Le fave sono i legumi tipici della stagione primaverile: contengono tantissime vitamine e una buona quantità di fibre, utili all'intestino per smaltire le tossine. Scopriamo qualcosa in più sui loro
benefici.
La fava è originaria dei Paesi asiatici ed è nota sin dai tempi più antichi: per tutto il Medioevo e fino al secolo scorso ha rappresentato la principale base proteica alimentare di molte popolazioni.
In Italia è particolarmente utilizzata nelle zone meridionali; anche se adesso il consumo dei semi secchi si è ridotto ma è ancora ampiamente diffuso il prodotto fresco.
Nel Lazio, un'usanza tipica di questo periodo è la gita in campagna, dove come spuntino si consumano fave fresche accompagnate da un buon pecorino romano DOP.
Fave: proprietà calorie e valori nutrizionali.
Le fave contengono elevate percentuali di proteine, carboidrati, aminoacidi, vitamine e minerali, soprattutto ferro, zinco e fosforo.
Sono più proteiche dei fagioli, tra tutti i legumi sono quelle che hanno meno calorie, e tuttavia presentano un altissimo valore nutritivo.
Hanno un basso contenuto glucidico e per questo motivo sono particolarmente indicate per i diabetici e per chi ha problemi di obesità.
Pensate che 100 grammi di fave fresche contengono solo 71 calorie!
Tra le vitamine spicca una buona parte del gruppo B (B1 , B2, B3, B5 e B6) e anche la C, inoltre sono presenti anche diversi aminoacidi tra cui l'arginina, cistina, leucina, lisina triptofano e tirosina.
Un altro aminoacido di cui le fave sono una buona fonte è la levodopa, un precursore della dopamina, farmaco cardine nel trattamento del morbo di Parkinson, malattia causata proprio dalla progressiva perdita di dopamina nelle aree cerebrali deputate al controllo e alla regolazione del movimento.
Al momento non ci sono studi inconfutabili sull'effetto della levodopa contenuta nelle fave, ma gli scienziati sono ottimisti, perché pare che alcuni malati affetti da questo morbo abbiano ottenuto buoni risultati in seguito al consumo frequente di questi legumi.
Infine, le fave vantano anche proprietà diuretiche e antiossidanti, e grazie alla loro ricchezza in fibre aiutano l'intestino ad eliminare scorie e tossine.
ATTENZIONE AL FAVISMO.
Purtroppo, per alcuni soggetti predisposti, il consumo di fave può rivelarsi molto pericoloso.
Infatti esistono persone che a causa di una mancanza ereditaria non sono in possesso di un enzima indispensabile per neutralizzare gli effetti nocivi di alcune sostanze presenti nelle fave.
Questa patologia prende il nome di favismo e a seconda della sua gravità, può causare seri problemi che arrivano fino alla morte
Acquisto e conservazione delle fave.
Quando compriamo le fave assicuriamoci che il baccello non risulti molle tra le nostre dita, ma bello "croccante".
Inoltre l'esterno deve essere privo di macchie o screpolature e se l'ortolano ce ne fa aprire uno, l'interno si dovrebbe invece presentare umido e fresco.
Una volta portate a casa, ricordiamoci che le fave fresche sono molto delicate, quindi potrete conservarle in frigorifero per al massimo 2-3 giorni.
In alternativa, potete sbollentarle per circa 4-5 minuti, farle raffreddare, riporle in sacchetti ben chiusi e congelarle.
Le fave secche invece, si conservano fino a 6 mesi in contenitori accuratamente chiusi e posti in un luogo fresco e asciutto, ma non in frigorifero.
Per una maggiore digeribilità, quando le fave si consumano fresche, è consigliabile rimuoverne la pellicina che riveste il seme.
Quando si tratta di fave secche, invece è necessario lasciarle in ammollo per almeno un giorno.
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