OGM pro e contro

Stanno ormai arrivando sulla nostra tavola frutti, verdure e legumi all'apparenza identici a quelli di sempre, ma il cui patrimonio genetico è stato in realtà lievemente modificato artificialmente. Si tratta dei cosiddetti OGM "prodotti transgenici".

organismi geneticamente modificati pro e contro
OGM

Se ad esempio c'è un parassita che attacca una pianta coltivata, quello che si può fare è scoprire una sostanza, un pesticida, che riesca a eliminarlo, e spargerla sui campi. È quello che è successo fino a oggi.

 

Da alcuni anni è diventato possibile scegliere un'altra strada. Posso trovare un'altra pianta che sia resistente al parassita, ad esempio perché produce una sostanza che rende tossici i suoi tessuti all'insetto, ed estrarre dalle sue cellule il gene, cioè il tratto di DNA, che le consente di produrre quella sostanza.

 

A questo punto, posso inserire il gene nella pianta che intendo proteggere, rendendola così in grado di difendersi da sola.

 

L'ingegneria genetica, così si chiama la scienza in grado di compiere questi piccoli miracoli tecnologici, è già riuscita a produrre non solo mais, meloni e barbabietole resistenti ai loro parassiti, ma anche pomodori che non marciscono, e persino soia capace di difendersi da un potente erbicida.

 

Negli Stati Uniti, alcuni prodotti OGM hanno da tempo superato i severi controlli della Food and Drug Administration e hanno quindi ottenuto l'autorizzazione a essere messi in commercio, e l'Unione Europea ne ha recentemente autorizzato l'uso anche da noi.

 

Forti preoccupazioni e vivaci proteste hanno accompagnato la creazione degli OGM, prima negli Stati Uniti e adesso anche in Europa.

 

Il timore è che batteri e virus possano trasferire le capacità di resistenza agli erbicidi anche ad altre piante, andando così ad alterare l'equilibrio degli ecosistemi agricoli, oppure che i batteri possano impadronirsi dei geni che conferiscono la resistenza a certi antibiotici, geni che per ragioni tecniche sono presenti nei prodotti OGM.

 

Qualcuno sostiene anche che gli OGM dovrebbero essere proibiti perché troppo pericolosi.

 

Si tratta di timori fondati?

Ogm: nessuna tecnologia è perfetta, e ognuna ha i suoi pro e i suoi contro.

Servirsene non è un obbligo, ma il frutto di una scelta che valuti sia i costi che i benefici.

 

Innanzitutto, è bene chiarire che quello che si inserisce nelle cellule delle piante OGM è soltanto un frammento di DNA, il quale di per sé non ci può danneggiare in alcun modo.

 

Gli esperimenti fino a oggi condotti non hanno mai rilevato un trasferimento di geni da una pianta all'altra.


Anche se raramente dovesse avvenire, però, non si tratterebbe di nulla di diverso da quanto la natura da sempre può fare con la riproduzione sessuale delle piante e che l'uomo, attraverso l'incrocio delle varietà agricole, fa già da molto tempo.

 

Anche quello degli antibiotici è in parte un falso problema.


È vero infatti che un batterio, magari patogeno, può acquisire la resistenza a un antibiotico usato nella produzione di piante transgeniche, ma è anche vero che si tratta di antibiotici che spesso hanno poco a che vedere con quelli impiegati nella pratica clinica.

 

E poi, la selezione di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici non è un fenomeno in corso già da decenni, e dovuto proprio all'uso clinico, al quale i farmacologi rispondono con sempre nuovi antibiotici?

 

Può invece accadere che qualcuno di questi prodotti modificati geneticamente possa indurre delle allergie. Quando infatti si estrae da una pianta il gene che conferisce una certa caratteristica, difficilmente si riesce a estrarre solo quello, e può accadere così di prendere anche altri geni, che magari producono proteine alle quali il nostro organismo può essere allergico.

 

Nella soia transgenica, ad esempio, è stato introdotto un gene proveniente da una noce brasiliana, e le noci, si sa, provocano spesso delle allergie.

 

Per questo motivo gli OGM devono essere severamente controllati caso per caso, come d'altra parte si dovrebbe sempre fare con le nuove tecnologie.

 

Per l'ambiente e la nostra salute, comunque, la nuova agricoltura potrebbe riservare anche delle novità positive. Fino a oggi, per migliorare la resa delle piante l'unica strada è stata quella di modificare l'ambiente in cui esse vivono, irrigando i terreni e impiegando fertilizzanti e pesticidi.

 

Oggi, per la prima volta, esiste la possibilità di adattare la pianta all'ambiente.

Naturalmente occorre molta attenzione con gli OGM, come per qualsiasi tecnologia, ma è un'occasione alla quale non dovremmo rinunciare.

 

Aggiornamento Ansa del 3 aprile 2013.

 

L'83% dei semi Ogm (soia, mais, cotone, colza) portano in sé la resistenza agli erbicidi oltre che ad alcune tossine.

 

Nel tempo si sono verificati eventi inattesi, come il fatto che la resistenza delle piante ad erbicidi e insetti nocivi all'inizio positiva perché permetteva di eliminare facilmente le infestanti e gli insetti, ha poi selezionato infestanti e insetti super resistenti.

 

Questi ultimi arrivano ora a danneggiare fino al 50% dei raccolti, tanto che in Usa si consiglia agli agricoltori di creare aree rifugio, pari almeno al 20% del campo, da mantenere a colture non Ogm, per compensare questo fenomeno.

 

Secondo uno studio pubblicato su Nature Biotechnology questa resistenza sta verificandosi in tutto il mondo per 5 diverse specie di insetti, che avrebbero dovuto essere combattuti proprio da mais Ogm.

 


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