Il peperone in cucina

Rosso, giallo e verde, dolce e piccante, il peperone in cucina si presta a un'infinità di preparazioni, dall'antipasto al contorno. Alla griglia, in pinzimonio, in umido o sott'olio, questo ortaggio saporito e gustoso è protagonista di ricette appetitose e nutrienti, ideali in ogni occasione. 


I peperoni in cucina
Peperoni

Origini e caratteristiche. 

La pianta del peperone, originaria dell'America centro-meridionale, appartiene al genere Capsicum (famiglia delle Solanacee) e può raggiungere un'altezza anche di 1 metro.

 

Il peperone si è diffuso in Europa a partire dal XVI secolo, dopo la scoperta dell'America e il conseguente arrivo, nel vecchio continente, di frutti, ortaggi e spezie esotiche, accolte con curiosità dagli Europei. 

 

Chiamato inizialmente "pepe d'India", a causa del suo sapore piccante molto simile a quello del pepe, il peperone ebbe da subito, in Italia, un discreto successo tanto da essere utilizzato, ancor prima del pomodoro, importato anch'esso in Europa dopo la scoperta del Nuovo Mondo, nelle ricette napoletane come condimento per la pasta.

 

Del peperone viene commercializzato e consumato il frutto, una bacca carnosa che può assumere diverse colorazioni: verde, gialla o rossa a seconda del grado di maturazione raggiunto dal vegetale al momento della raccolta. 

 

All'interno del frutto, più precisamente nei semi, si trova la capsicina, una sostanza particolare che contribuisce a dare a questo ortaggio il suo caratteristico e inconfondibile sapore piccante. 

 

Tuttavia, le varietà dolci sono quelle maggiormente consumate, soprattutto per la migliore digeribilità oltre che per il gusto più delicato. Le varietà piccanti, dal sapore più intenso, sono sconsigliate a chi soffre di ulcera o problemi gastrici oltre che ai bambini.

 

La raccolta dei peperoni avviene prevalentemente in estate. Tra le varietà più diffuse sul mercato ricordiamo il "California wonder", di colore giallo oro, dalla polpa particolarmente dolce; il "Quadrato d'Asti", di colore giallo o rosso molto pregiato e utilizzato in Piemonte nella preparazione della bagna cauda; il "Carnoso di Cuneo", dalla particolare forma a cuore, molto polposo. 

 

Esistono poi alcune varietà caratterizzate da una forma singolare; tra i più noti ricordiamo il "Topepo rosso", che produce frutti molto simili, nella conformazione, ai pomodori; il "Corno di bue", dai frutti gialli, rossi o verdi di forma allungata; il "Calabrese verde" e il "Lombardo chiarissimo", che presentano frutti piccoli e lievemente piccanti. 

 

Calorie e valori nutrizionali del peperone. 

Il peperone ha un altissimo contenuto di vitamina A (soprattutto gli esemplari maturi di colore rosso e giallo) e vitamina C; ha inoltre un basso contenuto calorico (23 calorie per 100 g) che lo rende adatto alle diete dimagranti.

 

I peperoni possono avere un'azione diuretica ed eccitante oltre che antireumatica e antinevralgica.

Il peperoncino è ricco di lecitina, pectina, vitamine A, C, PP, P2 ed E e contiene buone dosi di calcio e fosforo. 

Come cucinare il peperone

Il peperone in cucina. 

Se non soffrite di particolari intolleranze, il modo migliore per assaporare tutto il gusto del peperone è consumarlo crudo, tagliato a pezzi, in pinzimonio, condito con olio d'oliva extravergine, sale e limone. 

 

Se invece volete rendere la vostra preparazione più leggera, è preferibile privare il peperone della buccia dopo averlo arrostito, intero, sotto il grill del forno o sul gas del fornello ruotandolo di continuo in modo che si abbrustolisca in modo uniforme.

 

Dopodiché, per facilitare l'eliminazione della pelle, potete chiudere l'ortaggio in un sacchetto di plastica o di carta e lasciarlo "sudare" per alcuni minuti. Dopo questo passaggio il peperone è pronto per essere ridotto a filetti e servito come antipasto, come contorno adeguatamente condito o per essere conservato sott'olio o sottaceto.

 

Uno dei piatti più conosciuti e apprezzati a base di peperoni è la peperonata, una preparazione di origine emiliana, che prevede la cottura in umido dell'ortaggio unitamente ad altre verdure come pomodori e cipolle.

 

Per questo tipo di pietanza è preferibile scegliere esemplari grossi e carnosi. Quelli tondeggianti, infine, sono ottimi ripieni di carne, formaggio, pasta, riso o gratinato: a voi la scelta. 

 

Il peperoncino. 

Chiamato anche capsico, il peperoncino è un parente molto stretto del peperone da cui si distingue per il maggiore contenuto di capsicina. 

 

I frutti hanno una forma conica e possono essere caratterizzati, a seconda delle varietà, da un apice tondeggiante, ricurvo o appuntito. Le bacche, raccolte durante il periodo estivo, possono essere utilizzate fresche o dopo l'essiccazione.

 

I peperoncini più famosi sono sicuramente i diavolilli, di origine calabrese e abruzzese. A chi ama arricchire i propri piatti con il gusto piccante del peperoncino, ma non vuole esagerare, consigliamo di non spezzettare il frutto direttamente nelle preparazioni ma di lasciarlo intero ed, eventualmente, di toglierlo dal tegame prima di portare la pietanza in tavola. 

Guida all'acquisto e alla conservazione del peperone.

Per assicurarvi di acquistare sempre un peperone fresco ricordate di controllare la buccia, che deve essere soda, croccante e priva di ammaccature, e il colore, che deve essere brillante e acceso. 

 

Per conservarlo al meglio è bene riporlo in frigorifero nel reparto dedicato ai vegetali; ricordate però che, nonostante la corretta conservazione, dopo qualche giorno il vostro ortaggio è destinato ad avvizzirsi e a perdere tono. Quindi, soprattutto nel caso in cui vogliate consumarlo in pinzimonio, è buona regola consumarlo nel più breve tempo possibile dopo l'acquisto. 

 

Per quanto riguarda la pulizia e la preparazione, dopo aver lavato e inciso l'ortaggio con un taglio circolare in prossimità del picciolo, eliminate sempre le costole bianche e i semi, dove si concentra maggiormente la capsicina, e ricordatevi di usare dei guanti o di lavarvi accuratamente le mani dopo questa operazione, per non rischiare di infiammare occhi e mucose. 

 

Il peperone di Senise. 

Il peperone di Senise è un prodotto tipico della tradizione gastronomica lucana. La bacca, di colore rosso porpora, ha un sapore dolce ed è lunga 10-15 centimetri.

 

Questo ortaggio, dal sapore dolcissimo, che ha ottenuto l'I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) viene raccolto ancora manualmente nel mese di agosto nelle campagne in cui viene coltivato appena giunge a maturazione.

 

La polpa del peperone di Senise è molto sottile e ha quindi un basso contenuto d'acqua; queste caratteristiche permettono un'essiccazione molto veloce, praticata secondo metodi naturali: l'ortaggio viene disposto su teli di stoffa o su reti, in luoghi asciutti e aerati, per 2-3 giorni, lontano dalla luce.

 

Quindi i singoli frutti vengono infilati in uno spago sottile, fino a ottenere delle collane (chiamate serte), che vengono poi esposte al sole affinché completi il processo di essiccamento. 

 

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Commenti: 1
  • #1

    maddalena (venerdì, 31 marzo 2017 09:39)

    articolo interessante, io sono anni che cerco una vera soluzione ma sono stata presa in giro da diete, pillole dimagranti non funzionanti.
    Un giorno girovagando su internet ho trovato una guida che sembrava diversa dalle altre, tante erano le storie di successo.
    L’ho preso e posso finalmente dirvi che SONO DIMAGRITA E HO RAGGIUNTO I MIEI OBBIETTIVI in poco tempo .
    Da quel giorno aiuto a far conoscere quel libro, per le persone che come me non si sentivano in sintonia con il loro corpo.
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