La pianta del limone, appartenente alla famiglia delle Rutacee, è un alberello sempreverde, dal tronco legnoso e coperto da una corteccia grigiastra, i cui giovani rami, nella parte terminale, acquistano un colore rossiccio.
I principali PRINCIPI ATTIVI che rendono prezioso il limone, terapeuticamente e cosmetologicamente, sono: acido citrico, acido malico, calcio, cloro,
ferro, fosforo, magnesio, potassio, rame, silicio e zolfo, citrati di calcio e di potassio, glucidi come fruttosio, glucosio e saccarosio. Inoltre, nel limone, abbondano anche le vitamine A
(maggiormente nella polpa), PP e, soprattutto, la C (presente nella misura che varia dai 50 ai 100 g, per ogni 100 g di frutto) e le vitamine del gruppo B, ecc.
Nella scorza del limone sono presenti notevoli quantità di benefici oli essenziali e il carotene, cioè, la provitamina A. La vitamina A serve per il buon funzionamento della vista e la sua
carenza, nell'organismo, causa disturbi visivi e la cecità notturna.
Le vitamine B1, B2 e B3 presiedono ai processi nutritivi e sono indispensabili per un buon funzionamento del sistema nervoso, al quale garantiscono il giusto equilibrio.
La vitamina C favorisce l'assorbimento del ferro, provocando, in tal modo, l'aumento dell'emoglobina e dei globuli rossi del sangue; promuove le reazioni di ossido-riduzioni determinanti per le funzioni biologiche e, quindi, per la nostra vita; inoltre, ha una funzione protettiva sull'endotelio dei capillari sanguigni.
Anche la vitamina PP agisce sulle pareti dei vasi sanguigni, sia perché li protegge, sia perché conferisce loro tonicità. La carenza di queste vitamine protettrici vasali può provocare emorragie, per rottura dei vasi sanguigni. Per questa loro ricchezza di vitamine, i limoni e gli altri agrumi sono stati definiti “bombe vitaminiche”.
In tempi lontani, quando ancora non si produceva, sinteticamente, la vitamina C, il limone era usato come unica prevenzione e cura dello scorbuto, specie dai marinai che navigavano per lunghi mesi, privi di prodotti freschi apportatori di vitamine.
Il limone, nonostante il suo gusto acido e la sua acidità chimica, nel nostro corpo si comporta come una sostanza alcalina formando, così, sali utili al nostro organismo.
Un tipico esempio di tale utilità? L'acido citrico, del quale il limone è ricco, durante i processi digestivi, si ossida, originando carbonati e bicarbonati alcalini (di sodio, di potassio ecc.) che garantiscono l'alcalinità del sangue. Inoltre, i sali alcalini liberano le arterie dai pericolosi grassi, “disgregano” gli acidi urici, che, di conseguenza, possono essere veicolati dall'orina fuori dal nostro corpo, unitamente a cellule morte o degenerate.
L'eliminazione di acidi urici (che, accumulandosi, causano dolori articolari e muscolari, reumatismi, gotta e litiasi renale (calcoli ai reni), è un ottimo deterrente per debellare tali malattie. L'usanza popolare, convalidata da ottimi risultati, consiglia di mangiare due limoni al giorno, compresa la loro scorza, per una quindicina di giorni: l'esperienza ha dimostrato che detta cura neutralizza gli acidi urici e, quindi, debella le dolorose malattie da essi provocate.
L'azione alcalinizzante e, quindi, antiacida, che il limone (pur essendo acido, per natura) esercita, quando è nel nostro organismo, è ampiamente dimostrata dal fatto che lo si usa, sotto forma di limonata e scorzetta o punch, come antiacido, contro i bruciori e l'acidità di stomaco e anche come digestivo.
Il succo del limone è un forte decongestionante del fegato e delle vie biliari, libera l'organismo dal colesterolo, è un buon deterrente contro la diarrea, anche se è di origine batterica ed è fortemente vitaminizzante; inoltre, è un valido rimedio contro i disturbi provocati dal “mal di mare”.
De Candia ha dimostrato che 200 g di succo di limone al giorno, diminuiscono gli acidi urici, il colesterolo e la bilirubinemia; inoltre, regolano il metabolismo. L'azione fluidificante che il succo esercita sul sangue, ne abbassa la iperviscosità, inducendo, in tal modo, una più facile circolazione, nei vasi sanguigni, una diminuzione della pressione e favorendo un più regolare e abbondante apporto di sostanze nutritive ai tessuti organici. L'influenza che esercita sul circolo sanguigno e sul cuore è notevole, in quanto funge da calmante e ripristina l'equilibrio circolatorio.
Il succo del limone, con il potere battericida del suo acido citrico e con la capacità di attivare i globuli bianchi per aumentare la difesa dell'organismo, è considerato un'ottima cura antisettica e disinfettante: infatti, uccide germi e batteri.
Secondo gli studi e le esperienze positive del dottor Valnet, il limone, inoltre, ha azioni rimineralizzanti, antianemiche, emostatiche carminative, vermifughe e favorisce le secrezioni epatiche, biliari e pancreatiche. È usato nelle malattie infettive negli stati febbrili nelle varie infezioni (polmonari, intestinali ecc.), nelle aritmie, nell'arteriosclerosi, per flebiti, varici, fragilità capillare, iperviscosità sanguigna (una cura di limoni sostituisce il salasso), obesità, ipertensione, tubercolosi polmonare e ossea, demineralizzazione, anemie, asma, bronchite, senescenza, ittero ecc.
L'essenza, o olio essenziale di limone, contenuta nel flavedo (epicarpo o parte gialla della scorza), come tutte le essenze dei vegetali, è la parte più nobile della pianta; incolore o di color giallo chiarissimo, è molto aromatica e gradevole, anche se, leggermente, urente. L'essenza contiene, soprattutto (quasi il 100%), terpeni (come canfene, fellandrene, limonene, pinene e sesquiterpeni) e aldeidi varie, canfora di limone, acetato di geranile, acetato di linalile, linalolo, citrale e due glucosidi (esperidina e limonina) ecc. Per avere un kg di essenza, servono circa tremila limoni!
L'essenza di limone è antisettica, stimolante, tonica, stomatica (favorisce i processi digestivi) ed è nota per il suo forte potere batteriostatico, grazie al quale ha la capacità di arrestare lo sviluppo dei batteri.
Significativo è quanto riporta il dottor Valnet, a proposito dell'olio essenziale di limone: “Morel e Rochiax sull'azione battericida dell'essenza di limone hanno dimostrato: "Vapori dell'essenza di limone neutralizzano il meningicocco in 15 minuti, il bacillo di Loffler (difterite) in 20 minuti, il bacillo di Eberth (tifo) in meno di un'ora, il pneumococco in 1-3 ore, lo stafilococco dorato in 2 ore, lo streptococco emolitico in 3-12 ore e, infine, sterilizza il bacillo della tubercolosi, nella dose del 2%".
È notorio, ormai, che il succo di limone lasciato sulle ostriche, per un quarto d'ora, le sterilizza, distruggendo quasi il 100% dei batteri che esse ospitano, rendendole innocue per chi le mangia. Per ovviare ai disturbi causati da una cattiva digestione (per esempio, il mal di testa) bere una tazza di caffè forte e amaro, in cui si è spremuto il succo di un limone.
Sempre il succo di un solo limone è sufficiente per sterilizzare un litro di acqua (tempo: 20 minuti); bevuto, dopo i pasti, con acqua calda, funge da ottimo digestivo, mentre nella calda estate, allungato con acqua fresca, toglie l'arsura della sete; nelle malattie che causano febbre alta da sollievo e forza; nelle diarree e nel colera, quando l'organismo tende a disidratarsi per l'eccessiva sottrazione di acqua, ricompensa tale perdita. Inoltre, apporta al fisico debilitato vitamine, sali minerali e tutte le sostanze di cui è ricco.
Un semplice accorgimento ci aiuta a ottenere maggior succo dal limone: basta lasciarlo, per 5 o 6 minuti, in acqua calda e le sue sacche o cellule fusiformi lasciano colare una maggior quantità di succo. In genere, da un limone si possono ricavare 50 o 60 g di succo, con il 6%, circa, di prezioso acido citrico.
Secondo alcuni Autori, il limone acerbo da più succo di quello maturo.
In fitoterapia, sono utili persino i semi del limone: essi, infatti, hanno potere vermifugo e la medicina, pertanto, li usa contro i vermi intestinali in generale, in particolare gli ossiuri.
USO ESTERNO.
Succo di limone: per far scomparire le afte e per togliere l'infiammazione alle gengive e alle altre mucose orali, spennellare col succo di limone; per guarire le tonsille irritate, fare gargarismi con succo allungato con poca acqua; per imbiancare i denti, lavarli una volta alla settimana, con lo spazzolino intriso di succo; sulle ferite, escoriazioni, foruncoli ecc.
Spremere il succo; frizionare, col succo, 2 volte al dì, le unghie fragili, per fortificarle e i geloni per incentivare la circolazione e, quindi, farli sparire.
Contro l'otite, mettere, nelle orecchie, alcune gocce di succo, 2 o 3 volte al dì; per arrestare l'epistassi (sangue da naso), mettere, nelle fosse nasali, batuffoli di cotone imbevuti di succo.
Contro l'emicrania, tenere, sulle tempie, batuffoli di cotone imbevuti di succo, oppure fettine di limone.
Essenza di limone: per far scomparire le verruche, spennellarle, 2 o 3 volte al giorno, con il macerato ottenuto lasciando, per una settimana, la scorza gialla di 2 limoni, ricca di essenza, in aceto forte, quanto basta per coprire bene le bucce; contro l'herpes labiale, spremere l'essenza, dalla scorza di limone appena tagliata; sulle parti colpite da punture di insetti, porre fettine di limone.
FITOCOSMESI.
Il succo di limone allungato con poca acqua e passato sulla pelle, la nutre e la vitaminizza, mentre, unito a poca glicerina, la rende morbida e toglie eventuali macchie; spennellature col succo o lievi e brevi massaggi con il succo di un limone veicolato in una tazza di acqua tiepida tolgono l'eccesso di sebo e di untuosità alle pelli grasse; toccamenti giornalieri, con cotone imbevuto di succo mescolato a poco sale, decolorano le lentiggini; spremendo l'essenza dalla scorza sui foruncoli, 2 o 3 volte al giorno, se ne accelera la scomparsa. Il succo puro, applicato mattina e sera sulla pelle, agisce da astringente (restringe i pori dilatati), da detergente (è ottimo per una pulizia a fondo) e impedisce la formazione di comedoni (punti neri) e di altre impurità.
Preparazioni con il limone
Massimamente, il limone viene usato mediante spremitura del frutto (succo) o della scorza (essenza), oppure per diretta applicazione del succo, o dell'essenza o dello stesso, tagliato a fette, come già spiegato.
Infuso: tagliare un limone a fette sottili, metterlo in infusione in una tazza d'acqua molto calda e lasciarcelo per tutta la notte, a recipiente coperto. Al mattino, aggiungere, all'infuso, un cucchiaino di miele (per evitare la stitichezza) e il succo fresco di mezzo limone.
Bere il tutto, a digiuno. È una cura di 10 o 12 giorni, ottima per ovviare alle digestioni lente, ai crampi allo stomaco, alle coliti (anche se sono spastiche), per decongestionare il fegato e le vie biliari, per abbassare il tasso di colesterolo nel sangue e gli acidi urici. Succo: da usare fresco.
Scorzetta: bollire, a fuoco lento, una scorza di limone, tagliata a pezzetti, in una tazza abbondante di acqua, per un quarto d'ora o 20 minuti.
Macerato per liquore: lasciare a macero, per un giorno e una notte, le bucce di un limone, tagliate a striscioline, in 125 g di alcol a 70°, 250 g di acqua tiepida e 200 g di zucchero (preventivamente sciolto nell'acqua, mentre la si intiepidisce).
Tintura: lasciare a macero, per una settimana, in 100 g di alcol a 70°, 50 g di scorza di limone.
Essenza di limone: si trova in farmacia e in erboristeria.
Macerato di semi di limone: mettere a macero, in una tazza di acqua bollente e miele, una manciata di semi e la scorza di un limone (il tutto tritato finemente) e lasciar macerare per tutta la notte. Filtrare.
DOSI PER USO INTERNO
Infuso: una tazza al mattino, a digiuno; in caso di disturbi, in fase acuta, berne una tazza anche alla sera. In caso di congestione epatica, e altri disturbi del fegato, l'infuso richiede 3 limoni.
Succo: solitamente, 100 g al giorno, salvo istruzioni date da ricette specifiche.
Scorzetta: una tazza dopo i pasti, per facilitare la digestione.
Macerato per punch: una tazzina scarsa di macerato diluito in altrettanta acqua calda, negli stati febbrili e contro i bruciori di stomaco.
Tintura: 15 gocce mescolate a miele o veicolate con acqua tiepida.
Essenza: una decina di gocce con miele o zucchero.
Macerato di semi: una tazza al mattino, a digiuno, come cura vitaminizzante e fortificante; una tazza al mattino e una alla sera contro i vermi.
Se si teme la stitichezza, si può aggiungere un po' di miele al succo di limone.
Curiosità
Per pulire e lucidare bene il rame, cospargerlo con il sale e strofinarlo con un panno intriso di succo di limone. Per far brillare l'argento, basta solo strofinarlo con il succo, sciacquarlo sotto acqua corrente tiepida e asciugarlo con pelle di daino.
Contro le macchie di ruggine: appoggiare sulle macchie un telo, coprirlo con una o due fette di limone, a seconda della loro estensione e, infine, coprire il tutto con un altro telo e passare il ferro da stiro caldo, più volte.
Le bucce di limone essiccate, poste in un sacchetto da appendere nell'armadio, proteggono i vestiti dalle tarme, mentre i limoni marci ci proteggono dalle formiche.
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