L’obesità, una malattia complessa

È stato definito il paradosso alimentare. Ormai i bambini obesi superano, a livello globale, in numero quelli denutriti: 155 milioni contro 148 milioni.

 

Nutrirsi è un diritto, troppo spesso dimenticato, mentre mangiare male sta diventando una vera e propria epidemia, uno dei principali problemi di salute pubblica secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha rilanciato l'allarme in occasione dello Giornata Europea dell'Obesità.

 

L’obesità, una malattia complessa
Obesità

Nel nostro Paese patria della dieta mediterranea riconosciuta come la più completa per varietà di alimenti ed equilibrio fra proteine, fibre, grassi e carboidrati il sovrappeso ed obesità sono diventati una bomba ad orologeria.

 

Secondo i dati più recenti elaborati dall'ltalian Barometer Diabetes Observatory Foundation, poco meno della metà dei soggetti adulti è in eccesso ponderale cioè sovrappeso più obesità; più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa.

 

Un luogo comune sull'obesità afferma che; "in una famiglia obesa anche il gatto è obeso" a sottolineare che alla base del problema c'è sempre un'alimentazione che supera il consumo di energia.

 

Nella tendenza all'aumento di peso vi può essere una componente genetica, sono stati identificati circa 55 geni correlati con il peso, ma bisogna sfatare la convinzione che l'obesità sia dovuta a fattori endocrini ormonali. Questo può accadere ma è raro.

 

Se si è obesi o in sovrappeso si tende a mangiare in quantità superiori al fabbisogno energetico.

Lo stile di vita è cambiato negli ultimi 30-50 anni.

 

Oltre alla maggior disponibilità economica, prima causa del maggior consumo alimentare, si assiste dall'adolescenza a un aumento progressivo della o per problemi di vita relazionale e professionale.

 

Ciò porta a una scarsa consapevolezza dei propri stati emotivi e quindi una certa difficoltà a gestirli: si usa il cibo per sedare questo disagio.

 

La condizione di eccesso ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne. Gli uomini tendono ad accumulare il grasso nella pancia.

 

Il grasso addominale è considerato uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare nonché uno dei principali fattori di rischio per il diabete di tipo II

L'obesità si combatte con un percorso diagnostico terapeutico studiato per il singolo paziente.

L'obesità non è un problema estetico, ma una malattia che può ridurre l'aspettativa di vita di 10 anni.

 

Guardarsi allo specchio e salire sulla bilancia in modo critico è il primo passo verso la consapevolezza di avere una malattia seria che mette a repentaglio la propria vita.

 

Per vincerla, visto la sua complessità ed i fattori che possono influenzarla, occorre rivolgersi ad un'equipe competente di esperti che comprende psicologo, psichiatra, endocrinologo, diabetologo, pneumologo, nutrizionista, il chirurgo nei casi più gravi.

 

L'approccio multidisciplinare è in grado di definire un percorso diagnostico terapeutico specifico per ogni paziente.

 

In occasione della giornata Europea dell'Obesità, la Società Italiana dell'Obesità (SIO), la Fondazione della Società Italiana di Endocrinologia per la ricerca in Endocrinologia malattie metaboliche e andrologia (FO.RI.SIE. ONLUS), l'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e la sua fondazione hanno aderito alla campagna "Obesità: Togli peso alla tua vita: guadagna in salute" che ha la finalità di sensibilizzare i cittadini sul tema obesità e indicare i centri di eccellenza sul territorio a cui rivolgersi.

 

Collegandosi al sito www.farmamagazine.it è possibile trovare i centri accreditati per il trattamento e cura dell'obesità.

 

Perdere peso è possibile se al fianco del paziente c'è una equipe qualificata di professionisti che lo affianca e non o lascia solo.

 

di Fabrizio Muratori, Presidente Società Italiana dell’Obesità (SIO)

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