Quali sono gli alimenti che provocano infiammazione

Le tossine che più di altre rallentano il metabolismo e creano un'infiammazione dei tessuti sono, come abbiamo detto, quelle acide. Queste rappresentano, fra gli agenti tossici, i "veleni" più pericolosi. A questo proposito, il modo in cui ci alimentiamo riveste un'importanza fondamentale per riuscire a evitare che queste scorie si accumulino e compromettano linea e salute.


Quali sono gli alimenti che provocano infiammazione
I cibi che infiammano

Infatti, sono proprio i cibi i più importanti responsabili dello squilibrio acido-basico nel sangue e nei tessuti, che a sua volta è all'origine di uno stato infiammatorio cronico, magari inizialmente di lieve portata, ma poi nel tempo sempre più marcato.

 

Questo stato infiammatorio latente da origine a una serie di disturbi che si traducono in sovrappeso e altre patologie.

 

A ben vedere, all'origine delle infiammazioni ci sono errori alimentari che classicamente si commettono quando si segue una dieta troppo monotona o troppo ricca di dolci, pasta, pane, focacce, carne, insaccati, sale e zucchero bianco raffinato.

 

A peggiorare il quadro di un organismo infiammato concorrono poi lo smog, la sedentarietà e l'assunzione prolungata o frequente di farmaci (soprattutto antibiotici, compresi quelli presenti nel cibo).

 

Questi fattori, insieme a una cattiva alimentazione, contribuiscono a peggiorare lo stato di intossicazione e a rendere il nostro ambiente organico interno troppo denso, vischioso e pesante.

 

Le scorie introdotte per via alimentare sono assorbite dalla mucosa intestinale e, migrando in tutto il corpo attraverso il sangue, si infiltrano in ogni tessuto, infiammandolo sempre di più.

 

Le abitudini che aumentano le tossine. Le scelte alimentari sono determinanti.

Una cattiva alimentazione, ricca di grassi e cibi pronti, è fra le principali responsabili dell'accumulo di tossine. L'eccesso di tossine acide è dovuto in gran parte ad errori nell'alimentazione e nello stile di vita.

 

Alcune abitudini si rivelano dannose per la propria salute e per la linea proprio per questo motivo.

Ecco dunque un elenco degli atteggiamenti dannosi a cui bisogna prestare particolare attenzione e che si dovrebbero evitare se non si vuole intasare l'organismo di scorie nocive e ingrassanti.

 

Mangiare raramente frutta e verdura.

Bere meno di due litri di acqua o tisane al giorno.

Assumere bevande alcoliche abitualmente.

Mangiare poco nella prima parte della giornata (specialmente a colazione).

Fare spesso ricorso a cibi pronti e snack.

Mangiare in due soli pasti quotidiani, senza spuntini nel corso della giornata.

Consumare di frequente carni rosse o insaccati.

Fare largo consumo di dolci, gelati e cioccolato.

Dormire meno di 6 ore per notte.

Fumare più di 10 sigarette al giorno.

Praticare poco movimento o attività fisica.

I cibi "sbagliati" intasano i tessuti.

 

Quando è in salute, il corpo dispone di alcuni efficaci sistemi di autodepurazione che consentono di metabolizzare ed eliminare le tossine che penetrano dall'esterno (alimentazione, farmaci, additivi, cosmetici) o vengono prodotte dall'organismo stesso nello svolgimento delle sue funzioni fisiologiche.

 

Questi sistemi sono rappresentati soprattutto dalle cellule immunitarie, dal fegato, dai reni e in misura minore dalla pelle e dall'albero respiratorio.

 

Quando però il carico di tossine circolanti è troppo elevato, le scorie si accumulano sempre più in profondità e scatenano uno stato di allerta che può essere via via crescente.

 

All'origine dell'intossicazione cronica possono esserci spesso degli errori nelle scelte alimentari.

Ecco i principali alimenti che infiammano

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Esistono alcuni alimenti "ad azione infiammatoria" che spingono l'organismo a produrre tossine liquide, che se non vengono smaltite subito si trasformano in chili in più.

 

Se la tua dieta è ricca di questi cibi che vengono consumati quotidianamente e in elevate quantità, occorrerà correggere il tuo schema alimentare, mettendo in pratica i consigli che ti daremo più avanti.

 

Ecco, intanto, un elenco dei principali cibi infiammatori cui prestare attenzione.

 

Alcuni tipi di grassi.

 

Soprattutto quelli contenuti in carne rossa, salumi, formaggi, latte, burro, uova.

 

Zucchero bianco e carboidrati raffinati.

 

Sono rappresentati da pane, farina, pasta, dolci, prodotti da forno, bevande gasate zuccherate.

 

L'eccesso di farine raffinate nell'alimentazione, fin dai primi mesi di vita, di cibi lavorati industrialmente, di dolciumi e di confetture instaura cattive abitudini alimentari che provocano un aumento dell'ormone insulina nel sangue, causando un'infiammazione generale.

 

Quest'ultima amplifica l'effetto allergizzante di alcune sostanze contenute nei cibi. La colpa è dei mediatori chimici chiamati citochine.

 

Cibi industriali ricchi di additivi e residui chimici.

Un'alimentazione ricca di alimenti industriali preconfezionati, dettata dalla fretta e dalla praticità, è una delle cattive abitudini più radicate e difficili da eliminare.

 

I cibi pronti e confezionati sono quelli che contengono le sostanze più pericolose: coloranti e conservanti, residui di pesticidi e antiparassitari (spesso presenti su frutta e verdura) oppure ormoni steroidei (in carne, latte, uova) e antibiotici (nelle carni degli animali da allevamento).

 

Gli alimenti in scatola o preconfezionati sono in genere anche ricchi di cloruro di sodio (sale) che predispone facilmente alla ritenzione idrica e affatica il lavoro dei reni, deputati allo smaltimento delle scorie.

 

Troppe proteine animali nell'alimentazione.

Anche un eccesso di proteine, determinando un superlavoro per il fegato, può portare ad un accumulo di acido.

 

A lungo andare può essere infatti dannoso per la linea, oltre che per la salute, seguire, per esempio, diete iperproteiche sbilanciate, basate sul consumo elevato soprattutto di proteine animali come carne, formaggi o uova, oggi molto di moda fra chi vuole dimagrire.

Le cause dell’infiammazione: gli errori da evitare

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Le più comuni cause di infiammazione vengono proprio da errori alimentari e dalla mancanza di attività fisica.

 

Vediamo i principali comportamenti scorretti a tavola.

 

Seguire diete iperproteiche "fai da te". Negli ultimi anni si è assistito a un boom di diete iperproteiche "fai da te" che possono avere effetti collaterali. Anche dannosi.

 

Ovviamente molto dipende dalla quantità e soprattutto dalla qualità delle proteine che assumi: un eccesso di proteine d'origine animale (carni, salumi, latte e formaggi) favorisce il deposito di scorie azotate e acidi urici che si accumulano nel sangue e si possono accumulare nei tessuti.

 

Le proteine d'origine vegetale (presenti in legumi, cereali integrali, latti vegetali) producono invece tossine più leggere e volatili che vengono smaltite attraverso i polmoni; tuttavia, questi alimenti non contengono gli aminoacidi essenziali e vanno per questo sempre abbinati fra loro in modo bilanciato.

 

Anche sul fronte del dimagrimento, seguire diete iperproteiche non adeguate comporta diversi effetti controproducenti.

 

Il primo danno sta nel fatto che venendo a mancare il glucosio fornito dai carboidrati, l'organismo prima o poi andrà a demolire le fonti energetiche di glicogeno e lipidi contenute nei tessuti muscolari e nel fegato, intaccando così questa riserva energetica.

 

Inoltre un eccessivo introito di proteine può alla lunga procurare danni renali perché produce la formazione di acido urico che, depositandosi nei reni, predispone a un maggior rischio di calcoli renali. Infine, da non sottovalutare, il pericolo dell'effetto yo-yo.

 

Concedersi maxi porzioni.

Oggi si mangia spesso molto di più di quanto in realtà sarebbe necessario. Porzioni troppo abbondanti favoriscono il sovrappeso e con esso anche la comparsa di infiammazioni.

 

Il segreto per la salute e il dimagrimento è fornire all'organismo, a ogni pasto, tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Solo così potremo sentirci davvero sazi, meno stanchi e meno affaticati.

 

Saltare i pasti.

Uno degli errori della vita frenetica moderna è quello di saltare i pasti, primo fra tutti la colazione. Fare almeno cinque pasti al giorno, compresi quindi spuntino a metà mattino e merenda di metà pomeriggio, è un modo per evitare la fame nervosa che ci porta ad abbuffarci di snack ricchi di grassi e zuccheri.

 

L'azione debilitante dell'alcol.

Il consumo frequente di alcol provoca un vero e proprio affaticamento del fegato, specie quando si superano certe dosi (massimo un bicchiere di vino o un boccale di birra ai pasti, meglio se non tutti i giorni). Questo comporta un accumulo di scorie e un maggior rischio di incorrere in un'infiammazione.

 

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Dieta antinfiammatoria

 


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