Allergie di stagione: sintomi e cura

Starnuti, occhi rossi, prurito e stanchezza, le allergie di stagione sono solo un brutto e lontano ricordo. La ricerca ha fatto passi da gigante, i falsi miti sono sfatati e con qualche precauzione è possibile sentirsi in forma in qualsiasi momento dell'anno.

La primavera è arrivata: è finalmente il momen­to di rimettere il cappotto nell'armadio e uscire per godersi le prime giornate di sole. Ma non per tutti è così.

 

Per gli allergici inizia il perio­do più difficile dell'anno, fatto di starnuti, occhi rossi, prurito e stanchezza. Non tutto è perduto però.

Allergie di stagione: sintomi e cure
Allergie di stagione

Come sempre prevenire è meglio che curare e la regola d'oro consiste nel consultare un esperto non solo quando non ci si sente bene, ma soprattutto durante le stagioni in cui non si verificano i sintomi.

 

Questo permette di curare meglio le malattie allergiche. Ma non è tutto qui.

 

In commercio esistono rimedi green da portare con sé soprattutto in caso di gite fuori por­ta, senza contare che grazie ad alcuni consigli e accorgimenti la primavera non sarà più un incubo.

 

I sintomi e le principali forme di allergia.

Le principali forme di allergie interessano le muco­se respiratorie quali la rinite, la tracheite, la bronchite, l'asma bronchiale allergica e la mucosa congiuntivale, come la congiuntivite allergica.

 

Inoltre, è bene ricordare che si possono verificare manifestazioni orali, come la sindrome orale allergica, o gastro-intestinali generalmente e indirettamente causate dai vegetali.

 

Infatti, in natura, esiste una reazione crociata di somiglianza proteica tra alcuni pollini di piante e altri vegetali quali la frutta e le verdure, responsabile di queste patologie orali o intestinali.

Come prevenire e curare le allergie di stagione.

Ogni medico allergologo può elaborare un decalogo in base alla sua esperienza e consigliarlo ai suoi pazienti, ma è anche vero che, seguire così tanti consigli, non è sempre facile.

 

Di seguito alcuni suggerimenti che possono aiutare i pazienti a vivere meglio anche se è buona norma tenere a mente che queste regole d'oro possono essere considerate utili solo se le si applica in modo equilibrato.

 

Sapere che entrambi i propri genitori sono allergici è un fattore di rischio che deve essere assolutamente valutato insieme ai sintomi personali.

 

È bene pensare alla malattia prima che arrivi la stagione primaverile, facendo attentamente prevenzione e seguendo la profilassi adeguata.

 

Evitate di tenere animali in casa o nella stanza da letto, in particolare quelli a pelo lungo, perché possono scatenare altre allergie oltre a quelle da pollini.

 

Nei bambini in caso di sospette allergie ad alcuni alimenti quali le arachidi, le noci, la soia e il grano è importante sapere che oggigiorno si assiste a un'inversione di tendenza e paradossalmente non è più sconsigliato evitarli del tutto.

 

Allo stato attuale si contano almeno cinque lavori internazionali pubblicati nel corso del 2016 che dimostrano quanto sopra almeno per alcuni alimenti derivati del latte.

 

Per allergie agli acari è molto importante fare la prevenzione ambientale con acaricidi; inoltre è fondamentale evitare di avere moquette, tappeti e animali di peluche nella stanza da letto.

 

Nei casi di allergie ai pollini è più difficile fare prevenzione, ma risulta comunque fondamentale consultare i calendari pollinici per iniziare una profilassi-terapia stagionale o perenne.

 

Evitare passeggiate nei prati, in particolare con vento e tempo secco e durante i periodi di massima impollinazione.

 

Praticare un'attività sportiva in prossimità di aree verdi o farla al mattino presto.

 

Evitare di tagliare l'erba, lavori di giardinaggio, viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti, ed è preferibile viaggiare in autoveicoli con aria condizionata e usare filtri di aerazione antipolline.

 

Evitate l'aerazione degli ambienti durante le ore più calde della giornata ed eventualmente usate condizionatori d'aria e scegliete per vacanze o gite località di mare, o anche il soggiorno montano sopra i 1000 metri per gli allergici alla parietaria.

 

NO ALL'AUTO-DIAGNOSI.

Evitate l'autodiagnosi e l'autoterapia e non considerate la positività dei test allergici un fatto patologico, in assenza della sintomatologia clinica.

 

Sia in età adulta sia da giovani vale sempre la regola dell'auto-ascolto, che non deve assolutamente sfociare nell'autodiagnosi.

 

Se sintomi come tosse, naso che cola e congestione nasale, prurito agli occhi e al naso e gonfiore degli occhi persistono è buona norma rivolgersi a uno specialista che potrà valutare il caso e prescrivere gli esami.

 

La diagnosi è anzitutto clinica e si basa sui sintomi riferiti dal paziente e sull'esame obiettivo eseguito dallo specialista allergologo.

 

Il successivo accertamento diagnostico può essere effettuato dallo stesso allergologo con il prick test cutaneo durante il quale i vari allergeni sono messi a contatto della cute e poi si osserva se si forma il ponfo dopo pochi minuti.

 

In caso di dubbi o nei bambini piccoli si esegue la ricerca di anticorpi anti-allergeni dei vari inalanti o di alimenti sospetti.

 

COS'È LA REAZIONE CROCIATA.

Alcune componenti allergiche sono specifiche di ogni vegetale, altre possono creare reazioni indirettamente.

 

Le proteine di trasferimento lipidico e le proteine di classe 10-PR e le profiline. Nella sindrome betulla-frutta-verdura la proteina della betyull-Betv1 cross reagisce con le Pr 10 di altri pollini, della frutta o noci.

 

Il loro consumo può causare la sindrome orale allergica da ingestione di alimenti freschi, ma la loro cottura neutralizza la proteine e l'allergia.

 

Attenzione quindi a non fidarsi e affidarsi ai soli test perché, in assenza di sintomi clinici compatibili, la loro positività non ha alcun valore diagnostico, non richiede alcuna terapia, né restrizioni alimentari o diete speciali. In caso di allergie è importante fare attenzione anche in cucina.

 

È buona norma ricordare che esistono alcune piante ed erbe che contengono allergeni in comune con alcuni alimenti come la frutta e la verdura e, di conseguenza, la loro ingestione può causare sintomi orali e gastrointestinali particolarmente forti in periodo primaverile.

 

Nello specifico, un numero non trascurabile di soggetti allergici agli alimenti vegetali sono sensibilizzati ai pollini.

 

Allergie: il test molecolare.

La diagnosi molecolare consiste nella ricerca nel sangue di anticorpi verso gli allergeni specifici e quelli cross reattivi con altri.

 

Ciò vuol dire che si vanno a cercare le componenti molecolari ottenute da processi biotecnologici innovativi.

 

Tra questi c'è il cosiddetto ISAC test che riesce con un solo prelievo a scoprire anticorpi verso 112 allergeni.

 

Questo test è abbastanza costoso e in molte regioni non è convenzionato con il SSN.

 

Dal punto di vista scientifico è sicuramente un progresso per le conoscenze delle malattie allergiche, ma da quello pratico si utilizza solo in casi di dubbio diagnostico, e non nelle semplici allergie respiratorie che possono essere diagnosticate con i test tradizionali e meno costosi.

Il calendario delle allergie di stagione.

Il calendario serve per verificare e dare informazioni sulla concentrazione e la tipologia dei pollini nell'aria in varie regioni e stagioni. In particolare fornisce i livelli di concentrazione del polline, non i livelli di rischio allergico.

 

La comparsa dei sintomi si ria quando la concentrazione de! polline a cui il paziente è allergico raggiunge un certo valore detto livello o soglia di scatenamento.

 

Tale soglia è diversa da persona a persona, II calendario pollinico viene realizzato con i dati forniti dai Centri di monitoraggio appartenenti alla Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia (R.I.M.A) dell'Associazione Italiana di Aerobiologia.

 

Sul sito www.ilpolline.it è possìbile consultare il calendario e scaricarlo.

 

Fonte: nostre elaborazioni su fonti diverse.

 

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