Ortoressia: la psicosi della dieta salutista

La ricerca spasmodica di cibo sano, biologico e dietetico, porta all'ortoressia, un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare che bisogna affrontare e curare. Nel ventaglio dei disturbi del comportamento alimentare, tra bulimia e anoressia, tra diete superipocaloriche e iperproteiche, si affaccia sempre più spesso l'ortoressia. Dal greco orthos (corretto) e orexis (appetito), ovvero assunzione quasi maniacale esclusivamente di cibi salutari e biologici, è una patologia descritta per la prima volta, nel 1977, dal medico Steven Bratman, di cui egli stesso soffriva.


Ortoressia: la psicosi della dieta salutista
Ortoressia l'ossessione per la dieta perfetta

Anche se non viene riconosciuta dalla comunità scientifica come un disturbo alimentare, l'ortoressia è sinonimo del rapporto alterato che si ha nei confronti del peso e della forma fisica, un disagio che si esprime appunto attraverso comportamenti che mettono a repentaglio la propria salute. Parliamo quindi oggi a quel mondo di persone integraliste verso alcuni aspetti della propria alimentazione. Soprattutto a quelle che hanno una forma di attenzione eccessiva a certe regole.

 

Comportamenti scaturiti dalla crescente importanza dell'alimentazione nei confronti della salute, un sano approccio che ha anche determinato squilibrati modelli di orientamento nel tentativo di arrivare in modo soggettivo al benessere psicofisico. Motivazioni alimentari, ma anche psicologiche ed etiche, incorag­giate a volte da tradizionalismo o spinte commerciali, che hanno creato una infinità di modelli (spesso anche in conflitto tra loro), al limite dal punto di vista nutrizionale e quindi salutare.

 

L'identikit dell'ortoressico.

L'ortoressico-tipo è ultratrentenne, maschio e con un buon livello di istruzione. Ossessionato dalla composizione chimico-biologica degli alimenti, nonché dalla loro componente calorica (soprattutto grassi e zuccheri), fa la spesa confrontando le etichette dei vari prodotti cercando di acquistare quello "più dietetico o più sano". Oltre all'apporto calorico, osserva la dannosità di prodotti coadiuvanti in agricoltura (l'uso di pesticidi ecc.), la presunta tossicità di sostanze utilizzate nella produzione di confezioni, l'abuso di materie plastiche nella conservazione dei cibi, i danni organolettici sugli stessi alimenti provocati dal tipo di cottura o surgelazione, ecc. Rinuncia quindi senza tanta fatica ai momenti di vita sociale che ruotano intorno al cibo, come aperitivi e cene con gli amici.

 

Il campanello d'allarme.

L'inizio si innesca con una semplice propensione verso i cibi sani, salutari e biologici. Una spiccata attenzione per la propria salute che si traduce, nel giro di qualche tempo, in una ricerca ossessiva di prodotti genuini, naturali, privi di qualsiasi additivo o pesticida; un orientamento che rafforza la convinzione che il modello che si sta seguendo è solo salutare. Generalmente le "fissazioni" consistono nella imposizione di mangiare solo verdure crude e frutta di stagione e biologiche, insalate con foglie non tagliate perché non perdano le loro qualità nutritive, escludere uova, latticini e carne, conoscere in modo preciso le etichette di ciò che mangia, le percentuali delle sostanze nutritive e dei componenti di ogni scatoletta, quindi il valore calorico, i carboidrati.

 

Talvolta l'ortoressico si impone persino di provare disgusto per alcuni cibi, che in realtà appagherebbero il suo palato, solo perché convinto che quegli stessi alimenti possano essere dannosi per la sua salute o portare all'aumento di peso.

 

Un orientamento che lo spinge a consumare i pasti da solo, a tenere un atteggiamento di superiorità in materia di alimentazione, avere un pensiero fisso verso il cibo e la dieta, e quindi dei componenti nutrizionali.

 

Negli ultimi anni l'interesse nei confronti dei disturbi del comportamento alimentare sta crescendo notevolmente, tanto che lo stesso Ministero della Salute li ha posti all'attenzione dei medici ponendoli tra le problematiche emergenti. Comportamento alimentare e salute appaiono come un binomio inscindibile che rispecchia la personalità di un individuo che, attraverso il suo stile di vita, esprime il modo in cui si relaziona con se stesso e con gli altri. Ma anche il modo di adattarsi nei confronti di un ambiente sempre più aggressivo, fuorviante, disorientante, bombardato da tanti input.

 

Una testimonianza ne è appunto l'ortoressia, fortemente influenzata dagli allarmi alimentari lanciati ultimamente dai media: mucca pazza, cibi transgenici e organismi geneticamente modificati, influenza aviaria, mangimi animali arricchiti, pesci pieni di mercurio, ecc. Il cibo, che richiama il desiderio di legame e dipendenza, rappresenta in tal modo l'oggetto del contendere. Un cibo ricercato e rifiutato, voluto e rigettato, si trova ad essere l'interesse principale del soggetto rispetto ad una insufficiente maturazione della personalità, ovvero, mancanza di identità personale e sessuale, progettualità, responsabilità nei confronti della vita.

L'ortoressia si intreccia quindi inevitabilmente con la storia privata del soggetto, con il suo stile di vita, con la possibilità di ammalarsi, di essere più vulnerabile allo sviluppo di patologie organiche o psichiche.

 

Chi rischia di più.

Sicuramente coloro che sono orientati a seguire una dieta estremamente povera di grassi e carboidrati e ad andare incontro ad un disequilibrio dietetico, quindi i vegani e i crudisti, ma anche i "salutisti palestrati". E in genere coloro che si buttano in maniera maniacale sull'attività fisica.

 

Il confine tra regime salutare, ortoressia e anoressia.

Il confine tra quello che può essere definito "rigore dietetico" e disturbi del comportamento alimentare rischia di diventare sfumato. Come per l'anoressia, tutto inizia in modo graduale e naturale, apparentemente corretto, quello cioè di voler tenere sotto controllo l'alimentazione per mantenersi in salute, per prevenire quindi malattie croniche, o magari perdere qualche chilo di troppo.

 

La sostanziale differenza tra ortoressia e anoressia è che nella prima l'attenzione è rivolta esclusivamente alla qualità del cibo, piuttosto che alla quantità, come avviene invece nell'anoressia. In sostanza: il passo da una corretta e sana alimentazione ad una patologia di carattere prettamente psicologico, spesso è molto breve. Dobbiamo però precisare che nei casi lievi o transitori, chi soffre di ortoressia non raggiunge comportamenti dannosi. Il problema si crea quando si modifica drasticamente il proprio stile di vita per aderire in maniera ferrea ad un regime alimentare selettivo, manifestando una vera e propria psicosi.

Psicoterapia di gruppo e individuale per affrontare il disturbo.

 

Con il progredire dell'ortoressia si raggiungono poi veri e propri livelli di esaltazione spirituale. E quando si cede alle tentazioni dell'alimentazione "normale", si provano sensi di colpa tali da scatenare reazioni psicosomatiche, come violenti mal di testa, nausea, vomito. Reazioni che spesso vengono celate con la scusa di soffrire di allergie alimentari.

 

Come si cura?

La terapia dell'ortoressia segue le stesse impostazioni indicate per curare i disturbi del comportamento alimentare, prevedendo un approccio a tutto tondo con la presa in carico da parte di terapeuti specializzati. L'orientamento è quello di una psicoterapia di gruppo abbinata ad una psicoterapia individuale per condividere e confrontarsi su quelle che sono le proprie difficoltà, attraverso una maggiore consapevolezza del disagio e l'acquisizione di specifiche tecniche che permettano di riconquistare il benessere psicologico.

 

I percorsi psicoterapeutici che integrano trattamenti individuali e di gruppo hanno mostrato di incrementare l'efficacia e la stabilità degli interventi in molti disturbi. Percorsi che aiutano a curare il vero problema, e individuare le cause reali che spingono verso questo disturbo.

Il test di bratman: siete a rischio di ortoressia?

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Bratman ha introdotto anche un test che vi aiuterà a determinare se siete soggetti o meno a questo disturbo; con una risposta affermativa a più di quattro domande si è di fronte ad una patologia ortoressica, fino a raggiungere un livello maniacale se si hanno tutte le risposte positive. Per modo di alimentarsi "corretto" si intende ovviamente corretto secondo le idee salutiste portate all'eccesso:


Test

1 ) Spendete più di 3 ore al giorno riflettendo sulla vostra alimentazione?

2) Pianificate i pasti diversi giorni prima?

3) La possibilità che i cibi che assumete vi facciano ingrassare è sempre più importante del piacere di mangiarli?

4) Lo stato di ansia nella vostra vita è aumentato da quando avete riflettuto sulla vostra alimentazione?

5) Siete diventati più severi con voi stessi nei confronti del vostro comportamento quotidiano e alimentare?

6) La vostra autostima aumenta quando vi alimentate in modo corretto?

7) Avete eliminato radicalmente diversi cibi che vi piacevano in favore di cibi più salutari?

8) Vi riesce più difficile mangiare fuori casa, in ristoranti diversi?

9) Vi sentite in colpa quando non mangiate in modo corretto?

10) Vi sentite in pace con voi stessi e in pieno controllo quando mangiate in modo corretto?

Risposta positiva a:

3 domande: normale

4-8 domande: ortoressia

9-10 domande: grave ortoressia. 


di Francesco Fioroni medico psichiatra, psicoterapeuta.


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Commenti: 1
  • #1

    Ulisse Di Bartolomei (martedì, 31 maggio 2016 10:04)

    Qui potete scaricare liberamente il mio libro sulla dieta.

    http://dietalivellozero.blogspot.it/