Nuotare fa bene. I benefici del nuoto

Il nuoto è lo sport più praticato dell'estate: dalle e piscine al mare, dai laghi ai fiumi. Ma anche più completo, visto che utilizza tutte le articolazioni del nostro corpo. Abitando in una Nazione circondata per 3/4 dal mare si potrebbe supporre di vivere gomito a gomito con un popolo di nuotatori.


Non è esattamente così, se si pensa che il 40 per cento degli italiani non sa nuotare e tra chi lo sa fare decentemente solo il 32 per cento sa effettuare la respirazione in modo corretto, il 41 per cento riesce a mantenersi a galla con facilità in acqua profonda e soltanto il 35 per cento sa mantenere gli occhi aperti sott'acqua.

 

Ce n'è abbastanza per invitare davvero tutti ad approfittare dell'estate entrante per trovare o ritrovare dimestichezza con l'acqua, sia essa quella delle piscine di città o degli alberghi di villeggiatura, del mare, dei laghi o anche dei fiumi.

Nuotare fa bene. I benefici del nuoto.
Nuotare fa bene

Nuotera fa bene, ecco gli aspetti positivi.

 

Sono molti gli aspetti positivi del saper nuotare o quantomeno di entrare a contatto con l'elemento-acqua, che per effetto della spinta di galleggiamento libera l'uomo dal peso del corpo e fa in modo di sostenerlo. Vediamoli nel dettaglio.

 

Oltre alle variazioni relative alla sensibilità propriocettiva, si viene a determinare anche una perturbazione sensoriale a livello della vista e dell'udito (i rumori e i suoni sott'acqua sono molto differenti da quelli abitualmente percepiti sulla terra), del gusto e dell'olfatto, così come un’iperstimolazione della sensibilità cutanea.

 

In acqua si sviluppa, poco alla volta, una maggiore attenzione alle informazioni enterocettive, ovvero provenienti dagli organi interni. Ciò è dovuto al fatto che l'essere avvolti dall'acqua pone in una condizione di isolamento che favorisce la concentrazione e l'attenzione alle sensazioni interne.

 

Tutte queste perturbazioni sensoriali producono una profonda modificazione della percezione spazio-temporale e obbligano la persona immersa ad adattarsi progressivamente alle nuove condizioni.

 

L'immersione in acqua riduce lo stress sul sistema cardiovascolare. Quando siamo immersi fino al collo, aumenta la pressione sulla parte bassa del corpo, il che tende a minimizzare l'accumulo di sangue e a facilitare il ritorno del sangue al cuore, riducendo il lavoro del sistema cardiovascolare.

 

Inoltre, il volume plasmatico tende ad aumentare, come si evince dalla riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito. Ne consegue che la frequenza cardiaca a riposo può diminuire di 5-8 battiti al minuto, con la sola immersione parziale del corpo.

 

La frequenza cardiaca si abbassa ulteriormente se si mette il viso sott'acqua. Questo è dovuto ad un riflesso facciale (comune a molti mammiferi) comandato dal nervo trigemino.

 

Il nuoto è anche lo sport più consigliato, specialmente per alcune patologie che fanno capo al settore ortopedico.

 

Certamente non guarisce la scoliosi, come ancora si pensa erroneamente, ma apporta diversi benefici sull'apparato muscolo-scheletrico.

 

Il nuoto, come attività sportiva, è senza dubbio uno degli sport più completi: tutti i muscoli e le articolazioni del nostro corpo vengono messe in azione, e in maniera diversa a seconda dello stile.

 

Per esempio, lo stile libero o "crawl" potenzia tutti i muscoli dell'arto superiore (deltoide, muscoli della cuffia dei rotatori, pettorali, bicipite brachiale, muscoli dell'avambraccio e della mano), dell'arto inferiore (soprattutto se ci si allena con la tavoletta per praticare il cosiddetto "nuoto solo gambe"), gli addominali, i dorsali, i lombari, e addirittura i muscoli del collo, specie durante la respirazione.

 

Anche il dorso è molto completo, potenziando più del crawl i muscoli flessori (posteriori) degli arti inferiori, i muse del rachide e il tricipite brachiale.

 

La rana, non adatta, per la sua specifica gambata, a coloro e soffrono di problemi al ginocchio, potenzia in particolare i muscoli della coscia e della gamba (gemelli, tibiale anteriore, ecc.).

 

Infine il delfino, anch'esso molto completo, è lo stile che potenzia di più gli addominali. Nei vari stili vene no utilizzate in pratica tutte le articolazioni del nostro corpo, con il grande vantaggio che non vengono sottoposte a stress eccessivi (con conseguenti effetti dannosi tipici degli sport di terra, specie quelli che prevedono contrasti o cambiamenti di direzione (calcio, rugby, basket, sci).

 

Questo grazie alla proprietà dell'acqua di ridurre sensibilmente la forza di gravità. Oltre alla preparazione e all'effetto di costruzione di una struttura  fisica armonica, specialmente nell’età dello sviluppo, il nuoto è uno sport "salutare" anche ai fini della riabilitazione dopo un trauma o un intervento chirurgico.

Nuotare fa bene: ecco i benefici del nuoto.

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Senza limiti. È indicato per persone di qualsiasi età, di qualsiasi livello di allenamento, per disabili, per donne in gravidanza. Per tutti.

 

Basso impatto. La bassa forza di gravità presente nell'acqua riduce lo stress sulle articolazioni. Nel contempo permette il loro movimento e potenzia la muscolatura che le stabilizza. Questo è il motivo per cui la piscina è un ottimo ambiente per la riabilitazione.

 

Il nuoto per dimagrire. Nuotando a stile libero si perdono, in media, 4 calorie per kg di peso corporeo al chilometro (circa 20 vasche). Una persona di 70 kg. consumerà 280 calorie al Km, più di 800 in un'ora.

 

Benefici fisici. Il nuoto aumenta la flessibilità, la resistenza, la forza muscolare e comporta benefici dimostrati all'apparato cardiovascolare.

 

Longevità. Studi accurati prodotti dalle Università della South-Carolina e dell'Indiana, hanno dimostrato che coloro che nuotano regolarmente hanno un'aspettativa di vita più lunga.

 

Il nuoto rallenterebbe il processo di invecchiamento agendo sull'apparato respiratorio, sulla massa muscolare, sulla densità ossea, sull'attività cardiovascolare e sulle funzioni neurologiche.

 

Psiche. Favorisce rilassamento e meditazione.

 

Miglioramento fisico. Essendo uno sport completo, permette di sviluppare un fisico armonico, esteticamente apprezzabile.

 

Relax muscolare. Potenzia i muscoli, ma ne riduce le contratture patologiche.

Tutti questi effetti sono prevalenti quando il nuoto viene esercitato con regolarità.

 

Ma anche il nuotare "delle vacanze" ottiene comunque effetti benefici, mai dannosi.

 

Tutti in acqua, ma in sicurezza.

 

I bambini, specialmente al mare, sono quasi tutti attratti dall'acqua, il che, per tutto quello che abbiamo detto fin qui, è un bene. Meglio ancora se i piccoli sono stati avvicinati gradualmente, fin dai primi anni, alla pratica del nuoto, chiaramente nelle piscine di città.

 

Si tratta, come spiegato, sia di benefici puramente fisici e psicologici, ma anche, e diremmo soprattutto, di prevenzione. Basta considerare che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'annegamento è tra le prime cause di mortalità accidentale.

 

Nel mondo, ogni anno, oltre 3 milioni di bambini e adolescenti sono vittime di infortuni in acqua, non tutti per fortuna con esiti letali.

 

Quindi, anche se fate parte di quel 40% di italiani che non sa nuotare, non fate lo stesso errore coi vostri figli, mandateli ad una scuola nuoto e l'estate date libero sfogo alla loro acquisita voglia di acquaticità.

 

Ma seguendo alcune importanti precauzioni, valide naturalmente per tutti, adulti e bambini, come quelle suggerite dalla Federazione Italiana Nuoto:

 

Non entrare in acqua dopo aver mangiato. Attendere almeno due ore dopo un pasto leggero, almeno tre se si è fatto un pasto completo.

 

Non entrare in acqua immediatamente dopo una lunga esposizione al sole o se si è accaldati per aver svolto un'intensa attività fisica (footing, beach volley, spinning ecc.).

 

Farlo gradualmente, bagnandosi prima la nuca e poi il resto del corpo. Forse è pleonastico ricordarlo, ma non bisognerebbe mai entrare in acqua se si è in stato di ebbrezza, anche lieve, o peggio ancora, se si siano assunte sostanze stupefacenti.

 

Se non si è certi della profondità dell'acqua, non tuffarsi mai (sia di testa che di piedi). L'avviso vale sia per chi si butta da altezze consistenti, sia per i bambini che magari giocano con piccoli canotti.

 

Al mare e al lago evitare di nuotare da soli e lontani dalla riva (tenersi entro i 100 metri). In caso di malore l'intervento dell'Assistente Bagnanti potrà essere tempestivo e decisivo.

 

Se, comunque, si volesse nuotare al largo (oltre i 100 metri) o lungo una scogliera, preoccuparsi di segnalare la presenza con una boa galleggiante (tipo pallone sub) legata in vita. Questo per evitare dì essere investiti dalle imbarcazioni a motore.

 

Al mare o al lago in condizioni di tempo avverso (forte vento, mare o lago mosso ecc.) evitare di allontanarsi dalla riva e comunque, per un bagno tranquillo, chiedere consiglio all'Assistente Bagnanti che conosce profondamente la zona costiera davanti alla sua postazione.

 

Nuotare in acque agitate comporta un precoce esaurimento fisico, con conseguente rischio di annegamento.

 

In piscina evitare le prove di apnea prolungata sul fondo, se non si è assistiti dall'Assistente Bagnanti o comunque da soggetto capace di soccorrere. Il rischio più concreto è costituito da una perdita di coscienza con tutte le immaginabili conseguenze.

 

In barca, al mare, al lago o al fiume, oltre a far indossare i previsti giubbotti di salvataggio dovrebbe essere sempre presente una persona esperta di nuoto per salvamento. I bambini al di sotto dei sette anni debbono indossare i braccioli salvagente che garantiscono la massima sicurezza.

 

Nei fiumi c'è corrente e generalmente la temperatura dell'acqua è bassa. Due elementi che sconsigliano a priori, a meno che non si sia esperti nuotatori, di immergersi. La corrente del fiume non concede pause per recuperare le forze e l'acqua fredda amplifica gli effetti dell'esaurimento fisico.

 

Un prolungato periodo in acqua fredda può provocare un abbassamento della temperatura corporea (ipotermia) con conseguente collasso cardio-circolatorio.

Nuotare in mare non è come in piscina.

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Come abbiamo visto nuotare fa bene, ma bisogna far attenzione. Non ci sarebbe bisogno di sottolinearlo ma c'è una profonda differenza tra l'acqua del mare, quella delle piscine, di laghi, fiumi o canali.

 

In mare c'è senza dubbio una maggior facilità di galleggiamento, dovuta alla presenza del sale, ma rispetto alla piscina mancano i punti di riferimento.

 

In vasca sappiamo, per esempio che per arrivare da un capo all'altro si impiegano due minuti, ma in caso di necessità possiamo sempre virare verso il bordo.

 

Questo aiuta a concentrarsi sulla tecnica (respirazione, bracciate, postura...). In mare o nelle altre acque, come è facile intuire, siamo più attenti a quello che ci circonda rispetto allo stile.

 

Per capirci: a meno che non si sia profondamente incoscienti è difficile nuotare 50 metri (una vasca) senza fermarsi, alzare la testa, controllare dove si sta andando e che non ci siano natanti nelle vicinanze.

 

Chi nuota con la testa sott'acqua o è impegnato in una prolungata sessione di snorkeling, percepisce rumori che arrivano dalla superficie, ma non distingue la direzione.

 

In compenso, adattarsi a queste situazioni difficili, ivi comprese le onde che possono arrivare all'improvviso, può diventare un formidabile stimolo allenante.

 

Sempre senza esagerare e tenendo presentì i propri limiti. Infine la temperatura dell'acqua, che anche durante torride estati (per esempio lungo la costa occidentale della Sardegna) difficilmente arriva a 27-29 gradi di quella delle piscine.

 

Una difficoltà in più per i muscoli, che necessitano di un buon riscaldamento per evitare di soffrire di un minor afflusso di sangue, aumentando la percezione della fatica.

 


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