Dieta del gatto domestico

Non sono solo i padroni a dover seguire una corretta alimentazione per restare in salute, anche i nostri amici gatti hanno bisogno di regole. Vediamo quali sono gli alimenti consentiti e vietati nella dieta del gatto domestico.


Alimentazione del gatto domestico
Dieta del gatto

Un vecchio detto recita: "tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino". Oltre al significato metaforico del proverbio che invita alla prudenza possiamo coglierne anche uno letterale che riguarda la dieta del gatto.

 

I gatti, infatti, sono ormai da centinaia di anni tra i nostri animali da compagnia prediletti, ma a causa di questa abitudine e convivenza ormai consolidata possono aver perso alcune delle loro caratteristiche naturali di felini.

 

Un gatto domestico, specie se vive in casa, infatti, raramente avrà l'occasione di sfruttare le sue doti di predatore (tranne che con palline e peluche), di agile cacciatore (se escludiamo qualche funambolica impresa tra tavoli e poltrone) e di carnivoro nato.

 

Perciò, se vogliamo aiutare i nostri amici a vivere appieno la loro vita di felini, dando una mano anche alla loro salute, dobbiamo cominciare dalla dieta. Come abbiamo detto, il gatto è per sua natura un animale carnivoro, perciò dobbiamo fare in modo che ogni suo pasto dovrà essere così composto: 45% proteine, 45% grassi e il restante 10% carboidrati e verdure.

 

Ovviamente la maggior parte dei mangimi per gatti tengono già conto di questa proporzione e dovremo stare attenti soltanto alle quantità giornaliere di scatolette e bustine e applicare il conteggio anche ai cibi domestici o avanzi dei padroni se il gatto si nutre anche di quelli.

 

Se avete deciso di far seguire al vostro gatto un'alimentazione casalinga dovrete dunque prestare molta attenzione alla sua qualità e quantità. I pasti fatti in casa non equivalgono affatto ai vostri avanzi! Dovrete invece cucinare i pasti del gatto proprio come fate per voi, scegliendo ingredienti sani e di qualità (come ad esempio del petto di pollo o manzo magro o del pesce azzurro).

 

Dal macellaio non scegliete gli scarti, perché parti come interiora o il polmone contengono principalmente cartilagine e non sono nutrienti come i tagli magri. La carne va bollita o cotta alla piastra, senza aggiunta di grassi di alcun tipo.

 

Se volete potete abbinarla ad un po' di pasta o riso stracotti (per facilitarne la digestione) e qualche verdura lessata (come carote o zucchine) e frullata insieme al resto. Per il pesce ci raccomandiamo di assicurarvi di aver tolto tutte le lische, pericolosissime perché il gatto, specie quando è affamato, non presta particolare attenzione a cosa ingurgita e rischia di farsi male (lo stesso vale per ossicini di pollo e simili).

 

La scelta di un'alimentazione casalinga vi permetterà di controllare la qualità delle materie prime, ma potrebbe rivelarsi difficile per il bilanciamento delle quantità e la facile deperibilità dei piatti. Ecco perché quasi tutti i padroni di gatti optano per un tipo di alimentazione commerciale (croccantini, scatolette e bustine), sempre più specializzata e differenziata per le varie esigenze degli animali.

 

Alcuni alimenti potranno risultare un po' troppo cari, ma fidatevi, ne va della salute del vostro gatto ed è sempre meglio spendere un euro in più per la sua alimentazione che decine di euro per cure, farmaci e visite dal veterinario (con sofferenze annesse e connesse).

 

Nell'acquistare il cibo commerciale vi consigliamo di leggere bene le etichette, come fareste per voi e la vostra famiglia: al primo posto devono esserci le proteine animali (carne o pesce) e mai cereali o farine. I livelli di magnesio devono essere minimi o assenti (sotto lo 0,1%), in quanto i gatti, specie quelli sterilizzati, sono esposti al rischio di calcoli e problemi renali e vescicali che potrebbero aumentare con l'assunzione di questo minerale.

 

Per quanto riguarda le abitudini quotidiane il gatto, a differenza del cane, mangia poco e spesso, quindi la cosa migliore è fornirgli piccoli pasti (una bustina o una scatoletta) frequentemente (3-4 volte al giorno).

Proprio per questa sua tendenza a "spizzicare" cercate di non lasciare nella ciotola una quantità eccessiva di cibo che, nel corso della giornata, potrebbe seccarsi e diffondere un cattivo odore.

 

Esistono anche gatti che tendono ad abbuffarsi o a richiedere costantemente cibo, miagolando incessantemente davanti alla dispensa o al frigo. Non cedete ai capricci: il rischio obesità è dietro l'angolo (e porta con sé tanti altri disturbi, anche gravi) e spesso la richiesta di cibo è un'abitudine o una richiesta di attenzioni, non un vero segnale di fame.

 

Per quanto riguarda le dosi giornaliere, in linea di massima, un gatto adulto di taglia media, sterilizzato, dovrebbe assumere circa 280 calorie. Un gatto di corporatura più grande (si considerano grandi quando pesano circa 7 chili), invece, avrà bisogno di 360 calorie al giorno, se è attivo, e di 280 se sedentario.

 

Va ovviamente fatta anche una differenziazione del tipo di cibo in base all'età del micio: fino a 6 mesi va considerato cucciolo e nutrito con alimenti per gattini ("kitten" o "puppy"), dai 6 mesi all'anno di età potrete cominciare a introdurre gli alimenti da adulti gradualmente fino al compimento di un anno, quando il gatto è considerato adulto.

 

Se poi deciderete di sterilizzare o castrare l'animale, ricordatevi sempre di scegliere alimenti specifici per prendervi cura del tratto urinario e non incorrere in calcoli o altri disturbi simili (alimenti "sterility" o "neutralized"). Infine, dopo i  7 anni di vita un gatto è da considerarsi anziano ed avrà bisogno di cibo per "senior" o "gatti maturi", specifico per le sue esigenze di vecchietto. 

Dieta del gatto: tutti gli alimenti vietati

Sponsorizzato

Ci sono alcuni alimenti che sono assolutamente da evitare nella dieta di un gatto, per la sua salute.

I principali vietati sono:

 

1) Sughi e condimenti: spesso si trovano negli avanzi di pasta o carne che vorremmo dargli, ma attenzione agli oli e grassi presenti che fanno malissimo al suo apparato gastrointestinale.

 

2) Cibo per cani: se è per cani ci sarà un motivo. Infatti presenta meno proteine rispetto a quello per gatti e, alla lunga, rischia di creare delle carenze nutrizionali.

 

3) Cipolle e aglio: assolutamente da evitare in quanto causano nel gatto una forma di anemia emolitica fulminante.

 

4) Ossa di pollo e lische di pesce: a differenza dei cani i gatti non amano piluccare gli ossi, anzi, specie quelli più piccoli rischiano di perforargli il tratto gastroesofageo o causare un blocco intestinale.

 

5) Dolci: forse non lo sapete ma anche i gatti sono a rischio diabete, meglio evitare i dolci, anche quelli fatti in casa.

 

6) Uovo: soprattutto l'albume e soprattutto se crudo, contiene un'anti vitamina che blocca l'assorbimento della vitamina B.

 

7) Polmone e fegato: il primo ha un valore nutrizionale bassissimo (è quasi solo cartilagine), il secondo è troppo ricco di vitamina A, difficilmente assimilabile dal gatto.

 

8) Solo croccantini: pur essendo un alimento specifico e bilanciato per il gatto, una dieta costituita esclusivamente da cibi secchi rischia di disidratare il gatto. Infatti i gatti sono meno sensibili alla sete rispetto ai cani e la loro idratazione va integrata con alimenti umidi, oltre che mettendo a disposizione una ciotola d'acqua sempre fresca e pulita.

 

9) Dieta vegetariana: pretendere che un felino diventi vegetariano è assurdo, oltre che dannoso. Una dieta solo a base di verdure si rivelerà molto povera per il gatto, negandogli le sostanze nutritive di cui ha più bisogno, come ad esempio la taurina (presente solo nei tessuti animali) ed esponendolo a disturbi e malattie anche gravi come la cecità e problemi cardiaci.

 

10) Latte e latticini: si pensa erroneamente che i gatti amino questi alimenti, ma a causa del contenuto di zuccheri e lattosio possono provocargli problemi  intestinali  (diarrea) che sarebbe meglio evitare.

 

11) Cioccolato: mai dare alcun tipo di cioccolato al gatto, poiché contiene metilxantine (caffeina e teobromina) che sono eccitanti del sistema nervoso e del sistema cardiocircolatorio e possono provocare danni come tremori, scosse muscolari, convulsioni, aritmie cardiache e crisi di ipertensione arteriosa.

Sponsorizzato


Commenti: 0