Anche se le necessità dell'organismo materno aumentano, durante la gravidanza non bisogna affatto "mangiare per due".
Bisogna soprattutto mangiare meglio. La gravidanza richiede infatti alla dieta una quota extra di energia, ma le calorie in più non sono molte.
Circa 200-300 calorie in più al giorno, vale a dire un 10-15% in più rispetto al solito (l'equivalente ad esempio di un panino col prosciutto, uno yogurt e un frutto), sono sufficienti sia per la crescita del feto, sia per l'accumulo dei grassi necessari per l'allattamento.
Il problema quindi riguarda più la qualità che la quantità, ma è comunque importantissimo.
Durante i mesi della gravidanza, l'alimentazione della madre deve essere curata nel miglior modo possibile, sia perché è il più importante fattore che influisce sulla crescita del suo bambino, sia perché in caso di carenze di alcuni nutrienti, il feto si prende comunque la sua razione a spese della salute della madre.
Si dovrebbe cominciare a mangiare meglio già nei mesi precedenti il concepimento, in modo tale da arrivare alla gravidanza con il peso giusto e con una buona scorta di vitamine e sali minerali.
Da quel momento, i pasti di una giornata dovrebbero fornire alla gestante circa 2200 calorie.
Ogni pasto dovrebbe contenere soprattutto quegli alimenti che forniscono vitamine e sali minerali (quindi frutta e verdura) e quelli che forniscono proteine di buona qualità (quindi carne, pesce, uova, latte e formaggi).
Le proteine sono essenziali perché servono per costruire i nuovi tessuti del feto. Per evitare che l'organismo usi le proteine e i grassi per procurarsi energia, e li risparmi rispettivamente per il feto e per le scorte necessario all'allattamento, è bene che più della metà delle calorie siano forni te sotto forma di carboidrati, cioè pane e pasta.
Ultima regola, importantissima, è che la dieta in gravidanza sia molto variata.
Durante i mesi della gravidanza il peso della gestante aumenta in media di 12,5 chili, distribuiti tra il feto (3,5 chili), il liquido amniotico (0,8 chili), la placenta e le mammelle (1,4 chili), i fluidi extracellulari, principalmente acqua di ritenzione (1,7 chili), il sangue (1,250 chili) e il tessuto adiposo che ha immagazzinato i grassi necessari pe l'allattamento (3-4 chili).
L'aumento di peso si verifica il gran parte negli ultimi sei mesi, quando le richieste del fet( e particolari livelli ormonali possono provocare nella madre un forte appetito.
In questi casi è sbagliato mangiare troppo, ma è ancora più sbagliato cercare di perdere peso negli ultimi tre mesi, perché mangiare troppo poco potrebbe esporre il feto a dannosissime carenze nutrizionali.
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