I 6 nemici del pancreas

Cattive abitudini, cure prolungate e alcuni disturbi minano il buon funzionamento del pancreas. Vi presentiamo i suoi principali "nemici"Il pancreas è una ghiandola di forma allungata nella zona superiore e centrale dell'addome, nascosta dallo stomaco, dal colon trasverso e dal fegato.


Pancreas: prevenzione e dieta: cosa fare?
Pancreas

Il pancreas produce sia enzimi, che contribuiscono alla digestione dei cibi, sia ormoni, primo fra tutti l'insulina, che regola la concentrazione dello zucchero nel sangue (glicemia) e la cui carenza può provocare il diabete.

 

Ma quali sono i nemici che possono alterarne il buon funzionamento e come mettersi al riparo dai loro attacchi?

Ecco i 6 nemici del pancreas: prevenzione e dieta

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1. I chili di troppo. La dieta.

Nelle persone predisposte, il sovrappeso può portare alla comparsa del diabete medito di tipo 2, caratterizzato da un'alterata produzione di insulina e alti valori di zuccheri nel sangue (iperglicemia). La presenza di zuccheri nel sangue stimola la produzione di insulina per mantenere la glicemia nella norma.

 

Nelle persone in sovrappeso questo meccanismo si inceppa: infatti, le cellule che producono insulina, troppo stimolate, esauriscono via via la loro funzione, con conseguente iperglicemia.

 

Se mancano minerali.

In alcuni casi, un'alimentazione carente di alcuni minerali, in particolare cromo e rame, può favorire la comparsa del diabete di tipo 2, mettendo a rischio l'attività delle cellule che producono insulina.

 

La quantità di questi elementi necessaria all'organismo è di pochi microgrammi: basta una dieta varia ed equilibrata per non correre il rischio di carenze. Consumare con una certa frequenza cereali (per il cromo), fegato e legumi (per il rame).

 

COME COMPORTARSI.

È fondamentale impegnarsi per mantenere sempre il peso forma, svolgendo attività fisica regolare e seguendo un'alimentazione varia ed equilibrata, non eccessivamente ricca di grassi e di zuccheri.

La dieta deve essere composta per il 55% da carboidrati complessi (come pane, pasta, riso), per il 30% da grassi (soprattutto di origine vegetale) e per il 15% da proteine (pesce, carne, formaggi, legumi).

 

2. Il Fumo.

È stato dimostrato che il fumo di sigaretta, attraverso alcune sostanze tossiche, può danneggiare direttamente il pancreas e rendere meno fluidi i succhi pancreatici, favorendone l'accumulo, con il rischio che si sviluppi una forma cronica di pancreatite. In più, molti fumatori sono consumatori di alcolici, e questa associazione non fa che peggiorare la situazione del pancreas.

 

COME COMPORTARSI.

Esistono vari metodi per sconfiggere il vizio del fumo: dai cerotti o chewing gum sostitutivi ai farmaci per bocca, dall'ipnosi alle sedute di gruppo. La cosa migliore è chiedere consiglio al proprio medico e magari rivolgersi ai centri specializzati. In particolare, quest'ultimo consiglio è utile per coloro che hanno una forte dipendenza dalla nicotina contenuta nelle sigarette.

 

3. Gli alcolici.

Le bevande alcoliche sono il nemico principale del pancreas, perché svolgono un'azione dannosa sulle cellule, inducendole a produrre una maggiore quantità di enzimi digestivi, che poi si accumulano nei dotti pancreatici e aggrediscono l'organo stesso. Come conseguenza si ha la pancreatite acuta, un'infiammazione più o meno severa che può portare a complicanze anche serie. Infiammazioni ripetute possono causare atrofia della ghiandola e perdita progressiva delle sue funzioni (pancreatite cronica).

 

COME COMPORTARSI.

Abolire il consumo di bevande alcoliche, soprattutto quelle più nocive, come i superalcolici. Anche se il vino ha un'azione meno aggressiva rispetto a whisky e vodka, va tuttavia consumato con estrema moderazione. Evitare pasti abbondanti, dando la preferenza a cibi leggeri poveri di grassi. Può essere utile assumere enzimi pancreatici nel caso in cui l'organo non sia più in grado di produrne a sufficienza, con conseguente malassorbimento e diarrea.

 

4. L’uso di alcuni farmaci.

L'uso prolungato o eccessivo di determinati medicinali può alterare la funzionalità delle cellule che producono insulina e facilitare la comparsa del diabete di tipo 2. Tra i farmaci più rischiosi ci sono i diuretici di tipo tiazidico (per ridurre la pressione arteriosa), il litio (per la cura di alcune malattie psichiatriche), certi antidepressivi (per combattere la depressione), i cortisonici (per il trattamento delle infiammazioni).

 

Inoltre, a volte anche l'uso dell'ormone della crescita, utile nella cura di importanti ritardi dello sviluppo, può stimolare un'eccessiva produzione di insulina e dar luogo a un diabete vero e proprio. Infine, anche alcuni contraccettivi orali, facendo diventare la bile più densa e favorendo la formazione di calcoli, possono aumentare il rischio di pancreatite.

 

COME COMPORTARSI:

Prendere questi farmaci soltanto quando sono veramente utili e solo sotto stretto controllo medico.

 

5. I calcoli alla cistifellea.

Avere calcoli nella cistifellea e, in generale, nelle vie biliari può essere un pericolo per la salute del pancreas. Il dotto pancreatico principale, nella sua parte terminale, si affianca e si unisce al dotto biliare comune (il coledoco) prima di sboccare nel duodeno. I calcoli presenti nella via biliare rappresentano un ostacolo al passaggio della bile e degli enzimi digestivi che, refluendo all'interno del pancreas, ne provocano l'infiammazione (pancreatite).

 

COME COMPORTARSI.

Se il calcolo è piccolo e non è calcificato, si può tentare di scioglierlo con farmaci a base di acidi biliari, da prendere per bocca e per lungo tempo. Purtroppo, però, non sempre questa cura è indicata ed efficace. A volte, quindi, è necessario ricorrere all'asportazione dei calcoli.

 

L'asportazione dei calcoli si può fare endoscopicamente, con una procedura di "pulizia" della via biliare per ripristinare il deflusso della bile e degli enzimi, oppure con un intervento chirurgico che può essere effettuato incidendo l'addome (laparotomia) oppure attraverso piccoli fori della parete addominale (laparoscopia).

 

6. Le infezioni virali.

Certi virus, come quelli dell'influenza, della parotite (comunemente nota come "orecchioni") e della rosolia, possono facilitare la comparsa del diabete mellito di tipo 1, che blocca la produzione di insulina, rendendo l'organismo incapace di utilizzare gli zuccheri, che quindi si accumulano nel sangue.

 

Le malattie virali possono scatenare un meccanismo di autoaggressione del pancreas: l'organismo riconosce le cellule che producono insulina come nemiche e il sistema immunitario di difesa produce sostanze (anticorpi) che le distruggono. Si verifica così un azzeramento della quantità di ormone che controlla i livelli di glicemia.

 

COME COMPORTARSI.

Non sottovalutare mai le possibili conseguenze delle malattie virali, soprattutto se in famiglia ci sono casi di diabete 1, essendo una malattia con una certa predisposizione ereditaria. I bambini piccoli a rischio di diabete vanno protetti con il vaccino antinfluenzale che, pur non annullando il rischio di contagio, rende l'infezione virale meno pericolosa. Per lo stesso motivo, vanno vaccinati anche contro la parotite e la rosolia.

 

Per saperne di più sulle malattie del pancreas, si può visitare il sito:  http://www.farmacoecura.it/malattie/pancreatite-acuta-e-cronica-sintomi-cause-terapia-e-dieta/

 



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