Dispepsia: come riconoscerla e come affrontarla

La digestione difficile è un problema dei nostri tempi, sempre più diffuso. Tanti sintomi e tante possibili cause caratterizzano la dispepsia, un disturbo, che, in forme diverse, prima o poi capita a quasi tutti: può trattarsi di una condizione momentanea e passeggera oppure ricorrente e a volte cronica. Vediamo come riconoscerla e come affrontarla.


Dispepsia o digestione difficile: cause, sintomi e dieta
Dispepsia

Dispepsia è una parola ostica da pronunciare, così come ostico è ciò che questo nome scientifico descrive: la cattiva digestione, un problema molesto che quasi tutti noi abbiamo incontrato almeno una volta e di cui soffrono in modo ricorrente, con diversi gradi di frequenza e gravità, dal 20 al 40% degli italiani.

 

La riconosciamo facilmente dai tanti sintomi che presenta e che ci rovinano momentaneamente l'idea stessa del piacere della tavola: il bruciore di stomaco, il rigurgito acido (quella sgradevole sensazione del cibo che torna su), le eruttazioni, l'alito cattivo, l'impressione che ciò che abbiamo mangiato non vada mai giù, il fastidio nei confronti delle pietanze più elaborate (specie se grasse o fritte), che magari di solito amiamo, senso di gonfiore, ma anche veri e propri dolori addominali (soprattutto nella parte alta).

 

La cattiva digestione è una condizione che sta diventando via via più frequente, perché mangiamo troppo o troppo in fretta oppure senza selezionare e variare in modo equilibrato i cibi che assumiamo. E in molti casi, poi, la cattiva digestione è riconducibile a una vera e propria forma patologica.

Le cause della dispepsia.

Le cause possono essere tante e varie e soltanto il medico può aiutarci a identificarle e indicarci i rimedi e le cure da adottare. L'alimentazione sbagliata è il primo imputato che ci viene in mente (pensiamo a barrette, hamburger, bevande zuccherate, pasti consumati in piedi con lo sguardo all'orologio o al cellulare e così via).

 

Ma non dobbiamo dimenticare lo stress, protagonista ormai inamovibile del cosiddetto modo di vita occidentale e nemico dichiarato del delicato e laborioso processo di digestione del cibo. Poi ci sono le patologie vere e proprie: le infiammazioni dello stomaco (che chiamiamo comunemente gastriti), l'helicobacter pylori (il batterio che può causare gastriti e ulcere), l'ulcera gastroduodenale, la malattia da reflusso gastroesofageo, l'obesità (ormai ufficialmente riconosciuta come una forma morbosa), la celiachia (è un'intolleranza al glutine contenuto nel frumento, nell'orzo, nella segale, nel farro e in altri cereali minori), la calcolosi colecistica e delle vie biliari (i "calcoli", nel linguaggio comune).

 

Ma anche un uso errato di alcuni medicinali può interferire negativamente con la digestione e ostacolarla: per questo è sempre opportuno conoscerne il buon utilizzo, con l'aiuto del medico, del farmacista e delle informazioni sul prodotto contenute nella confezione.

 

La semplice elencazione delle diverse possibili cause dei nostri problemi digestivi ci fa già capire che un sintomo può essere espressione di un malessere passeggero e occasionale (come una scorpacciata esagerata durante una festa con gli amici) oppure di uno stato patologico stabile o addirittura cronico.

 

Affidiamoci, quindi, al nostro medico di famiglia senza reticenze, raccontandogli con precisione che cosa e quanto abbiamo mangiato e che cosa abbiamo fatto prima, durante e dopo il nostro pasto che si è bloccato dove non si sarebbe dovuto fermare. 

Dispepsia: dieta e consigli utili.

Per digerire bene è indispensabile, naturalmente, imparare a mangiare in maniera corretta, in modo variato e con equilibrio, senza eccessi, con la dovuta calma, scegliendosi una dieta adatta alle specifiche esigenze individuali.

 

Alimenti da evitare in caso di dispepsia.

Eliminare fumo, alcol, cibi esotici e speziati, evitare brodi di carne e di pollo, cibi preconfezionati, fast food, insaccati, fritture, alcolici, zucchero raffinato, carne di maiale, dolciumi, cioccolato, caffè, succo di pomodoro e spremute di agrumi. Seguire una dieta leggera.

 

Evitare di mangiare la frutta dopo i pasti. Non assumere bevande gassate, bevande troppo calde o ghiacciate.

 

Ma è bene ricordare che contro il "mal di stomaco" esistono anche efficaci rimedi farmacologici, cioè medicinali che hanno la funzione  principale  di  proteggere  quell'organo fondamentale del nostro apparato digerente: si chiamano, infatti, gastroprotettori.

 

Possono contrastare i disturbi gastrici derivanti da una digestione faticosa e complicata, i sintomi del reflusso gastroesofageo (l'anomala e sgradevole risalita dei succhi gastrici nell'esofago), le ulcere peptiche gastroduodenali.

 

Possono essere efficacemente usati, per esempio, contro gli effetti collaterali di un'assunzione prolungata di farmaci antinfiammatori, che, nel tempo, possono danneggiare il nostro stomaco se non vi è un'adeguata protezione.

 

Esistono gastroprotettori con diverse caratteristiche e differenti meccanismi d'azione: dovrà essere il vostro medico o il vostro farmacista di fiducia, in caso di farmaci di automedicazione, a indicarvi quello più adatto al caso.

 

Il nostro apparato digerente, una macchina complessa e delicata: impariamo a mantenerla in buona salute.

 

Le informazioni sulla dispepsia qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni, né a consigli medici, né a terapie sanitarie.

 

Il vostro medico potrà arrivare alla diagnosi precisa del vostro problema e prescrivervi le terapie necessarie.

 

Per approfondire: VALUTAZIONE CLINICA DELLA DISPEPSIA E DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA DISPEPSIA ORGANICA E FUNZIONALE

 

Leggi anche: Dieta per la gastrite

 


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