Rosa canina: proprietà curative

Coltivate o selvatiche, di razza pura o ibridi nati da vari incroci di specie diverse, le rose hanno mantenuto la loro importanza, tuttora notevole, in vari settori come: il terapeutico, il cosmetico, il culinario e l'industriale. Le rose selvatiche sono molto simili fra loro, ma la rosa canina, detta anche rosa di macchia o rosa delle siepi, è la più accreditata e la più usata. 


La rosa canina, appartenente alla famiglia delle Rosacee, si differenzia dalle sue congeneri per il portamento abbastanza eretto, nella parte inferiore, e per i rami superiori piuttosto incurvati e ricchi di piccoli rametti e di aculei adunchi.

 

La rosa canina è un arbusto cespuglioso, che può raggiungere anche i 3 m di altezza; le sue foglie sono formate da cinque, sette o nove foglioline ovali, dalla base arrotondata, dall'apice acuto e dal margine seghettato; i fiori, a cinque petali bianchi o rosati o rossi, sono riuniti in infiorescenze a corimbo site all'apice dei rametti.

 

I frutti di questa rosa sono formati dai ricettacoli dei fiori ingrossati, divenuti carnosi, rossi e contenenti molti piccoli acheni pelosi: a causa di tale anomala ori­gine sono definiti «falsi frutti» e, botanicamente, chiamati cinorrodi o «cinorrodonti», dal greco «kynoródon», nome che, nell'antica Grecia, esprimeva il potere terapeutico della radice di questa rosa, potere, appunto, sfruttato per curare i cani affetti da rabbia: deriva, infatti, dal greco «kynós» = del cane e «Rodos» = Rodi, l'isola greca famosa per le sue rose.

 

In medicina, si usano le foglie, i fiori e i cinorrodi. I cinnorrodi, mondati dagli acheni pelosi, terapeuticamente parlando, sono la parte più notevole e più usata della pianta, perché ricchi di vitamina C e perché hanno un ottimo potere dietetico, alimentare, tonico e astringente. È da sottolineare il fatto che la quantità di vitamina C contenuta nei cinorrodi è circa quaranta volte maggiore di quella contenuta nella medesima quantità del succo di limone.  

 

Per tale ragione, questi falsi frutti sono consigliabili sempre e, ancor più, nei casi di avitaminosi, di influenza e di scorbuto, malattia causata da una alimentazione prolungata, a base di sostanze prive di vitamine, in particolare della vitamina C. Per tale ricchezza di vitamina C, vigeva l'abitudine, nei sanatori, di somministrare i cinorrodi agli ammalati di tubercolosi, sempre spossati e sfiniti dalla malattia.

 

HABITAT.

La rosa canina ama vivere vicino a siepi e cespugli, nelle macchie boschive, nelle brughiere e nei terreni incolti. È, però, molto coltivata nei giardini e sui terrazzi.

 

I principi attivi della rosa canina e le sue proprietà curative:

Un olio essenziale contenente: cetrale, citronellale, citronellolo geraniolo, linaiole, nerolo e alcol feniletilico; acido gallico, acido citrico, acido malico, acido tannico, acido quercitannico, alcoli, carotenoidi, rosa quercitina, lipidi, olio etereo, pectine, polifenoli, resine, tannini, molta vitamina C (come già detto) e zuccheri.

 

Gli acidi malico e citrico, presenti nei cinorrodi, cooperano al mantenimento del giusto equilibrio acido-basico degli umori, equilibrio di vitale e massima importanza per la vita; le pectine dei frutti, invece, mantengono una condizione preventiva o curativa degli stati emorragici.

 

Un altro elemento terapeutico che la rosa canina ci offre è il bedegar (nome francese derivato, per storpiatura da quello persiano); in Italia, il bedegar è noto come «gallonzola» e non è altro che quell'escrescenza o galla che si forma sulla corteccia della pianta, quando un imenottero (il Rhodites rosae) la punge: poiché l'insetto si insedia in questa galla, molti Autori pensano che il bedegar sia il suo nido. Talvolta un ramo può ospitare decine di insetti con le relative galle. I bedegar o gallonzole, generalmente, vengono essiccati, poi macinati e ridotti in una polvere dal potere tonico, che da, quindi, vigore all'organismo, astringente, pertanto, utile contro le dissenterie e dalla capacità di far urinare e, perciò, usata nelle oligurie (ritenzione di urina), specie in quelle causate da nefrite.

 

Nel libro Medicine, Magie et Sorcellerie del 1954, si legge che, in Francia, si usava curare le escrescenze del corpo umano (come verruche e porri) con le escrescenze di rosa canina, cioè il bedegar o gallonzole. Questo accostamento ricorda il principio basilare dell'omeopatia «Similia similibus curantur» cioè «I simili sono curati dai simili» e, in questo caso, potremmo dire che le escrescenze umane sono curate dalle escrescenze vegetali.

 

Una sana tradizione popolare consiglia di usare i ricettacoli, trasformati in falsi frutti (cinorrodi), molto energetici, tonificanti, vitaminizzanti e stimolanti sessuali, per fare confetture e gelatine, non solo gustose, ma, ovviamente, anche ricche delle suddette proprietà dei cinorrodi. Il famoso corridore Fausto Coppi, conscio del forte potere energetico e tonificante dei cinorrodi, faceva uso della loro marmellata per acquisire energia.

 

I pochi peluzzi degli acheni rimasti aderenti alla parte polposa dei cinorrodi, automaticamente, vengono incorporati nelle marmellate e, ingeriti, stimolano le pareti dell'intestino, agendo in tal modo da leggeri lassativi e facilitando anche l'evacuazione dell'Ascaris lumbricoides dall'intestino dei bambini affetti da tale parassita. Per tale ragione, i frutti della rosa canina sono considerati buoni vermifughi. Meno usate sono le foglie, alle quali, però, si attribuiscono capacità astringenti, antidiarroiche e curative dei disturbi intestinali.

 

I petali della rosa canina, come, del resto, quelli di tutte le rose, hanno proprietà terapeutiche: sono rinfrescanti, astringenti e curativi, nei casi di diarrea e di atonie intestinali; inoltre, esercitano un'ottima azione tonica su convalescenti e su organismi debilitati. Dalle cellule epidermiche della superficie superiore dei petali si estrae l'essenza (o olio essenziale) usata in profumeria per il suo delicato profumo e nell'industria farmaceutica, per correggere gli odori poco gradevoli di alcuni prodotti.

 

Nel suo libro sulle essenze dei fiori (Aromaterapia), Fabrice Bardeau asserisce che l'essenza di rose protegge il sistema nervoso e ha azioni antispastiche, toniche e fortificanti; inoltre, egli scrive che, da molti esperimenti, è emerso che detta essenza risulta essere: uno stimolante sessuale, afrodisiaco e tonico e, soprattutto, combatte la frigidità nella donna.

Rosa canina: uso e preparazioni.

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ROSA CANINA: USO ESTERNO.

Per lenire il bruciore delle scottature e il fastidio provocato dall'orticaria e altre eruzioni cutanee o per togliere l'irritazione degli occhi stanchi e arrossati, ottimo è l'aceto di petali di rosa canina. Impacchi con acqua o vino di rose o di miele rosato sono benefici per piaghe e ulcerazioni. L'infuso dei petali usato come collutorio e per gargarismi è rinfrescante e antinfiammatorio per il cavo orale e la gola.

 

Rosa canina: proprietà cosmetiche.

I cinorrodi sono un'ottima cura di bellezza grazie alle preziose sostanze che contengono, sostanze altamente eudermiche come: carotenoidi, vitamine, oli essenziali (base della vitamina F che è definita «vitamina della bellezza») ecc...

 

Maschere rigeneranti e vitaminizzanti a base di cinorrodi, acqua di rose (aqua rosae) distillata, idratante e tonificante di petali, unguenti balsamici, olio di rose (oleum rosae) ecc., costituiscono una cura di bellezza dai risultati certi, perché la rosa ha un'azione levigante che rende liscia l'epidermide, una forza tonificante che rassoda e rallenta il naturale rilassamento, un potere nutriente che rende vitale e luminosa la pelle e un'azione schiarente che conserva uniforme e roseo l'incarnato.

 

Quando si raccoglie la rosa canina.

In genere, i cinorrodi vengono colti dopo i primi geli, perché è il freddo intenso che li rende carnosi. Le rose o i loro boccioli, di solito, si colgono in maggio, nelle prime ore del mattino, prima che il calore del sole evapori la loro essenza e che il loro profumo si disperda. Le foglie si possono cogliere anche in estate.

 

Preparazioni con la rosa canina.

Infuso di foglie: per un quarto d'ora, lasciare in infusione a recipiente coperto, 20 g di foglie contuse, in mezzo litro di acqua bollente. Filtrare.

 

Infuso di petali: per 10 minuti, lasciare in infusione a recipiente coperto, 15 g di petali in mezzo litro di acqua bollente. Filtrare.

 

Aceto di petali di rose: macerare, per 15 giorni, in un vaso ermeticamente chiuso, circa 50 g di petali di rose in un litro di aceto bianco caldo. Filtrare.

 

Conserva o confettura vitaminica di petali: lasciare a macero, per un paio d'ore, la miscela formata da 150 g di acqua, 700 g di zucchero di canna, il succo di 2 limoni, 250 g di boccioli di rosa, freschi e sminuzzati. Unire 200 g di mele a pezzetti, in modo che la loro pectina addensi il composto. Cuocere il tutto a fuoco lento, mescolando spesso. Aggiungere, infine, il salicilato di sodio, nella proporzione del 2% (si acquista in farmacia). Non usare una pentola di alluminio.

 

Decotto di cinorrodi: bollire, per 10 minuti, in un litro d'acqua, 50 g di cinorrodi, precedentemente tagliati a metà (secondo la lunghezza) e svuotati dagli acheni e dalla loro peluria. Filtrare.

 

Sciroppo di cinorrodi: mondare i frutti dagli acheni, come descritto per il loro decotto, indi, centrifugarli o spremerli bene. Cuocere il succo ricavato, con ugual peso di zucchero, e mescolare a fuoco lento fino a ottenere una certa consistenza; versare lo sciroppo, quando è freddo, in un recipiente a chiusura ermetica. Non usare la pentola di alluminio.

 

Vino di cinorrodi: macerare, per 15 giorni, in un litro di buon vino bianco o di marsala 50 g di cinorrodi, precedentemente mondati da acheni e relativa peluria, poi contusi ed essiccati al sole. Filtrare.

 

Composta o confettura vitaminica ed energizzante di cinorrodi. I cinorrodi, mondati da acheni e peluria, al suddetto modo, vanno bolliti, sempre mescolando, con zucchero e vino bianco, per un paio di ore: i 3 componenti debbono avere il medesimo peso. Alla fine aggiungere il salicilato di sodio, in proporzione dello 0,2%. Non usare la pentola di alluminio. Versare e conservare in vasetti ben chiusi da riporre in frigorifero.

 

Miele rosato o mellito di rosa canina: fare un infuso con 50 g di petali lasciati in infusione in un litro di acqua, per 24 ore: filtrare e aggiungere il salicilato di sodio, nella proporzione dello 0,2% del totale degli ingredienti e 250 g di miele vergine. Il composto molto denso ottenuto va conservato in un vaso scuro, dalla chiusura ermetica, e riposto in frigo.

 

Vino di polvere di bedegar: lasciare in infusione, per un'intera giornata, un pizzico di polvere, in un bicchiere di vino. Mescolare bene.

 

Decotto di bedegar: bollire, per pochi minuti, 25 g di bedegar in mezzo litro di acqua. Filtrare.

 

Maschera di bellezza: un semplice frullato di cinorrodi, precedentemente mondati, miscelato e amalgamato a olio di mandorle, tanto quanto basta per avere un composto morbido, è un'ottima cura di bellezza, vitaminica, rassodante e tonificante.

 

Tonico: l'acqua di rose è un tonico ideale per tutte le pelli, persine per quelle asfittiche, disidratate e senza tono.

 

Rosa canina: dosi per uso interno.

Infuso di foglie: 2 o 3 tazze, nell'arco della giornata.

Infuso di petali: 3 o 4 tazzine, durante il giorno.

Conserva di petali: 3 cucchiai da dessert, nella giornata.

Decotto di cinorrodi: 3 tazzine, nell'arco della giornata.

Sciroppo di cinorrodi: 3 cucchiai da tavola per adulti, metà dose per bambini.

Vino di cinorrodi: un bicchierino da liquore dopo i pasti principali.

Composta di cinorrodi: 2 cucchiai al giorno.

Miele rosato: 2 cucchiaini al giorno.

Vino di polvere di bedegar: sorseggiarne un bicchiere, nella giornata.

Decotto di bedegar: 2 o 3 tazzine al giorno.

 

Rosa canina: dosi per uso esterno.

Infuso di foglie: sciacqui al cavo orale e gargarismi, fatti più volte al giorno, tolgono l'infiammazione alle mucose e leniscono il mal di gola.

 

Infuso di petali: sugli occhi stanchi e arrossati, fare, per un quarto d'ora, impacchi di garze imbevute di infuso di petali. Questo infuso serve anche da tonico rassodante per la pelle.

 

Aceto di petali: per un quarto d'ora, tenere sugli occhi stanchi e arrossati o su palpebre gonfie, impacchi di garze imbevute di aceto di petali; un paio di volte al giorno, fare i medesimi impacchi sulla pelle scottata e su sfoghi cutanei (foruncoli, orticaria ecc.).

 

Vino di cinorrodi: anche i lavaggi fatti con il vino di cinorrodi curano e guariscono ustioni e sfoghi cutanei. Agire 3 o 4 volte al giorno, secondo la gravità.

 

Miele rosato: fare, 3 o 4 volte al giorno, leggere frizioni con miele rosato su gengive gonfie e dolenti, per debellarne gonfiore e sofferenza. Un'usanza popolare e benefica, tuttora in uso, consiglia di lenire, con frizioni delicate di miele rosato e più volte al giorno, il doloroso prurito alle gengive che fa soffrire i piccoli, durante il periodo della loro prima dentizione.

 

Decotto di bedegar: fare gargarismi, nella giornata, per curare gengive e mal di gola.

Tonico per la pelle: usare il tonico (acqua distillata di rose), mattina e sera.

Maschera: anche se usata solo 2 volte alla settimana, da ottimi risultati.

Una curiosità sulla rosa canina.

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Una scoperta, sorprendente e incredibile, stupì gli addetti ai lavori e tutto il mondo: nel sarcofago, accanto alla mummia del giovane Re, vi erano alcune rose perfettamente conservate. Era un affettuoso dono di addio dei sacerdoti egiziani, i quali, consideravano allora, come oggi, la rosa simbolo d'amore?

 

Era l'augurio riverente per una nuova e migliore vita ultraterrena? Certamente queste rose poste accanto alla salma di Tutankhamon testimoniano una sicura credenza nella simbologia dei fiorì e, nel caso specifico, sono un addio d'amore.

 

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