Cipresso: proprietà curative

Il cipresso, pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Conifere, si diversifica in due varietà, dalla differente forma esteriore. La varietà più diffusa, la «piramidalis», nota, comunemente, come «cipresso maschio», ha rami eretti che formano una chioma svettante e conica, detta piramidale; l'altra varietà, la «horizontalis», conosciuta come «cipresso femmina», ha rami ad andamento orizzontale e riuniti a formare una chioma ovale. 


Proprietà e benefici del cipresso
Cipresso

Il tronco alto del cipresso (può raggiungere i 25 m di altezza) è formato da un legno forte e molto duro, difficilmente soggetto a marcire: per tale durezza e per tale incontaminabile struttura, Platone, celeberrimo filosofo greco (Atene 428-27 a.C. - Atene 348-47 a.C.), il cui nome vero fu Aristocle e la cui fama è tuttora viva, paragonò tale forza a quella del bronzo incorruttibile delle statue.

 

Sembra che la forma piramidale del cipresso non sia naturale, ma dovuta, semplicemente, alle molte selezioni e vari incroci eseguiti ancora nei tempi antichi. La longevità di questa pianta è famosa: alcuni autori hanno scritto che certi esemplari hanno raggiunto i 2000 anni di età!

 

I ramoscelli terminali dei cipressi sono molto sottili e reggono piccole foglie a forma di squama triangolare e opposte, a due a due; la loro consistenza è curiosa e il loro colore è un bel verde forte: ogni foglia ha una ghiandola che secerne la pregiata resina. I fiori sono piccoli e riuniti in infiorescenze, dette amenti; le infiorescenze femminili hanno l'asse munito di alcune foglie.

 

Dopo la fecondazione, le foglie carpellari degli amenti femminili, trasformandosi in squame legnose, formano i frutti del cipresso, cioè i «coni», volgarmente ed erroneamente detti pigne o bacche. Le squame, strettamente unite fra loro, contengono i semi: al momento della maturazione, le squame, divaricandosi, li lasciano liberi.

 

Le parti del cipresso usate in fitoterapia sono i coni o bacche, le foglie e i rami molto giovani: nota per la sua efficacia è l'essenza o olio essenziale di cipresso che si estrae, per distillazione, principalmente, dai coni maturi, quando essi raggiungono una consistenza quasi legnosa.

 

TEMPO BALSAMICO.

I coni vengono colti in inverno, si essiccano al sole e si conservano in vasi ermeticamente chiusi e tenuti al buio.

I rametti, nuovi, con le loro giovani foglie, ricche di resina, si colgono in primavera, si essiccano all'ombra e si conservano in sacchetti di tela, affinché possano «respirare».

 

HABITAT.

Pur essendo una tipica pianta mediterranea, il cipresso alligna benissimo anche nelle zone temperate della terra. Come era abitudine degli Assiri e dei Babilonesi, anche attualmente il cipresso orna giardini, parchi e, specie nelle zone dei laghi, fiancheggia le strade e i viali, abbellendo il paesaggio con la sua chioma svettante dal bel colore verde cupo che si staglia contro il ciclo. Inoltre, il cipresso non ha neppure abbandonato il suo antico ruolo cimiteriale: ancora oggi infatti, lo troviamo, vigile sentinella, accanto ai camposanti.

 

Principi attivi del cipresso

I PRINCIPI ATTIVI importanti che fanno del cipresso un vegetale prezioso in medicina, sono: una particolare canfora (detta canfora di cipresso), un olio essenziale, formato da cadimene, canfene, cedrolo, cimolo,

d-pinene, silvestrene, un chetone, furfurolo, sabinolo e, inoltre, pectine, mucillagini e resine ecc...

 

Proprietà e benefici del cipresso.

I coni maturi agiscono da antinfiammatori, vasocostrittori e astringenti: i loro preparati sono molto usati, con esiti positivi, per dare tono e forza ai muscoli, in particolare a quelli della vescica, tanto che una cura di olio essenziale (essenza) o di decotto di galbuli rafforza e tonifica la muscolatura di detto organo, al punto da bloccare il fenomeno dell'enuresi (perdita notturna e involontaria di urina): la medesima terapia giova pure alle tuniche delle vene che, in tal modo, acquistano tono e forza.

 

I coni sono anche febbrifughi e agiscono da deterrenti, nei casi di diarrea. La stessa azione contro la febbre è esercitata anche dalle foglie e dai rametti giovani, che sono pure balsamici, espettoranti e tossifughi, grazie all'olio essenziale che contengono in quantità.

 

Importante e molto sfruttata è la capacità del cipresso (coni, rami giovani, foglie) di fermare le emorragie (vescicali, uterine, nasali ecc.), e di agire, beneficamente, anche nei casi di emottisi (riflusso del sangue polmonare nel cavo orale).

 

Antispasmodico e calmante, il cipresso è molto utile per lenire gli spasmi di ogni tipo (quelli irritativi della tosse persistente e «secca», quelli dolorosi delle mestruazioni e di tutto l'apparato genitale femminile, le contrazioni dei crampi ecc.).

 

Essendo un buon diuretico, il cipresso agisce da antireumatico e da antiartritico e, inoltre, è un riequilibratore generale dell'organismo, in particolar modo, del sistema nervoso. Il dottor Valnet lo prescrive «per tutte le affezioni circolatorie di ordine ovarico, disturbi mestruali e per i comuni disturbi circolatori degli adulti, anche maschi».

 

CIPRESSO: USO ESTERNO.

Il dottor Valnet scrive che il cipresso è un ottimo vasocostrittore, antisudorifero e, pertanto, lo consiglia, come deodorante, contro la traspirazione dei piedi. Le foglie e i rametti giovani sono detergenti e antisettici, quindi, idonei sotto forma di decotto, per lavaggi su dermatiti. In farmacia si trovano preparati a base di cipresso che curano e guariscono le anomale deformazioni delle vene come le varici, le ulcere varicose e le emorroidi.

 

Semicupi fatti, quotidianamente, con decotto di coni e rametti sono un toccasana contro le emorroidi: la guarigione viene accelerata, se, al semicupo, si affianca la cura quotidiana di essenza o decotto, assunti per via interna. «L'essenza di cipresso è stata usata anche per inalazione contro la pertosse» (Negri).

«L'infuso dei coni ha un'azione cicatrizzante sulle piaghe» (Valnet).

Cipresso: uso e preparazioni.

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Decotto di foglie e rametti di cipresso: bollire, per 10 minuti, in un litro di acqua, 40 g di foglie e rametti; lasciar riposare il decotto, per altri 10 minuti, a recipiente coperto.

 

Tintura di rametti e foglie di cipresso: mettere a macero, per una dozzina di giorni, 25 g di rametti e foglie, in 50 mi di alcol miscelato a 40 mi di acqua distillata.

 

Tintura di coni: come sopra.

 

Olio essenziale o essenza di cipresso: è reperibile nelle farmacie o nelle erboristerie. V° — Estratto fluido: si acquista nelle farmacie e nelle erboristerie.

 

Estratto molle: si trova nelle farmacie e nelle erboristerie, anche in pomata.

 

CIPRESSO: DOSI PER USO INTERNO.

Decotto di foglie e rametti: berne 2 o 3 tazze al giorno.

 

Tintura di rametti e foglie: 30 gocce, prima dei 2 pasti principali.

 

Tintura di coni: come sopra.

 

Olio essenziale: 30 gocce, con miele, o veicolate in acqua, 3 volte al giorno.

 

Estratto fluido: XXV (25) gocce, 2 volte al giorno, veicolato in acqua.

 

CIPRESSO: DOSI PER USO ESTERNO.

Decotto: usare il decotto (50 g per ogni litro di acqua) per semicupi. Fare impacchi per geloni, pediluvi antisudore, lavaggi su piaghe e ferite, per curare dermatiti e per impacchi bioattivanti per la salute della pelle.

 

Estratto molle (pomata): usare la pomata su varici ed emorroidi, 3 volte al giorno.

 

Tintura in soluzione acquosa al 5%, per lavande giornaliere.

 

Olio essenziale: alcune gocce sul guanciale, 4 o 5 volte al giorno, pertosse e per tossi spasmodiche (Valnet). L'essenza viene, in tal modo, inalata, tramite le coane nasali.

Proprietà cosmetiche del cipresso.

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Massaggi alle gambe, con olio essenziale di cipresso, miscelato a olio di ricino, nella proporzione 1:2, riattivano la circolazione del sangue, impediscono il ristagno dei liquidi e contrastano, così, il gonfiore e la pesantezza degli arti inferiori e la formazione di varici.

 

Anche la pelle può fruire delle proprietà eudermiche del cipresso, il quale, avendo un potere riepitelizzante, la rinnova e la mantiene soda e fresca.

 

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