Come riconoscere la cellulite

È facile constatare come la cellulite si possa dominare in modo tanto più rapido e radicale quanto più precocemente sia individuata e curata.


Come riconoscere la cellulite
Cellulite

È dunque importante riuscire a riconoscere la cellulite negli stadi iniziali, e per ottenere questo si può far ricorso a una serie d'indagini cliniche e strumentali mirate soprattutto a indicarne la comparsa e l'evoluzione nei singoli punti di insediamento.

 

La cellulite è, infatti, una malattia tipicamente distrettuale, una malattia cioè che colpisce singole zone (distretti) del corpo, con forme che compaiono in epoca diversa e quindi in un dato momento si trovano in diversi stadi di evoluzione.

 

Una diagnostica precisa è indispensabile per attuare interventi selettivi.

 

L'esame clinico.

 

Indirizza verso la diagnosi di cellulite il riscontro di alcune caratteristiche generali:

 

Il fatto che, a differenza dall'obesità, si sviluppi solo nella cute, interessando successivamente anche il grasso, ma senza sconfinare al di sotto della fascia muscolare.

 

Il suo insediamento solo in alcune zone del corpo.

 

La disposizione simmetrica (a destra e a sinistra) degli insediamenti, anche se a volte sviluppati in grado diverso.

 

L'assenza di fatti infiammatori.

 

L'incapacità di regredire spontaneamente.

 

L'inefficacia dei trattamenti dimagranti e diuretici.

Cellulite: sintomi oggettivi e soggettivi

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I sintomi oggettivi.

 

Alcuni segni caratteristici della cellulite sono immediatamente rilevabili alla semplice osservazione o alla palpazione:

 

La disposizione tipica ed esclusiva degli insediamenti.

 

Sulla cute dei 'cuscinetti', l'aspetto 'a buccia d'arancia' si può mettere in evidenza avvicinando tra loro due lembi di cute nella zona del presunto cuscinetto.

 

La cute aderente nelle celluliti compatte, che è invece spostabile totalmente in quelle molli.

 

La presenza, facilmente avvertibile alla palpazione, di micro o macronoduli fibrosi.

Un'epidermide sottile e pochissimo idratata.

 

Un'accentuata dolorabilità alla palpazione e, nei casi avanzati e più gravi, anche allo sfioramento.

 

Una cute pallida e fredda alla palpazione.

 

Sintomi soggettivi.

 

Sono indicativi anche se non presenti in tutte le localizzazioni e in tutti gli stadi di evoluzione della cellulite:

 

Sensazione di formicolio e accentuata sensibilità nelle aree interessate dalla cellulite.

 

Dolorabilità spontanea nelle stesse zone.

 

Sensazione locale di peso e di fastidio.

 

Stanchezza e facilità all'affaticamento.

 

Tendenza a turbe dell'umore.

 

Eventuali manifestazioni di distonia neurovegetativa.

 

Tutta questa sintomatologia si attenua parallelamente al miglioramento delle alterazione locali della cellulite.

Come diagnosticare la cellulite

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DIAGNOSTICARE LA CELLULITE.

 

Un medico esperto è perfettamente in grado di diagnosticare una cellulite mediante l'anamnesi, cioè la ricostruzione della storia medica personale e familiare, e inoltre con l'ispezione e la palpazione delle zone colpite.

 

Con la palpazione il medico può verificare le differenze di temperatura e la presenza di piccoli o grandi noduli; maggiori difficoltà trova nel diagnosticare tipo e stadio dell'insediamento cellulitico, proprio i dati che permettono di programmare la strategia terapeutica più adatta.

 

Un dato in più si può ottenere con la plicometria, un esame che si avvale di una sorta di pinza che serve per "pizzicare" una piega della pelle; lo spessore della pelle e la sua distensibilità sono buoni indici del grado di infiltrazione dermo-epidermica.

 

Ma altre informazioni importanti sulla cellulite si possono ottenere solo con gli esami strumentali.

 

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