Cataratta: cause, sintomi e cura

L'intervento di cataratta è oggi il più eseguito in campo medico. Secondo stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nei Paesi più industrializzati il numero di interventi per milione di popolazione varia dai 5.000 agli 8.000 l'anno. In quelli in via di sviluppo da 200 a 500.

Per cataratta si intende l'opacizzazione del cristallino, la lente naturale interna all'occhio, che serve a mettere a fuoco sulla retina l'oggetto fissato. Quando perde la sua trasparenza, tendendo a diventare opaco per fenomeni di ossidazione delle proteine costituenti il suo tessuto, ad indurirsi e a cambiare di colore, si parla di cataratta e si ha una significativa riduzione della vista.

 

La cataratta: cause, sintomi e cura
La cataratta

Più specificamente, mentre in un occhio sano la luce attraversa il cristallino trasparente e raggiunge la retina, rendendo la focalizzazione normale e consentendo al cervello di percepire immagini nitide, in un occhio affetto da cataratta, il cristallino opaco arresta parzialmente il passaggio dei raggi luminosi, che vengono deviati in più punti, rendendo confusa la percezione suddetta.


La cataratta più diffusa è quella senile, legata all'invecchiamento; opacità più o meno isolate del cristallino sono infatti presenti in oltre il 60% dei soggetti con più di 70 anni.

 

Esiste anche una cataratta presenile, che insorge dopo i 40-50 anni e una congenita perché presente alla nascita o che compare nei mesi successivi.


Per questo motivo sono indispensabili non solo una diagnosi precoce, ma anche un sollecito intervento chirurgico ed un'adeguata correzione ottica. Le opacità congenite possono restare stazionane come pure possono peggiorare nel corso degli anni. 

Le cause della cataratta.


La causa più frequente di cataratta congenita è riconducibile a infezioni contratte dalla madre in gravidanza, prima fra tutte la rosolia, ma anche herpes sistemico, parotite e varicella. Inoltre: fattori genetici, raggi X, assunzione di farmaci in gravidanza (cortisonici, sulfamidici), alterazioni metaboliche della madre (diabete, ipotiroidismo, carenze alimentari), del feto e nascita prematura.

Come detto la cataratta interessa prevalentemente la terza età, ma non in maniera esclusiva.

 

Può insorgere anche: nei pazienti diabetici, la cui possibilità di incorrervi è quattro volte superiore a chi non ha questa patologia; in persone che hanno fatto uso prolungato di farmaci come i cortisonici (corticosteroidi) somministrati per uno-due anni, i chemioterapici, i miotici, utilizzati sotto forma di colliri nel glaucoma, che possono indurre cataratta dopo una lunga terapia.

 

Naturalmente influiscono anche dosaggio e suscettibilità individuale; in seguito a traumi contusivi, ferite perforanti o a traumi oculari gravi; in persone affette da altre malattie oculari; in seguito ad una eccessiva esposizione ai raggi solari.

Cataratta: sintomi e cura

I sintomi della cataratta

La cataratta è caratterizzata da una lenta e progressiva riduzione della vista, qualitativa e quantitativa. Il paziente lamenta annebbiamento con alterazione della sensibilità al contrasto e della percezione dei colori che appaiono meno vivaci e gli oggetti quasi ingialliti.


Generalmente, percependo un velo davanti all'occhio si tende a sbattere ripetutamente le palpebre o pulire le lenti degli occhiali credendole appannate.

 

In alcuni casi in seguito alla cataratta può insorgere nei soggetti anziani una miopia che annullando la presbiopia fa credere erroneamente ad un miglioramento. Il decorso è, nella maggior parte dei casi, non prevedibile. Normalmente la sua evoluzione è lenta.

 

Quando la perdita della trasparenza diventa estesa, uniforme e compatta si parla di cataratta matura, con insorgenza di una marcata riduzione del visus.


Trascurata può portare alla cataratta ipermatura, evento che complica la riuscita dell'intervento chirurgico e che può essere esso stesso responsabile dell'insorgenza di altre patologie a carico dell'occhio.

 

La cura della cataratta

E’ bene ribadire che non esistono medicine, occhiali o altri trattamenti al di fuori dell'intervento chirurgico, peraltro ormai considerato un'operazione eseguibile in ambulatorio, utilizzando un semplice collirio come anestetico locale, con recupero funzionale quasi immediato e senza necessità di ricovero.


Si tratta di un intervento di microchirurgia estremamente sofisticato: il chirurgo pratica un'incisione inferiore ai 3 millimetri, attraverso la quale la sonda a ultrasuoni frammenta la parte centrale del vecchio cristallino che può così essere aspirato ed eliminato, dopodiché viene impiantata la nuova lente intraoculare (IOL) costituita da materiale plastico inalterabile e di lunga durata, utilizzabile anche in pazienti giovani.

 

Molto importante anche il decorso post-­operatorio, soprattutto dal punto di vista dell'igiene dell'occhio e dei colliri a scalare che vanno messi con cura e regolarità nei giorni successivi. La complicanza più temuta è infatti l'infezione delle strutture interne dell'occhio.


Si registrano anche saltuariamente arrossamenti oculari, bruciore, lacrimazione, sensazione di corpuscoli estranei, visione di aloni, ombre, nonché differenza notevole di visus tra occhio operato e occhio con cataratta da operare.

 

In molti casi si parla di cataratta secondaria, cioè una opacizzazione ulteriore che però viene tolta in pochi secondi grazie all'uso dello YAG laser.


Tutto scompare dinnanzi alla concreta probabilità di ottenere un miglioramento della vista, quantificata nel 97% dei casi, il che consente di eliminare del tutto o quasi l'occhiale per lontano.

 

fonte: il Team medico di Optima Salute

 


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