Quando lo shopping diventa compulsivo

Un disturbo figlio della società consumistica e delle sue illusioni, lo shopping compulsivo fa sì che chi ne soffre strutturi la sua identità unicamente su ciò che possiede e può mostrare agli altri.

 

Oggi viviamo in un mondo dove la realizzazione di sé è diventata prioritaria, e dove i mezzi di comunicazione di massa forniscono una molteplicità di modelli sempre vincenti in cui identificarsi.

Quando lo shopping diventa compulsivo cosa fare?
Shopping compulsivo

Modelli che devono "funzionare" socialmente, come "funzionano" le macchine, escludendo cioè tutto il mondo interiore che, non sapendo dove andare, si rifugia in disturbi ossessivi, come lo shopping compulsivo.

 

Questo continuo rincorrere modelli irraggiungibili di perfezione crea frustrazione e rabbia, emozioni che non possono far altro che venir "spese" attraverso l'atto di acquistare oggetti di cui non si ha neppure bisogno.

 

Come riconoscere lo shopping compulsivo.

 

Lo shopping compulsivo è un disturbo che colpisce principalmente le donne (ma gli uomini, sia pur in percentuale più bassa, non ne sono immuni), soprattutto verso i 40 anni.

 

Si riconosce dai seguenti "sintomi":

  1. Un impulso irrefrenabile a comprare oggetti di cui non si ha realmente bisogno.
  2. Un senso di euforia appena fatto l'acquisto, e di irrequietezza in caso non si possa acquistare in quel momento.

Lo shopper compulsivo non bada alle proprie possibilità economiche. 

L'idea di acquistare qualcosa diventa il pensiero principale nella giornata, la cosa più importante a cui dedicarsi, sacrificando così le relazioni con gli altri e la propria vita affettiva.

 

È l'esteriorità che prevale.

I generi maggiormente acquistati sono diversi per uomini e donne: auto, oggetti preziosi, attrezzatura per lo sport, orologi per i primi; vestiti, scarpe, gioielli, trucchi, articoli per la casa per le seconde.

 

Da ciò possiamo capire come gli oggetti più acquistati durante lo shopping compulsivo sembrano essere legati principalmente all'ap­parenza fisica e all'immagine esteriore.

 

Le persone che soffrono di shopping compulsivo spesso strutturano la propria identità solo in base all'immagine esterna che danno agli altri, escludendo completamente il proprio mondo interiore.

 

La lotta per dare di sé una certa immagine, però, si accompagna inevitabilmente a un senso di "vuoto" interno che si cerca di colmare con l'acquisto: l'identità cioè viene costruita esclusivamente con il materiale fornito dalla pubblicità o dalla cultura di massa, dando così risalto solo alla pura esteriorità, a discapito della propria interiorità.

 

Cosa si nasconde dietro allo shopping compulsivo.

 

Acquistando oggetti, la persona si sente gratificata e riceve, paradossalmente, una risposta sociale positiva in quanto l'acquisto, anche se compulsivo, è in linea con l'assetto culturale odierno, che non fa altro che spingere all'accumulo producendo di continuo nuovi desideri, creando l'illusione che gli oggetti acquistati possano davvero completarci una volta per tutte.

 

Ma le cose, lo sappiamo, non stanno così: il senso dì sicurezza che ci procura l'acquisto, infatti, si dimostra presto effimero, in quanto il desiderio è insaziabile per sua stessa natura, non avendo alcun oggetto che possa soddisfarlo completamente.

 

Nello shopping compulsivo allora ciò che si compra non è un oggetto, ma l'illusione di un altro lo, di un altro modo di essere, che tramite quell'oggetto potremo sperimentare; si compra l'illusione di poter vivere un'altra vita, perché quella che viviamo, il più delle volte, non ci sembra abbastanza.

Quando lo shopping diventa compulsivo ecco cosa fare.

Ecco alcune strategie possibili per uscire dallo shopping compulsivo.

 

Pagate in contanti piuttosto che con carta di credito, per avere un'idea più realistica di quanto denaro state spendendo.

 

Fate una lista: ciò aiuta ad acquistare solo ciò che è presente nella lista e a contenere le spese folli.

 

Tenete gli oggetti comprati tutti insieme e bene in vista: ciò aiuta ad avere un'idea più realistica di quanto si è effettivamente comprato.

 

Guardate le vetrine solo dopo che i negozi hanno chiuso.

 

Trovate un esercizio da fare quando sentite l'impulso a comprare: camminate, affrontate un discorso, fate attività fisica, concedetevi un altro tipo di gratificazione... più sana meno dispendiosa!

 

Fonte: nostre elaborazioni su fonti diverse

 

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