L'importanza della vitamina D

La vitamina D non garantisce solo lo sviluppo di ossa forti e robuste: recenti studi attribuiscono a questa sostanza un ruolo fondamentale per la salute dei bambini.

Vediamo insieme a cosa serve e dove trovarla.


Proprietà e benefici della vitamina D
Vitamina D

Un deficit vitaminico nell'epoca degli integratori e degli alimenti addizionati? Sembrerebbe impossibile, eppure una recente Consensus conference della Società  italiana di pediatria in collaborazione con la Società italiana di pediatria preventiva e sociale ha lanciato un allarme: tra i 50 e il 70% dei bambini nel nostro Paese sarebbe carente di vitamina D.

 

Con ripercussioni sulla salute che non tutti conoscono. Storicamente, infatti, siamo abituati a pensare che un'insufficienza di questa sostanza provochi problemi di sviluppo osseo, quali il rachitismo nei piccoli e l'osteomalacia negli adulti.

 

Ma nuove direttrici di ricerca stanno rivelando che la vitamina D ha più compiti, nel corpo umano. E quindi un suo deficit può favorire anche altri tipi di problemi.

 

UN QUARTO D'ORA DI SOLE AL GIORNO.

Per quale motivo i bambini, e non solo loro, sono carenti di vitamina D? Bambini e ragazzi trascorrono la maggior parte delle ore di luce all'interno di ambienti chiusi, quando basterebbe una moderata e quotidiana esposizione al sole, intorno ai 15 minuti, perché il nostro corpo produca la vitamina D necessaria al fabbisogno.

 

Quella assunta con l'alimentazione non supera il 20% del fabbisogno giornaliero già in condizioni ottimali, ma la dieta abituale di bambini e ragazzi non è, in genere, ricca di alimenti che contengono la vitamina D, come il pesce o le verdure verdi a foglia larga.

 

Per i bambini molto piccoli va aggiunto che il latte materno è povero di vitamina D, quindi c'è un rischio di carenza in caso di allattamento al seno esclusivo e prolungato, ma anche i latti artificiali addizionati non costituiscono una sufficiente fonte di integrazione.

 

Infine, un'altra causa è legata al sovrappeso: il grasso "sequestra" la vitamina D, diminuendone la disponibilità. La consensus conference indica ci mente che l'attività di questo prezioso micronutriente non si limita solo a parato scheletrico.

 

Studi preliminari, ma molto indicativi, suggeriscono che abbia un ruolo protettivo nei confronti del diabete di tipo 1, quello autoimmune, dell'artrite idiopatica, per cui ancora non abbiamo trovato una causa scatenante, e anche delle infezioni virali e batteriche delle alte vie respiratorie.

A cosa serve la vitamina D.

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LA VITAMINA D PROTEGGE DA OTITI E BRONCHITI.

Entrando nel merito degli studi sulle vie respiratorie, uno tra i più interessanti è quello condotto da Susanna Esposito, direttrice dell'unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico dell'Università degli Studi di Milano e presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici.

 

«Abbiamo scoperto che molti dei bambini che soffrono di otiti ricorrenti hanno livelli di vitamina D piuttosto bassi nel sangue», spiega la specialista.

 

«Un'integrazione somministrata quotidianamente tra novembre e marzo consente di ridurre del 20% le otiti ricorrenti nei bambini predisposti. E questo effetto positivo non si limiterebbe soltanto alle otiti: è infatti in corso una ricerca molto interessante, promossa dal Queen Mary Hospital di Londra, per verificare se la vitamina D sia utile anche per la prevenzione delle infezioni a carico delle via respiratorie, alte e basse. I risultati sembrano promettenti, con un minore ricorso agli antibiotici e meno giornate di scuola perse».

 

TIENE LONTANE LE ALLERGIE.

La vitamina D, però, non serve soltanto ai bambini. È importante anche in età adulta e, anche in questo caso, non solamente per la salute delle ossa. La vitamina D sembra essere in grado di stimolare l'attività del sistema immunitario e per questo motivo è oggetto di ricerche molto promettenti per il trattamento di malattie autoimmuni, come ad esempio la sclerosi multipla.

 

In campo allergologico la vitamina D ha un ruolo già riconosciuto: alcuni studi hanno evidenziato che l'integrazione nelle donne in gravidanza protegge il futuro bambino dalla predisposizione alle allergie di tipo respiratorio, specialmente l'asma.

 

In quali alimenti dove si trova la vitamina D.

Si tratta di una vitamina di origine animale: si trova nelle uova, nelle aringhe, nelle sardine, nel tonno, nel merluzzo, nel latte e derivati e nelle frattaglie. Fra i vegetali la fonte migliore sono le verdure a foglia scura.

Quando serve l'integrazione di vitamina D.

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Una carenza di vitamina D non va sottovalutata. È manifesta per livelli al di sotto dei 10 nanogrammi per millilitro di sangue. Un nanogrammo è la miliardesima parte di un grammo, per questo motivo questa sostanza rientra nella categoria dei micronutrienti.

 

L'insufficienza, condizione diffusa, è nell'intervallo compreso tra 10 e i 30 nanogrammi per millilitro. Valori normali sono quelli compresi tra 30 e 100 nanogrammi, mentre valori sopra i 100 nanogrammi per millilitro di sangue sono considerati eccessivi e possono danneggiare muscoli e tendini.

 

Un eccesso di vitamina D, comunque, è una condizione davvero poco diffusa e riguarda supplementazioni troppo abbondanti e prolungate nel tempo. Quando è necessario, quindi, procedere all'integrazione?

 

Può essere utile nei bambini al di sotto del 60° percentile e con problemi di crescita, nelle donne che entrano in menopausa e vanno incontro a una riduzione della densità ossea e agli uomini dopo i 70 anni.

 

Ma è consigliabile a chiunque un'analisi del sangue per controllare il livello di vitamina D?

Crediamo che sia corretto procedere a questo controllo se e quando un paziente deve già effettuare un prelievo per altri motivi. Oppure, come più spesso accade alle donne, se si soffre di dolori articolari che non hanno una causa riconosciuta.

 

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