Siete cellulari dipendenti: ecco come scoprirlo

Il cellulare è uno strumento tecnologico sempre più utilizzato, ma che, come dimostrano alcuni recenti studi, può diventare oggetto di una vera e propria forma di dipendenza.

 

La dipendenza da smartphone viene anche definita "nomofobia", neologismo coniato dall'espressione inglese "no mobile-phone phobia", cioè "fobia da mancanza di cellulare".

Il cellulare, o meglio "smartphone", di cui or­mai nessuno può fare a meno e che resta connesso continuamente a Internet, permettendoci non solo di essere sempre reperibili, ma anche di controllare in ogni mo­mento, ora del giorno (o della notte).

 

E anche durante i pasti, nelle riunioni al lavoro e perfino in chiesa!

Come scoprire se siamo dipendenti dal cellulare
La dipendenza da smartphone

Email e social network, rischiano di diven­tare sempre di più un sostituto della comunicazione reale: ed è questo il suo pericolo maggiore, la possibilità che arrivi a sostituire la realtà di un incontro.

 

Così il telefono, da strumento per avvicinare le persone, diventa un mezzo per mantenere le distanze e quindi creare solitudine, che si tenterà poi di gestire rifugiandosi sempre di più in esso, ed entrando così in un pericoloso circolo vizioso.

 

Man mano che il cellulare e le attività ad esso connesse diventano sempre di più l'interesse principale della vita di una persona, tutto il resto si svuota d'importanza, e l'individuo, senza quasi accorgersene, cade in un progressivo isolamento.

 

La persona che inizia a diventare dipendente dal cellulare viene sempre più assorbita dalla sua esperienza virtuale; ed è questa la strada verso la vera e propria dipendenza, che comporta, oltre all'incapacità di amministrare il tempo, persino la perdita del sonno, dei pasti, ecc.

 

Con il cellulare sempre acceso e che di notte, si è in continua attesa di ricevere qualche messaggio, un'email o una chiamata.

 

Oppure comincia a instaurarsi una vera e propria frenesia nervosa di controllare senza tregua i social network, che finiscono per diventare quasi l'unico contatto sociale della persona incastrata in questo genere di meccanismo.

 

Questa forma di attesa perenne rischia di lo­gorare il nostro mondo interiore, che invece ha bisogno di staccare, e di dedicarsi anche al mondo reale.

 

Inoltre, quando riceviamo mes­saggi, ci affrettiamo a rispondere come se non potessimo aspettare oltre, senza considerare che, così facendo, ci priviamo di quel tempo, importante per la nostra psiche, in cui poter ri­flettere ed elaborare un pensiero o una risposta.

I segnali della dipendenza da cellulare.

Poiché ormai la gran parte delle persone è dotata dì uno smartphone o di un tablet attraverso cui resta in perenne contatto con la Rete.

 

Siamo tutti "un po' cellulare-dipendenti", al giorno d'oggi, non è così facile capi­re quando siamo di fronte a una vera e propria dipendenza, e quando invece si tratta soltanto di un uso eccessivo del cellulare.

 

Che andrebbe semplicemente moderato e che magari è generato dall'incapacità di staccare dal lavoro anche negli orari non lavorativi (altro problema molto diffuso nella società attuale).

 

Comunque, in generale si possono elen­care alcuni comportamenti tipici che possono definire una dipendenza pa­tologica da questo mezzo di comunica­zione.

 

Fate attenzione dunque a questi "sintomi".

  1. La persona manifesta un senso di stordimento, frequenti mal di testa o vertigini che possono essere collegati all'abuso del telefonino.
  2. La persona mostra un atteggiamento di estrema affettività verso il cel­lulare e ha difficoltà ad allontanarsi da esso anche per poco tempo.
  3. Per­fino arrivando a manifestazioni di nervosismo o di panico se per qualche motivo non può accedervi o deve spegnerlo anche per un periodo breve o brevissimo.
  4. La persona utilizza il cellulare in modo compulsivo, anche senza una reale esigenza (sta sempre a guardare lo schermo e a controllare mes­saggi, email e social network, anche pochi minuti dopo che l'ha già fatto).
  5. La persona tende a entrare in ansia se il telefonino sta per scaricarsi e non ha modo di metterlo in carica.
  6. La persona utilizza il cellulare come unico mezzo per entrare in rapporto con altri individui, evitando spesso e volentieri il contatto nel mondo reale.
  7. La persona inventa scuse per giustificare la sua incapacità di staccarsi dal telefonino, per esempio utilizzando come giustificazione il fatto di do­ver essere sempre reperibile per lavoro.
  8. La persona sfrutta il cellulare come mezzo per controllare alcune sue paure o insicurezze (paura della solitudine, fobie, ecc.).
  9. La persona ha l'abitudine di mantenere il telefono acceso anche di notte, il che provoca continui risvegli notturni per controllare l'eventuale arrivo di messaggi, a scapito della qualità del sonno e con conseguenze anche gravi sul lavoro e nella socialità.

Dipendenza da cellulare: che fare?

Anzitutto, è importante che l'individuo colpito da questo tipo di dipendenza ne prenda seriamente coscienza: e questo si rivela raramente un passo semplice da compiere, in quanto, molto spesso, le persone tendono a inventare scuse per giustificare l'uso eccessivo del cellulare.

 

Una volta giunti a questa prima fase di consapevolezza, è utile strutturare delle pause durante il giorno in cui si deve necessariamente staccare.

 

La persona dovrà spegnere il cellulare, per esempio, durante i pasti, abitudine tra l'altro molto importante da far acquisire a ragazzi e adolescenti, che sempre più spesso si siedono a tavola con il telefono in mano, senza parlare e senza badare a quell'unico momento in cui la famiglia si riunisce.

 

È importante sottolineare che non bisogna solo mettere il cellulare acceso in un'altra stanza, ma spegnerlo del tutto: infatti, se lo lasciamo acceso, anche la nostra psiche resterà vigile, in costante tensione, e non riuscirà a "staccare" come dovrebbe per rigenerarsi.

 

Chiaramente, è bene procedere per gradi e cercare di fare a meno sempre di più del mezzo divenuto troppo preponderante nell'esistenza e nella socialità.

 

Se poi ci si accorge di non farcela da soli, l'aiuto di uno psicoterapeuta specializzato in questo genere di dipendenze sarà un passo ulteriore da considerare.

Quanti cellulari-dipendenti nel mondo?

Secondo una statistica nel 2014 si contavano nel mondo già 176 milioni di persone definibili come dipendenti dal cellulare. con un aumento del 123% rispetto all'anno precedente, quando erano "solo" 79 milioni.

 

La ricerca in merito considera "dipendenti" le persone che utilizzano le app del loro smartphone più di 60 volte al giorno. L'utente medio ne usa circa 10 al giorno.

 

A questi vanno aggiunti gli oltre 440 milioni di cosiddetti "super-utenti", individui che utilizzano dalle 16 alle 60 applicazioni al giorno.

 

Le categorie più a rischio sono i giovani dai 13 ai 24 anni, ma subito dopo gli adulti dai 35 ai 54 anni.

 

Fonte: nostre elaborazioni su fonti diverse.

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