FUNZIONI DELLA MICROFLORA BATTERICA.
Il ruolo della microflora batterica si riassume in tre principali funzioni: metabolica, trofica e protettiva. La funzione metabolica: consiste nella fermentazione del residuo dietetico non digeribile e del muco prodotto nell'intestino; comprende anche il recupero dell'energia sotto forma di acidi grassi a catena corta e la produzione di vitamina K.
La funzione trofica: comprende il controllo della proliferazione e della differenziazione delle cellule epiteliali, lo sviluppo e l'omeostasi del sistema immunitario.
La funzione protettiva: è l'effetto barriera contro gli agenti patogeni.
MICROFLORA E DIFESE IMMUNITARIE
L'intestino può agire come sistema immunitario principalmente in tre modi: attraverso la microflora presente nello stesso intestino, che protegge dalle aggressioni batteriche, per esempio con la creazione di un ambiente ostile agli agenti patogeni, mantenendo il pH (grado di acidità) basso; fornendo una barriera protettiva che impedisce l'ingresso di sostanze dannose; con una reazione spontanea delle cellule immunitarie specializzate che compongono il sistema immunitario intestinale, secondo le loro innate caratteristiche, che producono anticorpi, le proteine che si legano a loro volta ad altre proteine dette antigeni (in questo caso l'elemento invasore) per disattivarle e rimuoverle dall'organismo.
Ricordiamo che i nostri batteri intestinali comunicano con le cellule del sistema immunitario gastrointestinale e con il fegato per coordinare la risposta immunitaria agli antigeni alimentari e ai microrganismi patogeni.
Mantenere l’equilibrio La microflora intestinale è quindi essenziale per il buon funzionamento del meccanismo di difesa. Infatti, la mancanza di un corretto equilibrio di batteri nell'intestino viene associata a un certo numero di malattie, per esempio la sindrome del colon irritabile, il cancro del colon e la gastroenterite.
I cambiamenti nell'alimentazione e nelle abitudini alimentari, lo stress e l'emotività, ma anche l'uso di antibiotici o altri farmaci possono avere effetti negativi sull'equilibrio della microflora intestinale.
La combinazione di questi elementi può sbilanciarne la composizione, diminuendo la quantità dei batteri potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, e aumentando i microrganismi dannosi o patogeni.
Candida ed Escherichia coli, per esempio, vivono in piccole dosi nell'intestino e rimangono inattivi fino a quando la situazione si mantiene in equilibrio, pronti a danneggiare l'organismo se l'ambiente lo permette.
È quindi importante che la flora intestinale "positiva" cresca e si mantenga in salute (soprattutto il Bifidobacterium bifidum), per poter contrastare lo sviluppo di candidosi, cistiti ecc. sia in modo diretto (creando un micro-ambiente sfavorevole alla crescita dei microrganismi che causano malattia) sia in modo indiretto (stimolando il sistema immunitario).
Integratori probiotici, prebiotici e simbiotici
Quali possono essere le sostanze, oggi reperibili sul mercato, in grado di sostenere e riequilibrare la microflora intestinale e il suo lavoro di protezione dell'intestino e dell'organismo?
Sono stati individuati molti integratori e prodotti alimentari in grado di modificare la microflora intestinale e, in alcuni casi, di migliorare la salute.
Questi integratori contengono probiotici, prebiotici e simbiotici (una combinazione di probiotici e prebiotici).
Molti studi clinici hanno dimostrato effetti promettenti. I probiotici (per esempio, specifici batteri dell'acido lattico) sono microrganismi vivi che, assunti in una determinata quantità, favoriscono la salute del soggetto al di là della normale alimentazione.
Questi microrganismi si trovano per lo più nei prodotti fermentati del latte. I prebiotici sono, invece, componenti alimentari non digeribili appartenenti alla famiglia delle fibre, che stimolano la crescita o l'attività di un certo numero di microrganismi della flora intestinale (per esempio, le specie dei bifidobatteri e/o lattobacilli).
Si trovano naturalmente in alcuni alimenti (cipolle, carciofi, banane, cicoria, porri) o possono essere aggiunti ad altri alimenti come pane e biscotti.
Vediamo qui di seguito alcune di queste sostanze.
Oligosaccaridi. Sono fibre con attività prebiotica (sono il nutrimento dei batteri "buoni").
Le principali sono:
l'inulina
i FOS (frutto oligosaccaridi)
l'arabinogalattano.
Molti sono gli studi che mostrano un aumento della concentrazione di bifidobatteri e della loro produzione di SCFA (acidi grassi a catena corta) dopo una somministrazione di FOS o arabinogalattani.
Perché queste fibre possano svolgere un buon effetto, devono essere assunte in quantità notevoli, da 6 a 10 grammi al giorno. In alcuni casi, possono dare origine a gonfiore intestinale.
In commercio esiste un idrolizzato solubile di caseina con spiccate capacità di stimolazione della crescita dei bifidobatteri, costituenti principali della flora batterica intestinale.
Anche questi sono in grado di aumentare la produzione di SCFA. Questi peptidi sono presenti nel latte materno e sono fondamentali per lo sviluppo di una sana flora intestinale nel bambino.
Devono essere assunti in quantità da 20 a 500 milligrammi al dì, non danno origine a gonfiore addominale.
Simbiotici.
Sono costituiti da un'associazione di fermenti con un prebiotico. In questo modo si migliora fortemente l'impianto dei batteri a livello intestinale e si velocizza il riequilibrio della microflora intestinale.
Alimenti probiotici
Lo studio degli alimenti probiotici prosegue da molti anni.
Essi possono contenere microrganismi vivi prodotti da fermentazione o aggiunti. Tra questi vi sono alcuni yogurt, prodotti caseari fermentati, verdure fermentate e derivati della soia fermentati.
Oggi è possibile aggiungere probiotici agli alimenti, come accade in quelli per neonati (arricchiti con bifidobatieri), o preparare microrganismi probiotici da usare come integratori dietetici.
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