I filler sono molto amati dalle donne e anche dagli uomini. Consentono, con un costo relativamente contenuto, di avere un risultato immediato e più o meno discreto, anche in base al buon gusto di chi lo chiede e alla bravura di chi lo esegue.
Nonostante però sia diventato un trattamento di routine, è meglio non sottovalutarlo. Quali sostanze sono le migliori, come devono essere iniettate e da chi, cosa bisogna evitare per non mettere a rischio la salute sono tutte cose che devono essere ben chiare a chi ha scelto questa soluzione per migliorare il proprio aspetto.
È il modo più comune per indicare i filler: "punturine". Ma questo diminutivo non rende giustizia a un trattamento che è un must in medicina estetica, amatissimo per la sua versatilità ma allo stesso tempo, se in cattive mani, anche una minaccia per la salute e la bellezza.
Le iniezioni di filler, sostanze riempitive usate per cancellare le rughe e migliorare i volumi, soprattutto del viso, sono state una vera rivoluzione nel campo della medicina estetica e antiage ma, allo stesso tempo, anche causa di parecchi problemi, spesso per scarsa professionalità, improvvisazione e disinformazione. Ma è necessario fare un po' di chiarezza. Per la salute e perché i risultati siano davvero belli e naturali.
Quali sono le sostanze migliori.
I dubbi non sono ammessi: i filler devono essere riassorbibili. Non fa niente se è necessario rifare il trattamento dopo 3/6 mesi o 6/12 mesi. A guadagnarci sono la salute e la bellezza. Anche tra le sostanze riassorbibili bisogna però sapersi orientare.
Tra le più collaudate e utilizzate oggi c'è l'acido ialuronico, declinato in varie consistenze, dalla più fluida alla più densa, per adattarsi ai vari tipi di destinazione (rughe superficiali, profonde o volumi). Sono buone alternative anche l'idrossiapatite e l'acido polilattico. Il collagene invece, che anni fa faceva la parte del leone, con l'avvento dell'acido ialuronico oggi viene usato più raramente.
Una cosa è certa: il silicone liquido è vietato e dunque non esiste una versione per uso medico.
Questo è da tenere presente soprattutto nel caso in cui venisse proposto per un trattamento: è bene sapere che si tratta di una sostanza non autorizzata, non controllata e che non rispetta gli standard di sicurezza, che quindi può dare complicanze serie.
Altri filler che dovrebbero essere evitati o devono essere utilizzati con attenzione sono quelli definiti semipermanenti, a base di poliacrilati. Il consiglio, in generale, è quello di chiedere sempre prima al medico quale sostanza intende utilizzare e perché, senza troppi imbarazzi.
Lo specialista giusto.
L'uso dei filler è di competenza medica: può dunque "iniettarli" solo chi è laureato in medicina e chirurgia (non estetiste o altro). Questo è già qualcosa ma in alcuni casi non abbastanza.
Certamente l'esperienza, la manualità sono importanti ma per non sbagliare si può fare un'ulteriore scrematura tenendo presente che gli specialisti più indicati per questo tipo di trattamento sono i dermatologi e i chirurghi plastici.
Altra buona garanzia è il diploma in Medicina Estetica che si ottiene frequentando una scuola dove il medico impara tra le altre cose, le tecniche di iniezione, la sicurezza dei materiali e le differenze.
L’APPLICAZIONE PERFETTA.
Qual è il top della performance quando si parla di filler? Quale può essere definito risultato perfetto? Se state pensando che il risultato più bello sia quello in cui non si vede la mano del medico estetico, quello naturalissimo a prova di sguardi indagatori, state sbagliando.
Il risultato più bello è infatti quello che soddisfa i desideri della paziente, talvolta anche se non è esattamente l'ideale secondo i miei gusti. Certo, poi, è compito mio, e di ogni medico serio, non assecondare richieste che vanno al di là della semplice "questione di gusto" ma che sconfinano in un più delicato ambito psicologico di non accettazione della propria immagine.
CONTA IL GUSTO PERSONALE.
Il desiderio di cancellare le rughe e i segni d'espressione è facile da capire. Meno scontata è la richiesta di labbra esagerate, proprio quelle che spesso ci sembrano veri e propri errori. Ci sarebbero tantissime denunce nei confronti di medici ritenuti incapaci.
E invece non è così. Il motivo? Anche se facciamo fatica a capire perché una donna, star o no, abbia labbra a canotto e zigomi di gomma, dobbiamo accettare che, se continua a chiedere quell'effetto, vuoi dire che è esattamente ciò che desidera. Detto questo, esistono, accademicamente parlando, applicazioni fatte a regola d'arte.
Un esempio sotto gli occhi di tutti? Il risultato ottenuto su Sharon Stone che ha conservato, anche grazie a qualche ritocco con i filler da lei stessa dichiarato, la sua bellezza naturale, senza eccessi.
Il filler permanente.
4 buoni motivi per non per non scegliere il filler "permanente". Ecco qualche buona ragione, sia puramente estetica che di salute, per non cadere nella trappola del risultato duraturo.
1. PERCHÉ IL VOLTO CAMBIA.
Un filler permanente da una correzione permanente, come si può ben immaginare. Sarebbe perfetto quindi se anche il nostro viso fosse immutabile nel tempo. Invece l'invecchiamento lo rende più scarno, meno definito, con la pelle che tende, per la forza di gravità, a scendere verso il basso. Per questo la correzione permanente non sarà più così adeguata dopo 10 anni quando il viso sarà cambiato.
2. E ANCHE LE MODE CAMBIANO.
A cambiare nel tempo sono anche le tendenze. Si pensi per esempio alle correzioni dei volumi. Labbra molto carnose lasciano oggi spazio a bocche dal look più naturale, zigomi alti e molto gonfi non piacciono più. Ci sono donne che vorrebbero tornare indietro, pentite delle loro labbra XXL, ma farlo non è così semplice.
3. SICUREZZA E SALUTE.
Terzo motivo riguarda invece la sicurezza e la salute. Uno sfortunato caso di rigetto della sostanza permanente, infatti, non è facilmente risolvibile perché il filler iniettato è diventato un tutt'uno con i tessuti. Il danno, che può essere soltanto di tipo estetico ma che può anche consistere in ulcerazioni, infiammazioni fuori controllo e vere e proprie deturpazioni delle zone trattate, diventerà così cronico. Al contrario, un caso di rigetto a sostanze riassorbibili (purtroppo comunque possibile) sarà transitorio proprio come il filler che l'ha provocato.
4. SCARSA CORREGGIBILITÀ.
II filler permanente non ammette errori. Così, se il medico commette uno sbaglio le possibilità di correggerlo saranno scarse e sicuramente non indolori.
I costi dei filler.
I prezzi dei filler vengono calcolati a fiala (o a siringa). Questa può essere usata una sola volta e solo su una persona. Il prodotto che eventualmente dovesse avanzare deve essere buttato.
Più filler è necessario, dunque, più il trattamento costerà. Si va da un minimo di 250/300 euro a 450/500 euro a fiala.
Ma attenzione: il prezzo può essere influenzato anche dalla città, in base al mercato. Spesso un trattamento eseguito a Milano costa di più di un trattamento fatto a Salerno o a Genova.
Il suggerimento è però quello di diffidare dei prezzi eccessivamente bassi: potrebbero essere la spia di uso di sostanze di scarsa qualità.
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