Metabolismo basale e dispendio energetico

Attività fisica

Sebbene abusato, il paragone tra l'automobile e la macchina umana resta sempre il più chiaro quando si deve spiegare cos'è il metabolismo basale e quindi il dispendio energetico obbligato e facoltativo.

 

In effetti, quel minimo quantitativo di benzina che viene consumato per mantenere acceso il motore di fronte a un semaforo rosso, corrisponde alla quantità irrinunciabile di energia che l'organismo umano deve utilizzare per vivere, anche in condizione di assoluto riposo.

Cos'è il metabolismo basale

Il metabolismo basale esprime, dunque, la tassa che va pagata alla natura, ogni giorno, ogni momento, per il solo diritto alla sopravvivenza.

 

Infatti, la pompa cardiaca, la circolazione del sangue, la respirazione, le incessanti funzioni di una quantità di organi piccoli e grandi, dal cervello al fegato o ai reni, costano energia. Il consumo di questa energia passa da un minimo, durante il sonno, ad un massimo, nelle grandi prestazioni sportive o in qualsiasi altro impegno totale della muscolatura.

 

Esattamente quanto accade con un'auto che, ingranata la marcia, scarica la potenza del motore con un crescente impiego di carburante.

 

Ecco perché il dietologo, prima di decidersi a prescrivere qualsiasi dieta, deve chiedere dettagliatamente ai suoi pazienti che tipo di vita svolgono.

 

Una giornata spesa fra letto, auto, ufficio e televisione, per quanto logorante e impegnativa sul piano psichico, non aggiunge più di un 20-30% alla spesa dell'esser vivi

Quanta energia consumiamo?

Per quanto possa costituire una grossa delusione per gli intellettuali, il consumo energetico del cervello (un avido divoratore di glucosio) risulta molto alto, indipendentemente dal grado e dal tipo di impegno.

 

Un po' come accade con l'energia che alimenta una calcolatrice o un computer, sul cui consumo incide soltanto il fatto di mantenere acceso l'apparecchio e non la qualità delle operazioni svolte.

 

Basta invece camminare o impegnare i muscoli per qualche ora perché il consumo energetico raddoppi o triplichi. In definitiva siamo di fronte ad una banalissima partita di ragioneria ove alle "entrate" caloriche del cibo si contrappongono le "uscite" caloriche per la spesa vitale e per le spese aggiuntive, più o meno facoltative, dell'attività muscolare.

 

Purtroppo, però, tutti tendono a preoccuparsi delle "entrate", contraendo anche oltre misura la razione alimentare giornaliera con l'ulteriore danno di qualche carenza vitaminico-minerale, perché è molto più difficile rimodellare il proprio stile di vita inserendovi giornalmente delle passeggiate o qualsiasi altra forma di attività fìsica adeguata alla propria età.

 

La risposta di un buon dietologo potrebbe essere allora che non è possibile dimagrire correttamente (cioè senza "inflaccidire" per la perdita contemporanea anche di tessuto elastico e muscolare) quando non si può o non si vuole agire anche sulla spesa energetica.

 

I commercialisti insegnano che un bilancio è fatto di entrate e di uscite ed è su entrambi i fattori che deve agire anche il dietologo, senza limitarsi a parlare soltanto di dieta.

 

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