Vivere più a lungo: i consigli di Veronesi

Umberto Veronesi: longevo e "trasgressivo"! Nato a Milano, Umberto Veronesi il prossimo 28 novembre compirà 90 anni. Ecco qualche curiosità sul suo conto. Vegetariano fin da adolescente, mangia una sola volta al giorno, di solito la sera. Ha preso questa abitudine durante gli anni in cui lavorava in ospedale nel reparto di chirurgia: poiché non amava mangiare da solo, preferiva evitare pause pranzo solitarie a base di panini poco salutari e aspettare di tornare a casa per cenare con la sua famiglia. 


Vivere meglio e più a lungo: i consigli del Prof. Umberto Veronesi
Prof. Umberto Veronesi

Una volta a settimana pratica il digiuno completo. I suoi cibi preferiti sono la pasta al pomodoro e la pizza.

 

Ha iniziato a fumare da ragazzo e continuato fino ai 40 anni. 

 

Definisce la sua decisione di smettere di fumare un "gesto di libertà".

 

Ha frequentato il liceo classico, dove è stato bocciato due volte a causa del suo spirito "anticonformista", lo stesso che lo ha spinto a mettere in dubbio il dogma della mastectomia, rivoluzionando l'approccio della cura del cancro al seno.

 

Per colpa di una mina esplosagli accanto quando aveva 18 anni, ha un frammento di acciaio nel torace, troppo vicino al cuore per essere rimosso: ogni volta che prende l'aereo, porta con sé una radiografia per superare i controlli al metal detector.

 

Sposato con la pediatra Susy Razon, ha sette figli e 16 nipoti, è stato campione di canottaggio, e da giovane praticava sci, sci d'acqua e alpinismo.

 

È appassionato di bridge e oggi tiene in allenamento il cervello con la lettura e il sudoku.

 

Ecco i consigli del Prof. Umberto Veronesi su come vivere meglio e più a lungo.

Molte sostanze con proprietà antitumorali sono anche capaci di rallentare l'invecchiamento cellulare. Così, le stesse sostanze studiate per i tumori sono diventate la nutraceutica consigliata per vivere più a lungo. 

Veronesi: la dieta per vivere più a lungo.

La dieta sembra giocare un ruolo determinante, ma il nostro futuro non era scritto nei geni?

Molto dipende dal nostro patrimonio genetico (esistono geni che predispongono alla longevità), ma non tutto, perché questa "eredità" può essere vanificata o al contrario attivata, grazie all'ambiente. Ecco perché è importante curare anche la salute del pianeta: la "macchina-uomo" risente di tutto ciò che lo circonda esternamente. Tutto quello che mangi, bevi, respiri, come vivi, quello che fai da quando nasci, se non addirittura da quando sei nel grembo materno, influenza il tuo stato di salute e come trascorrerai la vecchiaia. Possiamo dire che i geni sono come l'hardware di un computer, mentre l'epigenoma, ovvero l'ambiente, la cultura, le condizioni socio-economiche, il tipo di nutrizione, la vita emotiva, le attività che si compiono, sono il software anti­virus che lo protegge.

 

Il Prof. Umberto Veronesi afferma che per essere longevi  bisogna essere "trasgressivi", In che senso?

Non è detto che uno stile di vita sano debba essere per forza noioso o estremamente rigido. Può anche essere trasgressivo, nel senso di anticonformista. Lo stesso Prof. Veronesi afferma che non sarebbe diventato quello che è, se non fosse stato per carattere, fin da ragazzo, un anticonformista, uno che non si accontenta di quello che ha davanti, ma che cerca sempre nuove soluzioni.

 

Tornando alla longevità, si è scoperto che ciò che agisce sul mantenimento della gioventù è il cervello. Il cervello ha diverse componenti che devono essere coltivate, e sono la curiosità, il dubbio, non dare per scontato nulla, fare sempre ricerca in tutti i campi. Ma anche l'emotività, quindi le passioni e l'amore, e lo stress, inteso in senso positivo, ovvero mantenere la propria agenda fitta di impegni e dedicarsi a molteplici attività. Tutto questo fa attivare circuiti ormonali con effetti benefici sulla nostra salute.

 

Può svelarci qual è il segreto del Prof. Veronesi?

Il prof. Veronesi è un uomo che ha fatto la storia della medicina e della società italiana ed è una persona che non ha mai smesso di utilizzare il cervello. Intervistandolo, ho scoperto, per esempio, che ha fumato fino a 40 anni!

Ha smesso non appena ha capito i danni che le sigarette possono provocare. Ma, soprattutto, si è tenuto sempre attivo e impegnato. Basta pensare che a 65 anni, i l'età della pensione, ha creato  l'Istituto europeo dì Oncologia, e a 78 la sua Fondazione per il progresso nelle Scienze. Ed è lui stesso un brillante esempio di longevità.

 

Quanto ha influito la scelta vegetariana, presa fin da quando era ragazzo?

La sua dieta vegetariana è stata una motivazione etica, la scelta di un ragazzo cresciuto nella campagna lombarda, a stretto contatto con gli animali, che non riteneva giusta la sofferenza inflitta a esseri capaci di provare emozioni al pari di noi umani. Ma, nel tempo, ha avuto ragione anche dal punto di vista salutare. Bisogna però rispettare la natura e le inclinazioni di ognuno.

 

Chi vuole può mangiare carne, ma con moderazione. Se non ci si sente di seguire un giorno a settimana di digiuno, come fa il Prof. Veronesi, si possono scegliere altre formule: fare piccoli pasti durante la giornata, evitare le abbuffate, cercare dì ridurre le calorie introdotte. Noi occidentali mangiamo più del necessario: ridurre le quantità ha effetti positivi sul metabolismo, anche ai fini della longevità.

 

Quali sono i cibi della longevità?

Il concetto base è non mangiare cibi che creano infiammazione cellulare. Ogni fascia di età ha le sue esigenze, come spieghiamo bene nel libro. Ciò che vale per tutti è un'alimentazione a base principalmente di frutta e verdura, ma anche olio extravergine di oliva, pesce, cereali integrali. In una parola, la tradizionale dieta mediterranea. Ma, ripeto, la gioventù delle nostre cellule dipende soprattutto dal fatto di non eccedere nelle calorie. Se dovessi dare la formule di lunga vita è proprio quella dì mangiare poco ma spesso e mai troppo: cinque volte al giorno e in almeno tre si dovrebbero consumare frutta e verdura di stagione.

 

Quali, invece, i cibi da evitare?

Le proteine animali dovrebbero essere poche, ma dì qualità. I cereali e gli altri cibi raffinati andrebbero messi al bando, meglio sempre mangiare integrale.

Alla larga da tutto ciò che è junk food. Ma soprattutto, bisogna essere informati. Siamo il paese della pasta, ma quanti di noi sanno che spesso le materie prime con cui viene prodotta sono importate da paesi in cui non vigono leggi ferree come quelle italiane?

 

Molti marchi che sì fregiano del titolo "made in Italy", confezionano la pasta con grano non italiano. Oppure, sapete che a breve l'Unione Europea metterà al bando alcune sostanze che sono ritenute "colpevoli" di interferire negativamente con il nostro sistema endocrino? Molti paesi extra-europei temono questi divieti perché alcune di queste sostanze sono alla base dell'industria alimentare prodotta fuori dall'Europa, Stati Uniti compresi. Bisognerebbe almeno cercare di mangiare sempre cibo prodotto in Italia. Altro esempio, sono i solfiti.

 

Il quantitativo introdotto non dovrebbe superare una certa soglia (ma sarebbe meglio evitarli del tutto). Poiché hanno un effetto di accumulo, non basta indicare la presenza in etichetta sulla bottiglia di vino, bisognerebbe anche conoscerne la quantità esatta. Infatti, non sono presenti solo nel vino, ma anche, per esempio, nell'insalata in busta, che viene trattata con i solfiti per farla restare fresca e brillante. Il problema è che la gente non sa qual è questo limite. Diamo per scontato che certe cose siano buone solo perché sono belle. Purtroppo, l'estetica finisce per prevalere sulla sostanza, anche in campo alimentare.

 

Torniamo a parlare del cervello: è quindi il vero e primo motore della longevità?

Se nella prima parte della nostra vita è importante l'attività fisica, via via che passano gli anni si fa sempre più centrale ruolo del cervello. Recentemente sono state fatte scoperte fondamentali. Fino a 15 anni fa si pensava che i neuroni fossero quelli che avevi alla nascita, e che nel tempo morissero, portando quindi a un inesorabile declino cerebrale. Invece no, i neuroni non muoiono, e ci sono un ricambio e una certa plasticità del cervello. L'importante è mantenerli sempre attivi.

 

Nel tempo, la palestra fisica si dovrebbe integrare sempre più con quella del cervello, che ha a sua volta una stretta connessione con l'apparato motorio. Non a caso molte malattie degenerative, come la sclerosi multipla, l'Alzheimer, il Parkinson, che hanno ripercussioni sull'apparato neuro-motorio, partono proprio da una degenerazione cerebrale.

 

Come possiamo mantenerlo attivo?

Per non invecchiare, bisognerebbe continuare a lavorare, anche dopo la pensione. Mettersi a riposo da un giorno all'altro comporta un decadimento fisico improvviso. Spesso capita che chi va in pensione, dopo un po' si ritrovi pieno dì "acciacchi" e malattie. La verità è che, come sostiene anche il Prof. Veronesi, il mondo del lavoro di oggi andrebbe completamente ripensato. Questo non vuol dire togliere lavoro ai giovani, ma saper utilizzare l'esperienza dell'anziano al meglio, in un'ottica di arricchimento reciproco. Anche se non si può continuare a lavorare, comunque, vale la pena tenersi impegnati in attività sociali, di volontariato, di ricerca, che siano stimolanti sia dal punto di vista cognitivo che emotivo.

 

Un consiglio finale?

Informatevi. È l'unico modo per fare scelte consapevoli. Ma state attenti alle informazioni che trovate su internet, dove non c'è nessun controllo e purtroppo sono davvero pochi i siti seri. Cercate di fare le scelte più corrette per voi, secondo quello che siete.

 

Come dice il Prof. Veronesi, siate sempre curiosi e non accontentatevi mai!

 

Leggi anche: La carne fa veramente male?

 

Il libro di Veronesi: " I segreti della lunga vita"

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"I segreti della lunga vita", edito da Giunti, si apre con una lunga intervista di Mario Pappagallo al Prof. Umberto Veronesi, che tocca alcuni aspetti privati della vita di uno dei più autorevoli longevi italiani.

 

Prosegue con un interessante approfondimento sulle ultimissime scoperte scientifiche e si conclude con una terza parte, strutturata come un vero e proprio manuale, di facile consultazione, suddiviso per fasce d'età, con consigli su alimentazione, sport, check-up medici e stile di vita, diversificati per uomini e donne, e specifici per ogni "tappa" della vita: da 0 a 85 anni e più.

 


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