Suono e musica come mezzo terapeutico

Più che ascoltando musica è riproducendo i suoni, che si possono portare a galla le emozioni negative stratificate nel tempo. 

Parlando di musicoterapia bisogna innanzi tutto sfatare il luogo comune che l'ascolto di particolari suoni o musiche abbia di per sé effetti tali da produrre stabili e rilevanti mutamenti in un dato quadro patologico.

Musicoterapia
Musicoterapia

Se è pur vero che, dopo aver ascoltato una composizione musicale, ci si può sentire in qualche modo sollevati, non è certo questo che viene inteso come terapia.

 

Ciò spiega anche come le varie ricette a base di sinfonie, o i cd/dvd con strani suoni, commercializzati come musica rilassante, non conseguano quasi mai l'effetto desiderato, proprio perché non hanno una base scientifica.

 

Il primo principio, quindi, da tenere presente è che chi voglia utilizzare terapeuticamente, in modo serio il suono e la musica, deve farlo in modo attivo, cioè producendo da sé determinati suoni che abbiano precise caratteristiche fisioacustiche e determinabili valenze psichiche (emotive).

"In principio era il Suono"

Suono e musica come mezzo terapeutico.

Il suono e la musica hanno sempre esercitato un fascino irresistibile sull'essere umano, con applicazioni che vanno al di là della semplice fruizione a scopo ricreativo, sconfinando in campi socialmente riservati alla medicina ufficiale.


L'utilizzo del suono e della musica come mezzo terapeutico ha origini lontanissime che affondano le radici nella cultura e nella tradizione delle popolazioni del continente indiano.


"In principio era il Suono": così esplicitamente esordiscono le scritture sacre dei Veda e delle Upanishad, lasciando intuire il profondo legame esistente tra il mondo manifesto e il suono, considerato la causa prima da cui tutto trae origine.


E, proprio tramite il suono, lo sciamano del villaggio era in grado di ripristinare lo stato di salute là dove la malattia era insorta. La scienza del suono è nata e ha avuto il massimo sviluppo grazie allo studio approfondito che la cultura orientale ha saputo dedicare a questo affascinante aspetto.


Molte delle intuizioni e delle scoperte relative al suono elaborate dai saggi indù trovano oggi conferma da parte della scienza occidentale anche se numerosi settori accademici nutrono una profonda diffidenza giustificata a volte dall'alone mistico che tuttora pervade certe scuole di pensiero che si rifanno agli insegnamenti dello yoga.


È, invece, possibile elaborare una teoria e una pratica musico-terapeutica che, pur rifacendosi a questa disciplina, poggi su basi assolutamente logiche e matematiche, sgombrando il campo da ogni condizionamento religioso. 

Il suono fondamento della musica

La branca dello yoga che studia la scienza del suono e della musica si chiama nada-yosa: infatti nuda in sanscrito significa suono.

 

Bisognerà, quindi, chiarire innanzi tutto cosa si intenda con questo termine, che costituisce il fondamento di quel complesso fenomeno chiamato musica. Possiamo identificare il suono come una vibrazione: tutto ciò che vibra emette un suono, sia esso percepibile dall'orecchio umano oppure rientrante nella categoria degli infrasuoni o degli ultrasuoni.

 

Qualsiasi oggetto, quindi, in quanto costituito da masse infinitesimali di particelle in continua vibrazione, ha una sua peculiare caratteristica sonora, anche se non percepibile attraverso il canale uditivo.

 

In base a questo principio il nostro stesso pianeta e tutto il cosmo e suono, come già molti secoli fa avevano  intuito Ermete Trismegisto e Pitagora parlando di, "armonia delle sfere".

 

Non solo, ma ogni individuo è caratterizzato da un proprio imprinting sonoro, detto "tonica". Dunque, per "suono" dobbiamo intendere qualsiasi vibrazione, e quindi anche il rumore, sia essa compresa nel campo dell'udibilità (16 ~ 16.000 cicli,/ Hertz_al secondo) sia essa inferiore o superiore a tale gamma.

 

La scienza indiana parla di suono ahata (udibile), e anahata (non udibile).

È bene a questo punto fare un importante precisazione: in realtà il suono nel mondo fisico non esiste.

 

Esiste, invece, una successione di urti di molecole che danno luogo a pressioni e depressioni dell'atmosfera.

 

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