Menopausa: dieta e rimedi omeopatici

La menopausa è forse il disturbo più temuto dalle donne, compare attorno ai 50 anni e spesso provoca notevoli traumi psicologici. Ecco le linee guida per affrontare al meglio questo periodo, con un diverso stile di vita e terapie mediche appropriate. 


Menopausa: dieta e rimedi omeopatici
Menopausa: dieta e rimedi omeopatici

Menopausa! Basta una semplice parola composta tappeto, una diagnosi stilata facilmente oppure anche buttata là sul che soltanto ipotizzata per mandare in tilt la psiche di noi donne.

 

Eppure non stiamo parlando di una malat­tia, ma di un periodo di transizione che fa parte della nostra fisiologia, dell'interruzione delle mestruazioni dovuta ad una ridotta funzione delle ovaie, inevita­bile ma pur sempre affrontabile al meglio.

 

Affrontan­dolo con consapevolezza e positività, conoscendo nel dettaglio ciò che ogni donna si appresta a vivere, usando prevenzione e consigli di base che in questo dossier cercheremo di illustrarvi. Immergiamoci dunque in un periodo durante il quale la donna termina la propria fase riproduttiva e non è più fertile, seguendo un percorso non certo improvviso, ma graduale.

 

L'in­tervallo di tempo di adattamento a questa condizione può variare da alcuni mesi a qualche anno: questo periodo è chiamato climaterio. In genere il primo se­gno del climaterio è la diminuzione della frequenza del sanguinamento mestruale (oligomenorrea) con una successiva scomparsa dello stesso (amenorrea completa); in alcuni casi, invece, il sanguinamento è più frequente, più importante o prolungato prima dell'inizio dell'oligomenorrea.

 

I cicli mestruali possono variare di durata, ma la menopausa è confermata quando non si verificano mestruazioni per un anno di seguito. È importante rilevare che qualunque sangui­namento vaginale in una donna che non ha sanguina­to per 6 mesi (gravidanze a parte!) deve essere valu­tato dal medico. La menopausa può essere naturale, artificiale o precoce. Si manifesta naturalmente ad un'età media di 50 anni, quando si ha una cessazione della funzionalità ovarica dovuta all'invecchiamento dell'organo.

 

Inizialmente si possono avere dei cicli mestruali più brevi, delle ovulazioni meno frequenti e una maggiore irregolarità dei cicli, a causa delle mo­dificazioni ormonali (climaterio o perimenopausa). La menopausa precoce si riferisce ad un'insufficienza ovarica di origine sconosciuta che si verifica prima dei 40 anni. Può essere associata al fumo, al vivere ad un'elevata altitudine o ad abitudini alimentari erra­te. La menopausa artificiale (detta anche secondaria o iatrogena) può essere causata da un'ovariectomia, dalla chemioterapia, dall'irradiazione della pelvi o da alterazioni della vascolarizzazione dell'ovaio. 

 

La comparsa dei disturbi in menopausa. 

In menopausa, una percentuale notevole di donne la­menta la comparsa di vari tipi di disturbi, tutti riconducibili allo stato di carenza ormonale ovarica, che possono essere di entità clinica variabile e nell'insieme costituiscono la cosiddetta sindrome climaterica.

 

In linea generale si tratta di: 

  1. Alterazione del ritmo mestruale: il ciclo può ac­corciarsi/allungarsi fino a periodi di silenzio mestruale anche di alcuni mesi; le mestruazioni possono essere più abbondanti/scarse o accompagnate da piccole perdite tra un ciclo e l'altro (spotting). 
  2. Peggioramento dei sintomi premestruali: sinto­mi come ritenzione idrica, peso premestruale e sen­so di gonfiore possono accentuarsi, insieme all'irrita­bilità, alla voglia di cibi dolci o al nervosismo di cui si soffriva già in precedenza. 
  3. Disturbi del sonno: possono verificarsi risvegli frequenti. 
  4. Difficoltà di controllo del peso: fase caratterizza­ta da un aumento di grasso addominale. 
  5. Instabilità emotiva 
  6. Vampate di calore 
  7. Secchezza vaginale 

La menopausa secondaria dovuta ad interventi chirurgici o a terapie (come quelle antitumorali), oltre a disturbi comuni come quelli relativi al sonno o all'au­mento di peso, è generalmente associata anche a: 

  1. Disturbi vasomotori: vampate di calore accom­pagnate da sudorazione profusa e tachicardia (diur­ne e notturne). 
  2. Disturbi psichici: ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, rapidi cambi d'umore. 
  3. Disturbi uro-ginecologici: secchezza vaginale, riduzione dell'elasticità vaginale, maggiore sensibilità alle infezioni (cistiti), minzione frequente. 
  4. Disturbi della sessualità: calo del desiderio sessua­le, difficoltà di eccitazione, dolore durante i rapporti. 
  5. Dolori muscolari e osteo-articolari 
  6. Alterazioni trofiche di cute e annessi: assotti­gliamento e aumento della secchezza della pelle, di­radarsi dei peli e, talvolta, perdita di capelli.

Secondo recenti ricerche le vampate di calore e la sudorazione sono i sintomi più tipici del climaterio ed interessano il 75% delle donne, per circa un anno (anche se in alcuni casi perdurano anche per più di 5 anni).

La vampata può durare da 30 secondi a 5 minuti e può essere seguita da brividi dovuti perlopiù alla sudorazione profusa. 

 

Cambiamenti nel fisico in menopausa. 

Con il calo progressivo dell'attività ovarica viene a mancare l'azione protettiva degli estrogeni, inducen­do cambiamenti a livello metabolico, responsabili del processo di diffusa demineralizzazione ossea e causa di una maggiore predisposizione a problemi cerebro-vascolari e malattie cardiovascolari. 

Vediamo come si riflette quanto detto sullo stato di salute della donna. 

 

Patologie ossee. 

L'osteopenia è una condizione fisiologica di impove­rimento del tessuto osseo, conseguente al progres­sivo invecchiamento dei tessuti ed accelerata dalla carenza ormonale. Nella maggior parte dei casi è una condizione silente, ma per alcune donne si traduce in diffusi dolori muscolo-scheletrici e articolari.

 

L'osteopenia, se grave, può evolvere in osteoporosi, ovvero una progressiva diminuzione della massa scheletrica e suo deterioramento con conseguente aumento della fragilità ossea ed elevato rischio di fratture spontanee o a seguito di piccoli traumi. Il rischio di osteoporosi aumenta in caso di: vita se­dentaria, fumo, uso prolungato di farmaci che inter­feriscono con il metabolismo osseo (es. cortisonici), familiarità, malattie da malassorbimento (celiachia), intolleranze alimentari (lattosio), pregressi disturbi del comportamento alimentare (anoressia), assenza prolungata del ciclo mestruale nella vita fertile (ame­norrea), patologie tiroidee. 

 

L'osteoporosi è difficile da riconoscere tempestiva­mente poiché, nella maggior parte dei casi, rimane a lungo silente e asintomatica, manifestandosi im­provvisamente con una frattura inaspettata. Queste fratture sono più spesso localizzate su: vertebre, avambraccio/polso, femore e bacino e possono avere effetti invalidanti. Nel caso in cui si sia già subita una frattura o su soggetti ad alto rischio si consiglia una terapia farmacologica preventiva.

 

Patologie cardiovascolari. 

L'aumento di peso corporeo e della pressione arte­riosa che si verificano con la menopausa portano con sé un fisiologico innalzamento dei grassi (trigliceridi e colesterolo) e degli zuccheri (glicemia) nel sangue. Si tratta di importanti e ben noti fattori di rischio per le patologie cardiovascolari. Le donne, in questo momento della vita, vengono a perdere anche la protezione cardio-vascolare eserci­tata finora dagli estrogeni e si trovano, di fatto, mag­giormente ed improvvisamente esposte al rischio di patologie arteriosclerotiche. 

 

Patologie psicologiche. 

La principale manifestazione psicologica in seguito a menopausa è di tipo depressivo, riconducibile al de­ficit di estrogeni, ma anche a fattori soggettivi e so­cio-ambientali che si verificano in questa fase della vita femminile.

 

Qualche esempio? L'invecchiamento generale, eventuali situazioni familiari delicate (divor­zio o separazione, allontanamento dei figli dal nucleo familiare d'origine, assistenza a genitori anziani...), il sopraggiungere della pensione o del ritiro dal lavoro, ecc... sono tutti eventi che possono causare uno sta­to depressivo, anche lieve, che va ad aggiungersi ai sintomi fisici della menopausa.

 

Nella maggior parte dei casi si tratta, come accen­nato, di forme lievi che non compromettono la qua­lità della vita di una donna, ma bisogna comunque fare attenzione, soprattutto in caso di familiarità con la malattia o episodi pregressi di disturbi dell'umo­re (come depressione post-partum e sindromi pre­mestruali di grave entità). Possiamo far rientrare in questa tipologia di disturbi anche quelli del sonno, presenti già nella fase di climaterio e possibile con­causa di un'eventuale depressione.

 

L'insonnia e la carenza di sonno in generale possono essere dav­vero invalidanti nella vita di tutti i giorni e creare un circolo vizioso di stress e ansia. Quando i disturbi del sonno, a causa della loro intensità e durata, peg­giorano la qualità della vita, è necessario il consiglio di uno specialista per valutare le possibili misure da adottare per combatterli, sia comportamentali che farmacologiche. 

 

Problemi uro-ginecologici. 

Sia nel periodo del climaterio che durante la meno­pausa vera e propria, i disturbi ginecologici possono aumentare sia di intensità che di frequenza. Si tratta di patologie di varia entità, ma comunque fastidiose come: cistiti, disfunzioni sessuali, prolasso genitale e incontinenza urinaria. Queste condizioni sono spesso riconducibili all'atrofia vaginale dovuta al deficit di estrogeni e a processi di involuzione e rilassamento dei tessuti. Sempre meglio parlarne col proprio ginecologo per trovare insieme misure pre­ventive o terapeutiche. 

Menopausa: dieta e stili di vita

Un corretto approccio alla menopausa (come a tutte le altre fasi della vita, d'altronde) parte da buone abi­tudini quotidiane: alimentari, sportive e di stile di vita in generale.  Partendo dall'alimentazione, sicuramente seguire una dieta equilibrata, con il corretto apporto di protei­ne (animali e vegetali), carboidrati, grassi (meglio se vegetali), frutta e verdura, è il consiglio principe per una salute di ferro, in tutte le stagioni della vita.

 

Durante la menopausa, poi, va posta maggiore at­tenzione al peso corporeo (già a rischio per ragioni fisiologiche, come abbiamo visto), seguendo una die­ta povera di grassi e zuccheri, controllando l'introito delle calorie.  

Altri consigli importanti per la dieta delle donne che si avvicinano alla menopausa sono: 

  1. Limitare l'uso del sale. 
  2. Usare il più possibile olio extravergine d'oliva come grasso di cottura o condimento. 
  3. Assumere più calcio per le ossa, dunque sì a latte e latticini, legumi, ortaggi a foglia e alcuni pesci, come sardine e acciughe. 
  4. Aumentare anche l'introito di vitamina D, fonda­mentale per la crescita della struttura scheletrica e la mineralizzazione ossea. Normalmente viene prodotta dal nostro organismo a livello cutaneo attraverso l'esposizione alla luce solare, poiché le fonti alimentari di vitamina D sono molto limitate (si trova principalmente in pesci come sgombro, sardina, acciuga, salmone, tonno e anche nell'uovo).

 

Seguire una dieta sana ed equilibrata, poi, non serve solo a perdere peso, ma anche a mantenere sotto controllo il girovita e il colesterolo "cattivo", in au­mento a causa della carenza di estrogeni.

 

Per evitare di esporvi a maggiori rischi cardiocircolatori, ricor­date di tenere sempre sotto controllo il vostro BMI (indice di massa corporea) e circonferenza della vita. Il BMI si ottiene dividendo il peso (in kg) per il qua­drato dell'altezza (in metri). Esempio: una donna alta 1,60 che pesa 70 kg è in sovrappeso. Basta dividere il peso (65) per il quadrato dell'altezza (1,60 x 1,60 = 2,56) ed otteniamo 27,34. Provate an­che voi, consultando poi il risultato finale nel seguen­te, semplice schema: <25 normopeso 25-30 sovrappeso 30-40 obesità 40-70 obesità grave.

Qui trovi: Calcolo peso forma ideale e Calcolo fabbisogno calorico giornaliero

 

Ad una corretta alimentazione, poi, va abbinata an­che dell'attività fisica che ha un ottimo effetto sul no­stro stato di salute generale e che può in parte con­trastare i sintomi della menopausa come insonnia, malumore e rischi cardiovascolari. Basta muoversi il più possibile durante la giornata, ad esempio preferendo le scale all'ascensore o una passeggiata alla macchina, quando possibile.

 

Per trarre dei benefici basta camminare a ritmo soste­nuto per 30 minuti, almeno 4-5 volte alla settimana, che non dovrebbe rappresentare uno sforzo eccessivo. Infine passiamo ad alcune buone abitudini e corretti stili di vita, che possono valere in tutti i casi, non solo per le donne in fase di menopausa: 

 

No a fumo e alcol: amplificano i sintomi tipici del climaterio, oltre ad aumentare il rischio di malattie cardio-vascolari, neoplasie e osteoporosi. 

 

Sì ad una buona vita sociale: coltivare interessi per­sonali e hobby e mantenere rapporti interpersonali soddisfacenti sono aspetti importanti per garantire una buona qualità di vita e contrastare i disagi emo­tivi e psicologici che derivano dagli sbalzi ormona­li.

 

Senza contare che le vostre coetanee staranno probabilmente affrontando gli stessi vostri problemi: meglio fare squadra! Sì a controlli regolari: parlatene con il vostro medico o specialista di fiducia e stabilite insieme un calenda­rio della prevenzione, con controlli clinici, analisi di laboratorio ed esami strumentali per tenere sempre sotto controllo il vostro stato di salute. 

 

Terapia ormonale sostitutiva: sì o no? Vantaggi e svantaggi. 

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) si basa sull'im­piego di estrogeni per compensare il fisiologico defi­cit ormonale e ridurre i disturbi della menopausa che ne derivano. La TOS viene effettuata con estrogeni naturali associati a progesterone/progestinici nelle donne con utero o con soli estrogeni nelle donne senza utero. 

 

La terapia ormonale sostitutiva viene generalmente consigliata in caso di una sintomatologia importante, che interferisce significativamente con il benessere della donna, oltre che nel caso di una menopausa precoce.

Prima di iniziare una TOS, per escludere possibili controindicazioni (es. rischi tumori, obesità, ipertensione arteriosa, epatopatie, rischi trombo-embolici) è indispensabile eseguire: 

  1. controllo clinico generale; 
  2. esami ematochimici (funzione epatica e renale, quadro glucidico, lipidico e coagulativo); 
  3. visita ginecologica con pap-test; 
  4. visita senologica con mammografia. 

In ogni caso la TOS deve essere una decisione ben ponderata e discussa con il proprio medico, com­misurata alle proprie condizioni di salute, esigenze di vita e valutandone tutti i possibili rischi e benefici. Viene generalmente prescritta all'inizio del periodo menopausale e va rivalutata dopo 3-5 anni per decidere se continuare, variare o interrompere la terapia. 

Menopausa: i rimedi omeopatici

L'aiuto dell'omeopatia. 

L'omeopatia, riequilibrando l'organismo, riesce a trattare i vari sintomi della menopausa fisiologica­mente e con efficacia. Non esiste un protocollo terapeutico standard per la menopausa e per i suoi disturbi, ma ciascuna donna avrà bisogno di un trattamento personalizzato, in base alle sue esigenze. 

 

Esistono in commercio sia singoli, sia complessi ri­medi omeopatici ma, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico omeopata-omotossicologo per personalizzare la terapia, utilizzare i corretti rimedi e decidere diluizioni, tempi e modi di somministrazione degli stessi. 

 

Ecco alcuni dei rimedi omeopatici associati ai sinto­mi più frequenti, per sopportare al meglio la menopausa. 

 

Turbe psichiche 

  • Ignatia: in presenza di sintomi contrad­ditori e paradossali in una persona ansio­sa, sensibile, dolce, depressa, irritabile; l'umore è mutevole e isteriforme. 
  • Nux vomica: irritabilità, impazienza, am­bizione, donna manager. 
  • Sulphur: ansia, pianto, insonnia. 
  • Chamomilla: irritabilità, ipersensibilità al dolore. 
  • Aurum metallicum: grave depressione con tendenza al suicidio. 
  • Sepia: irritabilità, depressione, pianto immotivato, voglia di solitudine. 
  • Thuya: depressione, bassa autostima. 
  • Cimicifuga/actea racemosa: quan­do predomina uno stato depressivo di rassegnazione e inquietudine interiore accompagnati da forti mal di testa con vertigini. 

Per le vampate di calore.

  • Belladonna: alla testa, con pulsazioni al collo. 
  • Glonoinum: alla testa e alla regione cardiaca 
  • Lachesis: al volto, con sudorazioni.
  • Per la persona irrita­bile, gelosa, logorroica, che non sopporta le cose strette al collo e alla vita, agitata, freddolosa, ma intollerante al caldo, con tendenza a emorragie, flebiti, emorroidi. Sonno agitato. 
  • Phosphorus: al volto, ma a partenza dallo stomaco. 
  • Sepia: al volto, con peggioramento il mattino. 
  • Sulphur: al volto e al corpo, con peggioramento not­turno. 
  • Sanguinaria canadensis: in presenza di vampate di calore con arrossamento delle guance e delle orecchie accompagnate da sudorazione, irritabilità e ansietà; cefalea congestizia, pulsante, generalmente a destra. 

Pesantezza alle gambe.

  • Vipera: vene varicose dolorose, con intorpidimento. 
  • Arnica: lividi spontanei e post-traumatici alle gambe. 
  • Hamamelis: dilatazioni venose dolorose 
  • Fluoricum acidum: vene varicose e pesantezza con bruciore. 

 

Patologie osteo-articolari.

  • Bryonia: artriti, lombalgie, sciatalgie che migliorano stan­do fermi. 
  • Silicea: in caso di magrezza e demineralizzazione. 
  • Natrum sulphuricum: obesità conseguente alla meno­pausa. 
  • Caulophyllum: osteoporosi, dolori migranti ai polsi e alle piccole articolazioni. 

Visti i molteplici disturbi che la menopausa comporta per le donne, vi abbiamo dato alcuni consigli che possono ri­velarsi utili per contrastare le manifesta­zioni più fastidiose della menopausa, vi consigliamo di rivolgervi al vostro medico di fiducia.

 

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