Curcuma la spezia anti-cancro

Antico rimedio della medicina orientale, la curcuma è oggi al centro di numerosi studi scientifici che ne confermano le straordinarie proprietà curative. Utilizzata da secoli, la curcuma è forse uno degli alimenti maggiormente studiati dalla scienza. Il perché è semplice: i suoi principi attivi sono una speranza anche contro il cancro. La spezia che non è esagerato definire prodigiosa!


Le proprietà antitumorali della curcuma
Curcuma la spezia antitumorale

La curcuma è probabilmente uno degli alimenti sui quali, negli ultimi quarant'anni, si è concentrato il maggior numero di ricerche scientifiche.

 

In India, negli anni '80, venne messo in luce come la curcumina contenesse il Tnf (Fattore di necrosi tumorale) a cui fu attribuita una significativa azione anticancro. Le indagini sulle potenzialità curative della curcuma sembrano non esaurirsi mai.

 

Uno studio sulle proprietà dei prìncipi attivi di questa spezia (in una particolare sperimentazione che li associa a quelli del mirtillo) ha vinto l'ultima edizione di un premio riservato a giovani ricercatori promosso dall'Istituto europeo di oncologia (leo) di Milano.

 

La curcuma, detta anche lo zafferano delle Indie, da più di 5000 anni viene usata come medicinale, oltre che come spezia, colorante (le tonache dei monaci buddisti, con il loro particolare colore, vengono tinte da sempre con la radici della curcuma) e cosmetico...

 

Nulla di strano, quindi, se sulle proprietà antitumorali della curcumina siano stati condotti centinaia di studi che hanno portato a ritenere che questa sostanza contribuisca a contrastare lo sviluppo delle neoplasie: coloro che consumano molta curcuma infatti, sarebbero meno colpiti dal cancro.

 

E la curcuma sarebbe efficace in particolare nei confronti di tumori polmonari, della bocca, del rene, del fegato, del seno, nei confronti delle leucemie e dei melanomi.

 

L'obiettivo della scienza è quello di trasformarla in un vero e proprio farmaco anti-cancro.

Come se non bastasse, la curcumina ha evidenziato molte altre interessanti proprietà, tra cui quelle antiossidanti (300 volte superiori a quelle della vitamina E), anticoagulanti, antipertensive, antinfiammatorie, antidiabetogene, antivirali, epatoprotettive e inibenti il morbo di Alzheimer.

 

E ancora i principi attivi della curcuma sarebbero in grado di stimolare il citocromo P 450, uno dei maggiori attori del processo di detossificazione epatica, contrastando i radicali liberi e la perossidazione lipidica (ovvero di degradazione dei grassi), con effetti benefici su tutto l'organismo.

 

Questi studi che vi ho citato sono soltanto alcuni tra i tantissimi che sono stati condotti, ma bastano a giustificare i molteplici effetti benefici della curcuma e a spiegare come mai sia opportuno inserire la curcuma nella nostra dieta quotidiana.

 

La curcuma previene lo sviluppo di cellule cancerose.

Agendo sulle infiammazioni e sullo stress ossidativo la curcuma interviene su due dei meccanismi che si crede siano coinvolti maggiormente nei processi che portano le cellule a trasformarsi da normali in cancerose.

 

La curcumina sarebbe in grado di contrastare i tumori agendo su più fronti.

 

Molti esperimenti stanno valutando la sua capacità di favorire l'apotposi, ovvero la morte delle cellule tumorali. Contrasterebbe inoltre la moltiplicazione delle cellule malate e quindi la diffusione del cancro, riuscirebbe infine a ridurre la formazione di vasi sanguigni che servono alle cellule cancerose per rifornirsi di nutrimento.

 

La curcuma si è rivelata potenzialmente utile su alcuni specifici tipi di cancro, ovvero quello del colon, della mammella, della prostata, del polmone e della pelle.

 

L'associazione della curcumina ai farmaci chemioterapici ne migliorerebbe l'efficacia. Ovviamente in questi casi il principio attivo è utilizzato in un contesto farmacologico, con concentrazioni e modalità di somministrazione molto particolari.

 

Ma anche introdurre nella propria routine alimentare la curcuma sarebbe una buona abitudine sul fronte della prevenzione, come dimostrerebbero alcuni dati che registrano una minor incidenza di alcune forme di cancro là dove il consumo di curcuma è molto elevato, ad esempio in India. 

La curcuma protegge utero e cavo orale dal papilloma virus

Le proprietà anticancro, antivirali e antiossidanti del curcuma potrebbero rivelarsi utili anche contro papilloma virus (HPV) e le lesioni tumorali che può provocare.

 

A indagare questa possibilità è stato un gruppo di ricercatori della Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti. Il virus HPV si trasmette prevalentemente per v sessuale e preoccupa soprattutto le donne.

 

Può causare infiammazioni cutanee, nel migliore dei casi, oppure condilomi benigni o cancri maligni al collo dell'utero e al cavo orale.

 

Nello studio, pubblicato su Ecancermediculscience si sostiene che l'assunzione di curcuma potrebbe essei utile contro il papilloma virus non solo dal punto di vis preventivo. I principi attivi della curcuma, infatti, secondo i ricercatori, sarebbero in grado di rallentare l'infezione causata dal virus HPV, contrastando le lesioni tumorali e essa favorite, soprattutto quelle al cavo orale.

 

Associare la curcumina alla terapia convenzionale contro la colite ulcerosa porterebbe a risultati migliori rispetto a quelli che si ottengono solo con mesalazina, farmaco antinfiammatorio.

 

Lo ha dimostrato un recente studio della Tel Aviv University (Israele) che ha preso in esame 50 pazienti affetti dall'infiammazione intestinale: 25 hanno assunto mesalazina e un placebo, l'altra metà mesalazina e curcumina.

 

In quest'ultimo gruppo si è osservata una significativa riduzione della malattia, senza effetti collaterali.

 

La capacità della curcumina di far regredire la colite ulcerosa era già nota, ma la recente scoperta apre la strada a una valida alternativa terapeutica per i pazienti che non ottengono benefici dalla sola cura farmacologica.

 

La curcuma rinforza le difese immunitarie

La curcuma rende più resistenti nei confronti dell'attacco di virus e batteri. Tra le mille virtù che sono riconosciute alla curcuma vi è anche la capacità di rinforzare le difese immunitarie dell'organismo.

 

Questo lo fa da un lato in modo indiretto, grazie alle sue proprietà depurative, rivolte a sostenere la funzione del fegato, dall'altro in maniera più diretta, contrastando cioè la proliferazione di virus e batteri che possono nuocere alla salute.

 

In base a quanto emerso da diversi studi, fra cui uno condotto dal Linus Pauling Institute dell'Oregon State University (Usa) e dall'Università di Copenaghen in Danimarca, la curcuma può essere considerata un buon aiuto per il potenziamento del sistema immunitario.

 

Essa è infatti considerata un efficace agente antibatterico, molto attivo, ad esempio, a livello intestinale. Può essere utile anche nei confronti di virus, come quello dell'influenza, ed è anche in grado di contrastare la proliferazione di funghi.

 

La curcuma e l’Ayurveda.

 

Nell'ambito delle tradizioni antiche, l'Ayurveda, la medicina utilizzata ancor oggi in India, è una di quelle che ha fatto maggior ricorso alla curcuma.

 

Secondo l'Ayurveda le malattie che affliggono il corpo hanno origine da uno squilibrio che colpisce uno dei tre dosha, le forze bioenergetiche o umori corporei presenti in ciascun individuo.

 

Il più importante è Vata, il dosha che rappresenta la forza vitale stessa e che presiede a funzioni come l'attività respiratoria, circolatoria ed escretoria; c'è poi Pitta, ovvero "ciò che produce calore", che governa la digestione e tutte le reazioni chimiche e infine Kapha, "ciò che unisce", il principio che presiede crescita e immunità.

 

In genere erbe e spezie vanno a vantaggio di uno o dell'altro di questi dosha. Ma la curcuma è una delle poche essenze naturali in grado di armonizzare tutti e tre i dosha.

 

Grazie alla proprietà riscaldanti, la curcuma aiuta a equilibrare Kapha e Vata, mentre il suo sapore amaro bilancia Pitta. Per questo è adatta praticamente a tutti, con un effetto tri-doshico.

 

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