Spinaci: proprietà e benefici

Noto super alimento dai tempi di Braccio di Ferro, lo spinacio contiene al suo interno altissime concentrazione di vitamine e minerali, aggiudicandosi così il podio fra le verdure a foglia più salutari. In particolare, il Ministero della Salute italiano descrive le foglie di spinacio come "ricostituenti e utili al sostegno dell'organismo umano oltre ad influire positivamente sul sistema digerente"

Proprietà benefiche degli spinaci
Spinaci

Composizione base dello spinacio per 100 g di prodotto:

Acqua 91,40 g

Calorie 23,00 kcal

Proteine 2,86 g

Lipidi 0,39 g

Carboidrati 3,63 g

Fibre 2,20 g

 

Rispetto alla normativa europea sull'etichettatura, gli spinaci sono:

Fonte di ferro, magnesio, vitamina B2, vitamina E.

Ad alto contenuto di vitamina A, vitamina C, vitamina K e folati.

 

I claim ammessi dall'EFSA:

La vitamina K contribuisce al mantenimento di ossa normali.

Il ferro contribuisce alla normale funzione cognitiva.

La riboflavina (vitamina B2)contribuisce al mantenimento di globuli rossi normali.

La vitamina C contribuisce alle normale funzione del sistema immunitario.

La vitamina A contribuisce al mantenimento della capacità visiva normale

Il folato contribuisce al normale metabolismo dell'Omocisteina.

 

Rispetto ad altri suoi concorrenti nel mondo vegetale, lo spinacio è uno dei prodotti maggiormente analizzati ed approfonditi con studi accreditati dalle migliori riviste scientifiche. Tutti conoscono lo spinacio come grande apportatore di ferro, ma in realtà, come dimostrato dalla scienza, le sue virtù non si fermano qui.

 

Gli spinaci fanno bene al cuore.

Secondo una ricerca pubblicata su Nature nel 2010, chi mangia molti spinaci, assieme agli altri ortaggi a foglia verde e alla famiglia dei cavoli, godrebbe di una riduzione del rischio di attacco di cuore di ben il 32%. La relazione tra verdure a foglia verde e sistema cardio circolatorio è legato da una molecola innocua in bassa quantità ma letale se non tenuta sotto controllo: l'Omocisteina.

 

Secondo l'Harvard University, su uno studio che ha coinvolto 14.000 pazienti, chi presenta un alto livello di Omocisteina ha un rischio cardiovascolare 3 volte superiore a chi presenta livelli normali. Questa affermazione è ulteriormente confermata da un altro studio su 1.000 persone condotto dalla Tufts University di Boston che ha evidenziato risultati similari.

 

Ma cosa c'entra quindi lo spinacio con l'Omocisteina? Ebbene grazie al suo altissimo valore in folati (100 g ne forniscono quasi il 100% della razione giornaliera) e al suo buon contenuto di vitamine del gruppo B in generale, gli spinaci contribuirebbero positivamente a mantenere sotto controllo questa molecola così potenzialmente pericolosa per il nostro sistema cardio-circolatorio.

 

Spinaci e prevenzione dei tumori.

Come spiegato dalla Fondazione Veronesi, secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, un consumo quotidiano di vegetali che contengono folati riduce significativamente il rischio di tumore al pancreas. Attenzione però a come si preparano: infatti, i folati, che nel nostro organismo si trasformano in acido folico, sono dei composti molto instabili e da trattare con i guanti.

 

Innanzi tutto bisognerebbe consumare gli spinaci crudi e bisognerebbe inoltre evitare l'utilizzo del coltello; infatti la spezzettatura manuale delle foglie mette in moto meccanismi enzimatici che aiutano i folati ad essere assorbiti al meglio dal nostro organismo.

 

Non finiscono qui gli effetti preventivi degli spinaci (insieme a insalata, cicoria e bietole) contro i tumori: uno studio a cui ha partecipato anche l'Italia e promosso dall'Epic (European prospective investigation into cancer and nutrition study) avrebbe confermato l'importante ruolo che giocano questi prodotti contro l'insorgenza del tumore al seno.

 

Lo studio, basato su un campione di 31.000 donne di cui si conoscevano le abitudini alimentari, ha analizzato per 10 anni in 5 centri italiani l'insorgenza o meno di questa patologia.

 

Sul totale del campione, che spaziava dai 36 ai 64 anni, ben 1.000 donne hanno contratto il tumore al seno; questo ha permesso di determinare quali fossero i cibi che fornissero un maggiore scudo da questa patologia.

 

Ebbene le verdure a foglia verde, tra cui lo spinacio, sono state reputate i migliori alleati nella dieta delle donne per un effetto preventivo. In misura minore, sono state considerate protettive anche altre verdure come peperoni, melanzane, zucchine e finocchi.

 

I ricercatori hanno quindi puntualizzato che il pomodoro, nonostante l'alto contenuto in licopene, non è di aiuto contro questa patologia ipotizzando che la responsabile sia l'accoppiata con la pasta.

 

Secondo i ricercatori, infatti, l'alto picco glicemico indotto dalla pasta non integrale potrebbe essere uno dei motivi del tumore al seno. Sempre stando alle ricerche condotte sul campione di EPIC, una dieta ad alto indice glicemico indurrebbe un aumento di contrarre tale patologia di ben il 45%.

Non si direbbe, ma gli spinaci sono molto ricchi anche di carotenoidi (tutti quei pigmenti che colorano ortaggi come peperone, carote e pomodori) mascherati sotto l'intenso verde della Clorofilla.


In particolare gli spinaci sono fortemente ricchi di Luteina e Zeaxantina, due molecole molto importanti per la salute della nostra vista, specialmente in età senile. È stato dimostrato, infatti, che questi carotenoidi sono correlati inversamente con il manifestarsi di patologie quali la degenerazione maculare senile e la cataratta.


A dimostrarlo diversi studi anche di tipologia epidemiologica: ne è esempio uno condotta dall'Università di Harvard su un campione di oltre 75.000 infermiere seguite per dodici anni dove si è dimostrata un tasso di interventi chirurgici minori del 22% tra chi consumava nella propria dieta quotidiana questi carotenoidi.


Un altro studio riguardante invece la degenerazione maculare, condotto da Massachussetts Eye ad Bar Infirmary di Boston, ha analizzato 350 persone affette dalla malattia e un campione simile di 500 persone sane.


Ebbene si è dimostrato che le persone che consumavano frequentemente verdure a foglia verde e, in particolare, gli spinaci godevano di una possibilità di ammalarsi ridotta del 43% rispetto a chi la assumeva raramente.


Spinaci e Vitamina K.

Lo spinacio è quindi ricco di una miriade di minerali essenziali e di vitamine, tra quest'ultime ce n'è una che è presente in altissime quantità: secondo il database nutrizionale dell'USDA (Ministero dell'agricoltura americano) 100 g di spinaci conterrebbero oltre il 600% della RDA giornaliera di vitamina K.


Questo elemento, nonostante sia ancora oggetto di studio dalla comunità scientifica, è riconosciuto dall'EFSA come "contributore della normale coagulazione del sangue e del mantenimento di ossa normali".

 

Fonte: nostre elaborazioni su dati di diversa provenienza

 


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