Combatti la stanchezza con la fitoterapia

La stanchezza è probabilmente uno dei disturbi più diffusi in assoluto: non solo perché è comune a tante malattie diverse, ma anche perché può essere la conseguenza di moltissime situazioni non patologiche, da un sonno non ristoratore a un caldo eccessivo.

Sia nel caso in cui la sensazione sia blanda, sia nel caso in cui impatti in maniera abbastanza significativa sulle attività quotidiane, la fitoterapia può essere davvero preziosa.

 

Una sensazione di spossatezza.

 

Definire che cosa sia la stanchezza non è semplice. Si tratta, infatti, di una sensazione estremamente personale, che varia da soggetto a soggetto e da caso a caso.

Combattere la stanchezza con la fitoterapia
Stanchezza

Può capitare, infatti, che una persona si senta improvvisamente stanca pur non avendo variato le proprie abitudini.

 

Del resto, sono moltissime le condizioni in grado di influire sul livello di energia, per cui anche se apparentemente non sembra cambiato nulla, in realtà può essere subentrata una modifica significativa.

 

In linea generale, per stanchezza o astenia si intende uno stato di affaticamento diffuso e generalizzato che può durare anche diversi giorni ed essere già presente al mattino al risveglio.

 

Le cause principali.

 

La stanchezza può avere tante cause diverse. Le più comuni sono: motivi "costituzionali".

 

Alcuni soggetti hanno una pressione quasi sempre bassa, per cui il loro cervello e i loro muscoli ricevono poco ossigeno e nutrimento.

 

Inoltre, presentano concentrazioni inferiori a quelle medie delle sostanze che mediano l'energia, come la serotonina.

 

Calo degli zuccheri: gli zuccheri sono un'importantissima fonte di energia per il cervello.

Quando si rimane a digiuno per molte ore osi compiono sforzi senza essersi adeguatamente alimentati, le funzioni cerebrali possono risentirne al punto da influire negativamente anche sulle funzioni fisiche.

 

Cambio di stagione: le mutate condizioni climatiche e i nuovi ritmi mettono a dura prova gli equilibri psicofisici, per cui all'inizio è normale avvertire un po' di astenia.

 

Errori alimentari: mangiando in modo poco equilibrato, possono subentrare carenze di elementi che partecipano alla produzione di energia, come vitamine del gruppo B, ferro e magnesio.

Inoltre pasti sregolati e malsani impegnano la digestione e l'organismo in toto e entrano così in azione i meccanismi depurativi che tolgono energie.

 

Stress e ansia: impegnano molto l'organismo, causando sintomi come tachicardia, agitazione, sudorazione, logorio mentale, contratture muscolari che nel tempo prosciugano le riserve energetiche.

 

Vita sedentaria: se non ci si muove, i muscoli perdono progressivamente forza e volume, diventando poco tonici e poveri di energia. Anche lo stato mentale ne risente: se non si pratica attività fisica, lo stress e le tensioni si accumulano facilmente, causando spossatezza.

 

Insonnia: riposare è necessario per recuperare energia. Se si dorme troppo poco, è normale essere stanchi.

 

Se la stanchezza dipende da una malattia.

 

Talvolta, l'astenia è il sintomo di una malattia vera e propria. Le più comuni sono: 

 

Depressione: è caratterizzata da una diminuzione delle sostanze che agiscono sul tono dell'umore e sullo stato energetico.

 

Non è caso che si accompagni a un progressivo disinteresse verso le attività quotidiane e un'apatia diffusa.

 

Ipotiroidismo, ossia una ridotta funzionalità della tiroide. Questa ghiandola, infatti, regola il metabolismo, l'insieme dei meccanismi attraverso i quali il corpo ricava l'energia dagli alimenti; se non lavora correttamente, può subentrare astenia.

 

Anemia con carenza di ferro: si tratta della riduzione della quantità totale di emoglobina, la proteina che è fondamentale per il trasporto dell'ossigeno nell'organismo.  

 

Questo provoca un apporto ridotto di nutrimento ed energia agli organi e ai tessuti del corpo.

 

Fibromialgia, sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità. Fra le altre cose, causa una sensazione di stanchezza accentuata.

 

Il ruolo delle fitoterapia.

 

Nel caso in cui la stanchezza non sia legata a malattie particolari, ma sia una condizione passeggera, la fitoterapia può essere risolutiva.

 

Utilizzare le piante giuste per almeno un mese può risolvere i sintomi e riportare il benessere, a maggior ragione se si corregge anche lo stile di vita.

 

In queste situazioni anche le spezie possono contribuire a ripristinare uno stato di normalità: se il disturbo è blando possono essere usate da sole, altrimenti meglio associarle ai rimedi fitoterapici classici.

 

Lo stesso vale per gli oli essenziali. Quando, invece, alla base c'è una malattia specifica, occorre un approccio più olistico.

 

È necessario agire sulle cause prima ancora che sui sintomi, se possibile con le erbe, ma se necessario anche con i farmaci.

 

Sarà l'esperto a valutare se è il caso di seguire anche terapie tradizionali oppure se può bastare una cura fitoterapica (la durata andrà stabilita caso per caso).

Le piante più efficaci contro la stanchezza.

Indipendentemente dalle cause della stanchezza, le piante migliori per ritrovare l'energia sono le cosiddette "piante adattogene".

 

Esse, infatti, migliorano la risposta dell'organismo allo stress e alle diverse situazioni esterne e aiutano a contrastare astenia, esauri­mento, ansia, migliorando il vigore fisico e mentale e riequilibran­do il livello energetico.

 

Appartengono a questa categoria numerosi vegetali. La rhodiola rosa, la scutellaria e l'ashwagandha: ottime per chi ha un carattere tendenzialmente irritabile e nervoso, perché donano energia e vitalità senza agitare, anzi promuovendo il rilassamento.

 

Guaranà, eleuterococco, ginseng, muira puama e cola, invece, vanno bene nei soggetti più tranquilli e pacifici: eliminano l'apatia e la stanchezza, agendo però anche come stimolanti ed eccitanti. Per questo non andrebbero presi nelle ore serali.

 

I soggetti che si sentono scarichi, non hanno molte energie e accusano addirittura piccoli disturbi di memoria possono provare il ginkgo biloba.

 

Che abbassa il tempo necessario a recuperare le forze, migliora l'efficienza e innalza la circolazione a livello cerebrale, donando nuova linfa al cervello.

 

In questi casi sono ottimi anche il fieno greco e l'avena sativa, erbe ricostituenti in grado di aumentare il livello energetico.

 

Per i casi specifici.

 

Nel caso in cui la stanchezza dipenda da un ridotto funzionamento della tiroide, è d'aiuto il fucus vesiculosus, che aiuta a combattere l'ipotiroidismo e i suoi sintomi più caratteristici, fra cui proprio astenia e fiacchezza.

 

Anche l'ascophyllum nodosur, l'alga spirulina e il coleus forskohlii hanno una funzione simile.

 

Per la stanchezza tipica degli sportivi va bene la tabernanthe iboga: riduce il senso di fatica, permettendo di compiere sforzi più intensi e prolungati.

 

Se alla base c'è un lieve deperimento fisico, magari dovuto a un periodo particolarmente intenso, si può ricorrere alla spirulina: è una pianta ricostituente, ricca di sali minerali, vitamine e acidi essenziali che regala molta energia.

 

I GEMMOTERAPICI.

 

Per aumentare il tono generale e la vitalità, specialmente nelle persone che tendono a soffrire di allergie, sono ottime le gemme di ribes nigrum, che stimolano le ghiandole surrenali (che partecipano alla produzione di energia).

 

In presenza di una stanchezza che coinvolge anche la sfera psicologica e mentale ed è caratterizzata dalla comparsa di cali di concentrazione, memoria e attenzione, si possono usare i semi di betulla verrucosa.

 

Infatti, questi sono in grado di combattere le astenie fisiche e mentali, stimolando positivamente la mente e facendole ritrovare la lucidità perduta.

 

GLI OLI ESSENZIALI.

 

II rosmarino è il rimedio d'elezione contro l'affaticamento cronico grazie all'azione tonico-stimolante e all'effetto benefico sulla circolazione cerebrale.

 

Per chi si sente scarico e privo di forze è ottimo anche l'olio di ylang ylang: stimola le ghiandole surrenali senza eccitare il sistema nervoso, combatte l'insonnia, tonifica la circolazione.

 

II limone tonifica ed è anti-anemico, mentre la genziana combatte la stanchezza e riporta in armonia i centri nervosi.

 

Quando la stanchezza è soprattutto mentale si può usare il pino che aumenta la voglia di fare, aiutando a ritrovare il buonumore e i propri ritmi.

 

II muschio quercino ha un effetto tonificante.

 

Ecco le spezie più efficaci contro la stanchezza:

 

Aromi e spezie possono avere un ruolo coadiuvante.

 

Coriandolo: possiede proprietà toniche e stimolanti sia a livello fisico sia a livello intellettuale.

 

Cannella: ricca di magnesio, elemento prezioso per combattere la fatica, esercita un effetto energetico.

 

Prezzemolo: è un'ottima fonte di vitamine e un disintossicante, per cui aiuta l'organismo a lavorare meglio.

 

Curcuma: riduce il senso di stanchezza, contrasta lo stress, migliora l'attenzione e la memoria.

 

Zenzero: dona energia e tono al corpo e alla mente, permetten­do di combattere stress e stanchezza.

 

Topinambur. È gustoso e ricostituente, un tubero di origine canadese simile alla patata, contiene gli elementi necessari a una ripresa a tutta energia: vitamina A, calcio, fosforo e potassio.

 

Adatto a tutti, è un sostegno di prima qualità per i bambini che necessitano di un aiuto rigenerante per affrontare le fatiche scolastiche.

 

Come cucinarlo: acquistalo al supermercato o nei negozi di alimentazione bio. Sbucciato, taglialo a fettine e condiscilo con olio extravergine d'oliva.

 

Olio essenziale di pino. La forza del bosco.

 

L'olio essenziale di pino silvestre è il vero balsamo di primavera. La sua energia tonifica il sistema nervoso e trasferisce all'intero organismo tutta la forza rigenerante del bosco.

 

Come usarlo: puoi inalarlo (3 gocce d'aroma in un catino d'acqua calda); o diffonderlo in casa, usando una lampada per aromi.

 

Fonte: nostre elaborazioni su fonti diverse.

 

loading...

Scrivi commento

Commenti: 0