Cicoria: proprietà benefiche e uso

La cicoria appartiene alla famiglia delle Asteracee (Composit), è una pianta erbacea, perenne o annuale, dal fusto eretto, la cui altezza può variare dai 30 agli 80 cm, a seconda delle condizioni ambientali in cui vive.

Il suo fusto vuoto e sorretto da una radice a fittone è leggermente peloso e ramificato in alto; le foglie coperte da lanugine hanno forme diverse: le inferiori, disposte a rosetta, sono lanceolate e profondamente incise, mentre le superiori sono più piccole, allungate e sessili; inoltre, possono avere il margine intero o dentato. 


proprietà curative della cicoria
Cicoria

Nella varietà coltivata la superficie delle foglie è liscia. I fiori hanno un bellissimo colore azzurro-ceruleo e, mentre i mediani sono picciolati, i periferici sono subsessili e riuniti in infiorescenze a capolino. I frutti sono acheni angolosi. Tutta la pianta contiene un latice bianco e acquoso molto amaro.

 

TEMPO BALSAMICO.

Le foglie debbono essere colte prima della fioritura della pianta (maggio-giugno); certi autori consigliano le foglie del secondo anno. La radice va colta in settembre o in ottobre del primo anno, quando è carnosa e non ancora lignificata.

 

HABITAT. Molto diffusa nei luoghi erbosi e ai margini delle strade, cresce bene nei terreni asciutti, argillosi-silicei.

 

Principi attivi presenti nella cicoria.

I principali principi attivi sono: due alcaloidi (tracce), aminoacidi, cicorina, glucidi, esculetina, inulina, lattucina, lattucopictina (detta anche intibina), levulina, lipidi, mucillagini, pectine, protidi, resine, sali minerali, tarassasterolo, tannini, vitamine B, C, P, K, zuccheri.

 

Proprietà terapeutiche della cicoria.

Ricca di principi salutari, la cicoria ha azioni terapeutiche a vasto raggio, azioni scoperte dagli antichi e confermate dagli esperimenti dei ricercatori moderni. Le sue foglie, ottime in cucina, sono anche un valido aiuto per sanare il fegato, disintossicare e depurare il sangue, contrastare l'ittero, l'insufficienza e la stasi biliare, facilitare la digestione e calmare i crampi allo stomaco, per aumentare la diuresi, per combattere i calcoli renali e alla cistifellea e lenire i dolori reumatici e della gotta.

 

Inoltre, esse sono lassative, febbrifughe e, per la loro ricchezza di ferro e clorofilla, sono antianemiche; apportatrici di vitamine e sali minerali, sono molto utili per gli organismi indeboliti. Le radici, ricche di Sali minerali e Principi Amari, sono depurative e disintossicanti; sono un ottimo sostituto del caffè, perché, tostate, danno una bevanda buona e salutare: il sesquiterpene, contenuto nelle radici tostate, ha una notevole azione antibatterica.

 

Il latice amaro della pianta, tempo fa, era usato come impacco calmante e risolutivo sulle mammelle infiammate delle nutrici. La cicoria esercita anche un'azione bradicardica. Notevole e apprezzato è pure il suo potere ipoglicemizzante: le ricerche scientifiche, in questo settore, furono iniziate da Arulla e continuate nel tempo, con evidente successo: è stato verificato che «dopo un pasto a base di 200-300 g di cicoria, lessata e condita con olio crudo, si notava un abbassamento costante della glicemia, dopo la III° ora, fino a un valore dell'1-8-44 per cento...» (Erboristeria Domani» 5/84).

 

USO ESTERNO.

Nella medicina popolare, si usa, con successo, l'infuso delle foglie per fare impacchi su occhi infiammati, stanchi e per curare le efflorescenze della pelle e le dermatosi originate da disfunzioni epatiche o da stitichezza. Per i medesimi disturbi (foruncoli, favi ecc.) Mességué, invece, consiglia bagni ai piedi e alle mani con decotto di foglie, fiori e radici miscelati. Nei casi di infiammazione dei visceri addominali, ottimi sono gli impacchi di decotto sul ventre.

 

Proprietà cosmetiche della cicoria.

Impacchi sulla pelle leniscono il bruciore e l'arrossamento dovuti a eccessiva esposizione ai raggi solari. La forte azione depurativa che la cicoria esercita sull'organismo si riflette beneficamente sulla pelle che diviene più liscia, vellutata e priva di inestetismi.

Cicoria: uso e preparazioni.

Sponsorizzato

Foglie della cicoria:

Infuso: lasciare a macero, per 10 minuti, a recipiente coperto, una manciata di foglie in un litro di acqua bollente. Filtrare.

Decotto: bollire, per 10 minuti, 50 g di foglie fresche, in un litro di acqua. Spegnere e lasciar riposare, per 5 minuti, a recipiente coperto. Filtrare.

Succo: passare le foglie fresche nella centrifuga, oppure acquistare il succo in farmacia o in erboristeria.

Estratto fluido: si acquista in farmacia o in erboristeria.

Estratto molle: si acquista in farmacia o in erboristeria.

 

Radici della cicoria:

Decotto: bollire, per mezz'ora, in un litro d'acqua, 2 manciate di radici essiccate contuse e sminuzzate. Filtrare.

Vino: far macerare, per 15 giorni, in bottiglia scura contenente un litro di vino bianco, 40 g di radice fresca del primo anno, contusa e sminuzzata. Filtrare.

 

DOSI PER USO INTERNO. FOGLIE.

Infuso: berne una tazza prima dei 3 pasti.

Decotto: bere 2 tazze al giorno.

Succo: da 100 a 200 g al giorno.

Estratto fluido: 4 o 5 g al giorno.

Estratto molle: 2 g circa in pillole.

 

DOSI PER USO INTERNO. RADICI.

Decotto: berne una tazzina prima dei 3 pasti.

Vino: un bicchierino prima dei 2 pasti principali.

 

DOSI PER USO ESTERNO. FOGLIE

Impacchi di infuso di foglie: falde di cotone o di garze sovrapposte e intrise di decotto di foglie di cicoria sono un toccasana per occhi arrossati e stanchi, pelli infiammate e arrossate per eccessiva esposizione al sole o segnate da foruncoli e dermatosi.

 

Impacchi intrisi di decotto di foglie di cicoria, posti sul ventre, per una mezz'ora (2 o 3 volte al giorno), tolgono l'infiammazione ai visceri intestinali.

 

Bagni caldi alle mani o pediluvi con infuso di foglie e radici: preparare un infuso con 2 litri di acqua e la dose in proporzione all'acqua usata. Rimanere nell'infuso caldo, una decina di minuti: le sostanze curative dell'erba usata, in quel lasso di tempo, penetrano nell'organismo, attraverso l'epidermide molto ricettiva delle mani e dei piedi.

 

Mességué consiglia di «fare il pediluvio al mattino e il bagno alle mani alla sera, prima di cena», mai, però, in recipienti di metallo o smaltati.

Curiosità sulla cicoria.

Sponsorizzato

Fra gli antichi testi egiziani che sono giunti fino a noi, portandoci gli usi, i costumi e le terapie egiziane, vi è il famoso Papiro di Ebers (scritto circa 4000 anni fa), nel quale è citata un umile pianticella: la cicoria.

 

La sua fama di pianta salutare e curativa non è scomparsa con l'antica civiltà egizia, ma anzi, da allora, le sue virtù terapeutiche sono sempre state usate per il benessere dell'umanità: la stessa scienza moderna, dopo averla analizzata scientificamente e sperimentata su larga scala, ha rivalutato e confermato quelle doti già sfruttate dagli antichi.

 

Sappiamo che gli Egizi mangiavano la cicoria cruda, mentre per i loro malanni (specie per il mal di testa) ne miscelavano il succo con olio di rose e aceto; bevevano, invece, lo stesso succo mescolato al vino, per curare le infiammazioni degli organi addominali, specie la vescica e il fegato.

 

Ancora oggi, infatti, si usa la cicoria per depurare e sanare quest'ultimo organo, anche nei casi di avvelenamento.

Sponsorizzato

Scrivi commento

Commenti: 0