Osteopatia: il tocco che cura

Sfioramenti, tocchi delicatissimi, pressioni, tiratine... Ed ecco che il nostro corpo ritrova l'armonia ottimale, il benessere, alleggerito da dolori e disagi, magari di vecchia data, ai quali non eravamo ancora riusciti a trovare il rimedio. L'osteopatia è una terapia di tipo manuale, che può affiancare il lavoro di specialisti, quali ortopedici, odontoiatri o pediatri. 


Tuttavia, nonostante i riscontri evidenziati da un crescente tam tam positivo, in questo campo c'è ancora molta confusione, tanto che a volte è difficile distinguere con precisione le competenze di un fisioterapista da quelle di un osteopata.

 

Ciò premesso, è però quasi d'obbligo parlarne al femminile, perché a ricorrere a questo esperto sono, in otto casi su dieci, le donne. E non solo in quanto più attente alla propria salute e più aperte a forme di medicina alternativa, ma anche perché, purtroppo, per una questione di ormoni, sono maggiormente soggette a mal di schiena, dolori al collo, mal di testa e altri fastidi.

 

L'osteopatia cosa cura?

In genere, infatti, l'osteopata interviene su problemi di cui, in prima battuta, non si riesce a definire esattamente la causa, quando, pur senza malattie accertate in atto, qualche parte del corpo provoca comunque fastidio o, talvolta, addirittura dolore.

Osteopatia: benefici e costi
Osteopatia

In linea di massima, tuttavia, l'osteopatia si può rivelare valida per risolvere o attenuare disturbi non legati a problematiche precise, o comunque a un'unica origine, quali lombalgie, sciatalgie, dolori articolari e muscolari, mal di testa, sinusiti, vertigini, difficoltà digestive come reflusso o dispepsie, stipsi, colon irritabile, mestruazioni troppo abbondanti e/o dolorose, fastidio pelvico e rapporti sessuali dolorosi.

 

E può essere anche di supporto per affrontare problemi psicologici come l'ansia.

Come si svolge una seduta di osteopatia.

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Arriviamo alla pratica. Come opera l'osteopata e come può svolgersi una seduta? Tutto avviene nel più completo relax. Si parte sempre da un colloquio iniziale, durante il quale il paziente espone i propri sintomi e la propria storia clinica, mostrando anche esami potenzialmente utili.

 

Se il professionista arriva a sospettare una malattia specifica quale, solo per fare un esempio, il morbo di Parkinson, rimanda allo specialista di riferimento.

 

Per problematiche ritenute, invece, di ambito osteopatico, o almeno in parte osteopatico, ci farà sdraiare sul lettino con indosso la sola biancheria intima e andrà ad accertare la presenza di eventuali, anche minime, alterazioni del funzionamento dei muscoli, delle articolazioni e degli organi interni grazie a test manuali, che non provocano alcun fastidio.

 

Un esame positivo potrà evidenziare zone tese, bloccate, contratte, rigide, poco mobili, meno elastiche, da mettere in relazione diretta con il dolore accusato. O anche indiretta: il nostro organismo è infatti molto complesso, e un mal di testa può derivare da un problema mestruale, così come un mal di pancia può avere origine in tutt'altra sede; persino il mal di spalla e la gastrite potrebbero avere insospettabili correlazioni.

 

In altre parole, il sintomo è in una zona, ma la sua vera causa potrebbe trovarsi in una parte del corpo anche molto lontana.

 

Una volta individuato il problema da affrontare e decisa la strategia operativa, già nel corso della prima seduta l'operatore cercherà di restituire all'organismo il suo equilibrio ottimale con un'alternanza di rapide e delicate pressioni e trazioni: un buon osteopata conosce un alto numero di procedure diverse da mettere in atto a seconda del singolo paziente e della sua specifica problematica.

 

La data dell'incontro successivo sarà fissata in base a diverse variabili, quali le nostre reazioni al primo trattamento, l'età e le abitudini di vita. Un'avvertenza: bisogna tenere presente che si tratta di una disciplina che, a differenza di altre, quali la fisioterapia, è incentrata su tempi molto rapidi: o funziona o non funziona.

 

Se alla terza seduta non ci saranno stati almeno dei miglioramenti, significa che quantomeno, per quello specifico problema, l'osteopatia non fa al caso nostro, e sarà anche l'operatore stesso a suggerirci di provare un percorso differente.

 

L’osteopatia, in linea di massima, è adatta a tutti, persino ai neonati, per trattare rigurgiti, stipsi, coliche, pianto inconsolabile, e anche a donne in attesa. Meno bene rispondono, in genere, le persone della terza età, in cui strutture e tessuti sono ormai poco elastici.

 

Ma, in previsione di una popolazione sempre più anziana, sulla scia di nuovi percorsi di studi americani, anche in Italia si stanno affermando tecniche particolari rivolte all'osteopatia geriatrica.

 

Va anche considerato che questa disciplina non si presta a trattare a 360 gradi ogni tipo di problema: non è quindi la strada indicata per affrontare malattie importanti quali diabete, problemi di tiroide,

bronco-pneumopatie, cardiopatie, tumori e osteoporosi severa.

 

Come scegliere l’osteopata migliore.

Come avere la certezza di rivolgersi a un professionista serio? Oltre a informarsi sul tipo di diploma conseguito, è consigliabile optare per un operatore iscritto a un'associazione di categoria, come il Roi, Registro degli osteopati d'Italia, o l'Apo, Associazione professionale degli osteopati, e che si dedichi a questo ambito in maniera esclusiva. Rilascerà, inoltre, regolari fatture addizionate di Iva in cui compare la scritta "osteopata".

 

Quanto costa una seduta dall’osteopata?

Il costo medio a seduta, che orientativamente dura dai 40 ai 60 minuti, potrebbe andare dai 70 ai 100 euro circa.

 

Prima di affidarsi alle mani di un osteopata, raccomanda Luigi Ciullo, direttore dello temo di Genova, Istituto Europeo per la Medicina Osteopatica (www.iemo.info), il primo istituto italiano autorizzato all'insegnamento dell'osteopatia dal Miur, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, è bene valutarne con attenzione la professionalità: un operatore serio non entra nel merito di professioni altrui e non consiglierà ai suoi pazienti di abbandonare cure prescritte da altri, tanto più se importanti come quelle oncologiche.

 

Questa disciplina, infatti, come abbiamo visto, si pone come complementare a quella tradizionale. Per fare un esempio: ci capita di trattare disturbi specifici correlati all'ansia o alla depressione, come male al collo, dolore di stomaco, fastidi da postura scorretta, e di indirizzare nel contempo il paziente anche a un consulto psicologico.

 

Mentre per un problema a un ginocchio, accanto a onde d'urto, laser e ginnastica prescritte dall'ortopedico, potranno essere d'aiuto anche sedute osteopatiche.

 

I nostri professionisti, per intenderci, chiarisce Ciullo, praticano un'utilissima forma di medicina, ma non si sostituiranno mai allo specialista che ha in cura il malato, che sia psicologo, dietologo, chirurgo, o altro.

 

Questo perché l'osteopatia non va vista come un'alternativa ad altre discipline, ma come un modo nuovo e complementare, sempre quando e se ne esistano le condizioni, di valutare e risolvere diversi disagi.

 

Già oggi, comunque, alcuni ospedali, come il Meyer di Firenze, ospitano servizi dedicati, in cui gli osteopati sono chiamati a lavorare fianco a fianco con gli specialisti delle branche tradizionali.

L’osteopatia, una disciplina nata negli USA.

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Pur essendo nata in America da più di un secolo, e arrivata in Italia ormai da diversi decenni, l'osteopatia non è ancora pienamente conosciuta nel nostro Paese, infatti viene spesso scambiata con altre discipline, in realtà del tutto diverse, quali la fisioterapia o la chiropratica.

 

Una confusione facilitata dal fatto che la professione dell'osteopata non è ancora riconosciuta dalla legge italiana.

 

A breve, comunque, la situazione dovrebbe sbloccarsi, grazie all'approvazione del "Ddl Lorenzin" sul riordino delle professioni sanitarie, e così anche l'osteopata diventerà un professionista sanitario a tutti gli effetti, come del resto già definito dall'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, e dal Cen, il Comitato europeo di normazione, e come avvenuto da tempo in altri Paesi europei quali Francia, Portogallo, Gran Bretagna, Svizzera, Finlandia.

 

Un riconoscimento atteso che darà ai pazienti la sicurezza di rivolgersi a professionisti iscritti a un albo unico nazionale.

 

Teniamo conto che oggi in Italia, in mancanza di un controllo istituzionale, c'è ancora una situazione abbastanza confusa, e accanto a scuole quinquennali a tempo pieno ce ne sono altre che offrono corsi di durata molto inferiore, "master" o semplici stage, che possono ridimensionare la professionalità degli osteopati.

 



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