Il digiuno è la forma più estrema di dieta. Viene praticato istintivamente da tutti gli animali in determinati momenti, per esempio quando sono feriti o malati, dura periodo dell'estro oppure durante le migrazioni.
Tra gli uomini il digiuno ha assunto significati diversi nel corso dei secoli e nelle varie culture. Spesso veniva proposto come rituale religioso, purificatore o propiziatore,
oppure faceva parte di riti iniziatici.
Il digiuno è stato usato anche come segno di protesta politico sociale e la storia ci ha lasciato illustri esempi.
Infine vi è l'aspetto salutistico, che ci interessa più da vicino e occorre, a questo proposito, dire subito che il digiuno, più di qualunque altra forma dietetica, continua a suscitare reazioni contrastanti tra gli esperti di alimentazione.
Il digiuno stretto e il digiuno attenuato
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Esistono due forme di digiuno: il digiuno stretto e il digiuno attenuato.
Digiuno stretto.
Il digiuno dei naturisti di oggi è quello ispirato ad alcune pratiche orientali accetta come unico alimento l'acqua da bersi in quantità illimitata. Alcune scuole ammettono l'aggiunta di succo di limone all'acqua.
Digiuno attenuato.
Nelle forme mitigate di digiuno, chiamate anche dieta liquida, viene consigliato il consumo di bevande prive o quasi di apporto calorico, e completamente prive di fibre, proteine e lipidi, ma ricche di enzimi, vitamine minerali e oligoelementi, per sostenere e stimolare maggiormente il lavoro di depurazione dell'organismo.
Si assume in genere da 1/8 a 1/2 litro di succo fresco di verdure, eventualmente anche di alcuni tipi di frutta, distribuiti durante la giornata, insalivati lentamente e con attenzione. Si può bere anche dell'acqua o varie tisane.
Alcune scuole, come per esempio quella di A. Waerland (vedi "Dieta Waerland"), suggeriscono uno o più enteroclismi al giorno, per assicurare la fuoriuscita dall'ultimo tratto intestinale di tutte le scorie e tossine, che solitamente vengono liberate durante il digiuno e per impedire una re-intossicazione dell'organismo attraverso le pareti del colon.
L'assenza di fibre, infatti, può diminuire la peristalsi dell'intestino e un suo regolare svuotamento. Durante il digiuno in genere è preferibile astenersi da lavori impegnativi. Si dovrebbe invece stimolare in tutti i modi il lavoro di eliminazione con la respirazione, con bagni, abluzioni e/o spazzolature e con la ginnastica dolce.
Digiuno: indicazioni e controindicazioni
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Saltare un pasto costituisce già un breve digiuno. Comunque, in genere, dura da un minimo di 24 ore fino a un massimo di 40 giorni (che è poi un termine citato spesso in vari testi, biblici e non). Il periodo del digiuno dipende da molti fattori: dal risultato che si desidera ottenere, dallo stato di salute psicofisica della persona e dalle convinzioni personali.
La “filosofia” del digiuno
Dopo breve tempo, in genere 30-40 ore, l'organismo recepisce la variazione di condizioni e "cambia marcia". Il metabolismo rallenta, il corpo attinge alle scorte per mantenere le funzioni vitali e inizia un processo di eliminazione.
Il digiuno viene proposto come terapia, per combattere le più diverse patologie, dall'ipertensione all'emicrania, dalle disfunzioni del metabolismo alle malattie degenerative.
Invece la sua efficacia come mezzo per ridurre il peso corporeo è assai dubbia, perché l'organismo, al termine del digiuno, tende a recuperare il peso perduto ancora più in fretta.
Un breve digiuno, specie nella forma attenuata, può essere inserito in un programma di dieta disintossicante e anche dimagrante. Sotto questo aspetto sono comunque preferibili i digiuni brevi e ripetuti rispetto a quelli prolungati.
Un digiuno breve può anche migliorare rapporto della persona con il cibo, se questo fosse alterato (bulimia); i digiuni lunghi e di forma estrema potrebbero invece portare nella direzione opposta e indurre anoressia.
Dove si può fare il digiuno
Per chi è esperto, a casa o in vacanza. Per tutti gli altri solo in centri specializzati, sotto supervisione medica.
Indicazioni del digiuno
Ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, turbe della circolazione, emicranie, glaucomi, ipercolesterolemia, gotta, epatopatie, asma bronchiale, riniti e bronchiti croniche, patologie della pelle, dei reni, dell'apparato genitale.
Controindicazioni
Sono sconsigliati i digiuni “fai-da-te” per i diabetici, per le persone psicolabili e con forte ipotensione.
In ogni caso è opportuno farsi consigliare da un medico esperto la forma e la durata dell'eventuale digiuno da seguire, se questo dura più di due o tre giorni.
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