguire per tutta la vita una dieta restrittiva.

 

Per evitare "insidie" alla linea senza rinunciare ai dolci del Natale meglio fare attenzione alle scelte e alla quantità.

Natale i "doni" dolci sono una parte integrante della festa. Anche chi i solito non li mangia, cede volentieri a tentazioni "ad alto tasso di zuccheri" magari accompagnate da un brindisi (che aggiunge calorie!). Ecco perché se non si sta attente, passate le feste, ci si può ritrovare facilmente appesantite sulla bilancia: anche 2 o 3 chili in più!

 

Per evitare pentimenti e sacrifici da gennaio in poi meglio scegliere bene prima quali dolci mangiare e in che quantità. Per festeggiare insieme ad amici e parenti, senza insidie per la linea.

 

Dolci e biscotti sono concessi con più libertà se si fa molto sport: se si approfitta, quindi, delle vacanze per lunghe e intense camminate all'aperto, se si scia, si può mangiare senza troppi problemi un pezzetta di torrone o panettone. Gli zuccheri, infatti, danno carica ed energia immediata se si deve affrontare una giornata fisicamente impegnativa.

 

Va anche aggiunto che molti di questi dolci invernali sono un vero toccasana per l'umore:

in particolare i canditi, l'uvetta, la frutta secca e naturalmente il cioccolato, specie se fondente.

Tutti ingredienti che, se di buona qualità, sono ricchi di sostanze utili.

 

Perché con i dolci, molto più che con altri cibi, è facile esagerare? Perché sono molto appetitosi (il sapore dolce è da sempre il più gradito all'essere umano) e nello stesso tempo riempiono poco, sono alla fine leggeri, digeribili. Quello che di solito sfugge al controllo sono le quantità specialmente quando si attinge al dolce intero, pandoro o panettone che sia, lasciato in tavola.

 

Peccato che però le porzioni in questo caso sono più che mai fondamentali. Una fetta da 100 g di panettone, infatti, apporta ben 365 calorie, come un piatto di pasta ben condito, 100 g di pandoro arrivano a 408, e 100 di torrone a 479.

 

L'alto valore calorico è dovuto al mix di zuccheri e grassi degli impasti. Se poi, come accade, si aggiungono al semplice dolce natalizio anche le creme per guarnirlo, il conto delle calorie sale ulteriormente. Quindi si a una fettina per celebrare il giorno di festa, no ai "bis". Quello che rimane può essere consumato, ma sempre senza eccedere, a colazione nei giorni successivi.

 

E per quanto riguarda gli alcolici meglio evitare i liquori e gli amari e limitarsi a un solo bicchiere di prosecco!

 

Allora, "moderazione" nelle scorribande gastronomiche nelle prossime feste di Natale.

 

Leggi anche: Consigli per non ingrassare durante le feste natalizie

 

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