Perchè non dimagrisco?

Una vita regolare, un sonno ristoratore e la serenità aiutano a non ingrassare.


Perché non dimagrisco? Se i pantaloni della stagione scorsa non si abbottonano, non ti preoccupare. Avrai il tempo di smaltire i centimetri in più.

Perchè non dimagrisco

Devi conoscere il perché della tendenza ad accumulare chili, le soluzioni di cui hai bisogno per dimagrire più facilmente e, soprattutto, le ultime strategie per non recuperare quelli persi.

 

Abitualmente controlliamo il peso corporeo diminuendo la quantità di alimenti che mangiamo.


La ragione è che si acquisisce più energia di quella che serve all'organismo per realizzare le sue funzioni, una parte di questi si accumula in forma di grasso.

 

Al contrario, se si mangia il necessario per sopravvivere, bisognerà ricorrere alle riserve dell'organismo per utilizzarle in forma di energia.

 

Questa idea è alla base della dieta ipocalorica per il trattamento dell'obesità.

 

Tali diete dimagranti cercano di apportare sempre una minore quantità di energia rispetto a quella necessaria al nostro organismo per realizzare le attività quotidiane.

 

In questa maniera obblighiamo il corpo a bruciare parte delle riserve che ha accumulato, così il volume si riduce e l'effetto è che dimagriamo.

 

I nutrizionisti assicurano che la principale ragione dei casi in cui si aumenta di peso è l'assunzione di una maggiore quantità di energia, rispetto alle necessità individuali.

 

L'organismo lavora con un meccanismo di autoregolazione dell'energia degli alimenti in funzione del suo consumo energetico, che gli permette un mantenimento equilibrato del peso.

 

Però, oggigiorno, l'uomo consuma più cibo di quanto realmente necessario per mantenere un ritmo normale di attività, il che da luogo, logicamente, ad un aumento di peso.

 

Questione di equilibrio.

Per mantenere il peso è necessario equilibrare il bilancio energetico in maniera che i macronutrienti ingeriti, divisi fondamentalmente in carboidrati, proteine e grassi, siano proporzionati all'energia consumata perché l'organismo realizzi le sue funzioni normalmente e senza accumuli o mancanze.

 

L'energia che ricaviamo dall'alimentazione si riversa nel lavoro e nelle attività dell'organismo e queste si possono dividere fondamentalmente in due:

Metabolismo basale: è l'energia necessaria perché tutti gli organi del corpo, inclusi reni, fegato, cuore, polmone, muscoli, realizzino correttamente le loro funzioni anche a riposo.

 

Il metabolismo basale varia da individuo a individuo anche se per ognuno è costante. Gli ormoni che lo regolano sono i tiroidei; nelle persone in cui la tiroide produce una minore quantità di ormoni di quanto dovrebbe, il metabolismo basale è minimo, brucia molta meno energia, così la persona ha una chiara tendenza ad ingrassare.

 

Al contrario, il metabolismo basale è maggiore quando la secrezione di questo ormone è aumentata; nelle persone ipertiroidee, la tiroide funziona rapidamente. Questo tipo di persone, quindi, sono generalmente più magre.

 

Consumo di energia secondo l'attività svolta: è la quantità di energia necessaria perché l'organismo possa portare a compimento i movimenti che realizza abitualmente durante il giorno.

 

È l'energia che consuma il corpo mentre svolge le normali attività, come andare al lavoro, passare l'aspirapolvere, giocare con i bambini o andare in palestra.

 

Questo consumo di energia è un fattore variabile che dipende dall'esercizio fisico che realizza ogni individuo e questo può cambiare in base ad età, massa muscolare, peso.

 

Dall'altra parte, devi tenere a mente che una gran parte di questa energia (approssimativamente un 60%) che proviene dagli alimenti si trasforma in calore necessario per poter mantenere una temperatura corporea adeguata, essendo questa un'altra forma di consumo energetico.

 

Glucosio e insulina.

Nella sensazione di fame intervengono direttamente il glucosio e l'insulina. Nell'ingerire alimenti si produce glucosio, una sostanza che attraverso il sangue arriva al centro dell'ipotalamo.

 

Man mano che trascorrono le ore dopo mangiato, il livello di glucosio va diminuendo e si nuovo la fame. Anche l'insulina gioca un ruolo fondamentale nel meccanismo regolatore dell'appetito.

 

Il livello di questo ormone, anche conosciuto come l'ormone immagazzina i grassi, influisce direttamente sulla sensazione di sazietà. Quando il livello di insulina nel sangue è stimolato il centro ipotalamico della fame, aumenta il bisogno di cibo, mentre quando il livello è basso o normale l’organismo non ha bisogno di mangiare.

 

Perché abbiamo fame?

Lo stimolo del centro nervoso della sazietà o della fame di­pende dalla situazione dell'organismo, cioè dalle differenti informazioni che vanno dal cervello alle diverse zone del corpo: l'informazione che arriva al cervello dal sistema digerente proviene dalla bocca o dallo stomaco.

 

All'inizio si stimolano determinate fibre nervose che attivano a loro volta il centro di sazietà nell'ipotalamo. Alcuni studi hanno dimostrato che da quando cominciamo a mangiare fino a che la fame si calma e cominciamo a sentire una sensazione di sazietà, trascorrono circa 20 minuti.

 

Per questo motivo, è più efficace mangiare lentamente, con calma, per dare tempo al cervello di registrare l'informazione.

L'informazione che arriva al cervello dallo stomaco si deve alla trasformazione dei macronutrienti durante il processo di digestione.

 

I carboidrati si trasformano principalmente in zuccheri. Le proteine invece in amminoacidi. Entrambi arrivano all'ipotalamo e originano la sensazione di sazietà.

 

Adatta il tuo bioritmo.

La vita sociale, gli orari, i ritmi di lavoro ci impongono delle norme di comportamento che ci impediscono di interpretare le necessità naturali del nostro corpo e dare loro libertà per compiere le sue funzioni organiche.

 

Il segreto sta nell'adattare il nostro bioritmo alla vita sociale.

Lo stile alimentare e il dimagrimento sono regolati dallo stesso punto celebrale che regola la tranquillità, il riposo e il sogno, vale a dire, l'ipotalamo.

 

Quando siamo svegli e svolgiamo un'attività, il nostro cervello scarica una corrente di forte intensità denominata ritmo beta. Quando riposiamo il nostro cervello funziona con una corrente di intensità più bassa che si conosce come ritmo alfa, che va dalla sonnolenza al sonno profondo.

 

L'alternanza regolare tra i due ritmi garantisce il buon funzionamento del sistema nervoso. Per godere di equilibrio fisico e psichico devi sforzarti per immergerti nel ritmo alfa quando entrambi si sono scompensati, il che permetterà di mangiare in funzione della fame.

 

Per questo:

Pratica esercizio fisico in maniera regolare.

Controlla le situazioni di stress.

Evita gli eccitanti come té e caffè.

Non assumere alcol.

Dormi bene.

 

Se sei triste mangi di più.

L'ipotalamo riceve anche stimoli da altre aree celebrai sono in relazione con la paura, con i sentimenti, con le azioni. Tutti possono determinare la fame o l'inappetenza, in questo caso, gli alimenti si utilizzano come sostituti al o tranquillanti.

 

Se queste situazioni si succedono può originarsi un atteggiamento sbagliato nei confronti del cibo, che può portare all'obesità.

 

Ci sono casi che favoriscono un'assunzione moderata di cibo e altri che la incrementano. Per questo, devi saper scegliere il momento per metterti a dieta.

 

Se le cose ti vanno male, hai perso il lavoro, hai rotto con il tuo partner, hai perso una persona cara, conti di cambiare casa o città, è meglio che aspetti prima di metterti a dieta.

 

La ragione è che quando esistono situazioni di tensione non controllate o non risolte, l'autocontrollo rispetto all’alimentazione si allenta e può esistere una tendenza a mangiare in modo impulsivo.

 

Recenti studi hanno dimostrato che le persone con sovrappeso cronico hanno alti livelli di un enzima chiamato monoaminoxidasi.

 

Questo enzima distrugge un neurotrasmettitore, la serotonina, a livello celebrale. Il basso livello di serotonina è legato alla depressione, all’assunzione eccessiva e al desiderio di mangiare in modo impulsivo.

 

Per risolvere questo problema esistono farmaci che migliorano il livello di serotonina nell'organismo, in modo da far diminuire il desiderio di mangiare.

 

Perché non dimagrisco? La chiave è nascosta nel tuo cervello.

 

Prima di praticare qualsiasi attività fisico-sportiva nonché seguire una dieta o un regime alimentare controllato, consultare il proprio medico.

 

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