Approfitta della tua timidezza

La timidezza può essere un dono o una condanna. Puoi sfruttare la tua speciale sensibilità per avere un atteggiamento più tenero e attento nei confronti degli altri e in questo caso il successo e l'amore saranno tuoi! Se però questo eccesso di "vergogna" ti da fastidio, puoi migliorare.

La timidezza non si cura, si sfrutta!
Timidezza

A chi non è mai capitato di arrossire come un peperone, di volersi nascondere sotto terra o a chi non sono mai tremate le gambe parlando in pubblico?


La timidezza è un sentimento piuttosto comune e di cui difficilmente ci liberiamo, salvo alcune eccezioni, quando siamo persone particolarmente agguerrite. Molte di queste però spesso usano l'aggressività proprio per camuffare e nascondere la loro timidezza.


Le cause della timidezza.

Le cause della timidezza sono state esaminate partendo da due teorie: quella biologica e quella dell'apprendimento. Secondo l'ipotesi biologica, le persone timide sono diverse a livello psichico e genetico, ovvero le parti del loro cervello conosciute per la loro capacità di reagire agli stimoli della paura, si attivano più facilmente.


Secondo la teoria dell'apprendimento invece, le esperienze infantili possono influenzare significativamente il modo in cui uno reagisce di fronte alla vita. Se un bambino viene criticato duramente dal padre ogni volta che corre per casa, presto scomparirà dietro la corazza della timidezza e farà dì tutto per proteggersi dal giudizio della società.


La timidezza non si cura, si sfrutta!

Attualmente si crede che a formare un carattere timido intervengono sia il fattore dell'apprendimento, sia quello genetico. Quello che si sa con certezza è che la timidezza non è una caratteristica passeggera nell'individuo, ma una componente inseparabile della sua personalità, parte integrante della sua struttura psichica, emozionale e fisiologica.


Per questo è assurdo parlare di "curarla" visto che, se si potesse, la persona perderebbe anche molti aspetti positivi della sua natura. La cosa migliore dunque è accettare gli aspetti positivi e lavorare su quelli che possono risultarci problematici.


Purtroppo per molte persone la timidezza non è un dono inestimabile, ma una croce pesante da sopportare. Famigliari, maestri, amici, psicologi e mezzi di comunicazione, a volte con tutte le migliori intenzioni, hanno invaso la mente della persona timida di etichette sfavorevoli che la fanno sentire miserevole.


Nel caso nostro, il primo passo da compiere per liberarci da questi stereotipi distruttivi per la nostra autostima è prenderne coscienza. Può essere che alcuni siano nascosti così profondamente nella nostra psiche che non riusciamo a portarli alla luce a meno che non ce lo proponiamo seriamente attraverso alcuni esercizi concreti.


Esercizio N°1.

Sono timido: voglio morire.

Cominciamo sottolineando gli aggettivi che identificano una persona timida in generale e noi in particolare: antisociale, egocentrico, vuoto, pauroso, arrogante, vile, lento, codardo, stupido, sospettoso, introverso, sfiduciato, marginale, riservato, goffo, chiuso, sciocco, riservato, psicopatico.


Gli ultimi aggettivi ci sembrano estremi? Pensiamo al tipico telegiornale che descrive un assassino seriale: Tizio che non ha mai avuto amici. Era introverso, timido, asociale. Uccideva per soddisfare la sua solitudine, il suo isolamento. Che figura emerge?

Un tipo pericoloso che accumula risentimento, pronto a esplodere in qualunque istante. Certo i media evitano di menzionare i milioni di persone timide che non solo non fanno male a nessuno, ma anzi, fanno del bene alla comunità.


Se hai già raccolta tutta la tua spazzatura verbale, è ora di disfartene. Immagina di estrarre queste parole da un giornale e di gettarle nella pattumiera. Dagli fuoco e osserva il fumo che sale.


Esercizio N°2.

Sono timido: che fortuna!

Ora è il momento di sottolineare tutte le qualità positive che possiede un timido: sensibile, misterioso, empatico, leale, riflessivo, acuto, affidabile, coscienzioso, penetrante, buon ascoltatore, gentile, attento, calmo.


Dopo aver riletto attentamente queste parole, possiamo aggiungerne altre che ci vengano in mente. L'obiettivo è ristrutturare il nostro dizionario mentale, in modo da essere ispirati e sentirci bene quando pensiamo a noi come ad una persona timida e ci vergogniamo di questo. Dobbiamo contrastare gli anni di propaganda negativa!


TIMIDO NON È SINONIMO DI INTROVERSO.

Essere timidi non è lo stesso che essere introversi. Una persona introversa è riservata e vive per la maggior parte chiusa in se stessa. Preferisce parlare poco. Ma può non essere assolutamente timida.


Alcuni introversi lo sono perché scelgono dì godere del loro mondo interiore e di non uscire troppo da sé stessi. Possono anche essere eccellenti comunicatori. Ci sono anche persone che fanno sforzi titanici per superare la loro timidezza e che quindi sono diventate persone che apparentemente si relazionano molto bene.


Timidi ma seduttori.

Una delle grandi qualità dei timidi è la dolcezza che si propaga intorno a loro. Se tu sei così, approfitta della timidezza per sedurre. Non è necessario essere estroversi per farlo.


SCEGLI BENE I TUOI VESTITI.

I vestiti hanno una grande importanza sulla prima impressione. Per un primo appuntamento scegli un vestito comodo e che si intoni col luogo in cui andrai.


PREPARA L'APPUNTAMENTO.

Ti aiuterà sapere in anticipo di che cosa parlerai durante il primo incontro. Pensa prima a quali sono gli aspetti più importanti di te che vuoi mettere in mostra.


COMPORTATI IN MODO NATURALE.

Non cercare di sembrare diverso da come sei. È un errore diventare uno specchio dell'altro, forzando la tua personalità solo per piacere.


MOSTRATI VICINO.

Cerca di trasmettere una sensazione di accessibilità: mostrati come una persona trattabile e alla mano.


CONTROLLA IL TUO CORPO.

Ascolta attentamente, mantenendo il contatto visivo con l'altra persona e con una postura orientata verso di lei.

Quando la timidezza è un problema

A volte la timidezza ci da proprio fastidio. Ci sentiamo come prigionieri dietro un muro che ci impedisce di relazionarci con gli altri o aver successo nel nostro lavora. Quando essere timidi diventa un vero problema, occorre affrontarlo e mettere in atto le strategie psicologiche necessarie per limitare per quanto possibile la timidezza.


Partecipando di più alla nostra vita. 

Dobbiamo cercare di capire quali sono le cause vere della nostra timidezza: considerarci inferiori agli altri per paura di non riuscire, pensare che la nostra opinione non è interessante, vergognarci di noi stessi.


Controllando le nostre emozioni e i nostri sentimenti.

Dobbiamo cercare di analizzare quello che ci sta succedendo e cercare di capirne i motivi, quello che sentiamo e pensiamo quando viviamo una situazione che ci provoca più timidezza del solito.        

       

Cercando di raggiungere i nostri obiettivi.

Come nelle situazioni che provocano paura o fobie, arriva il momento di affrontare quei momenti che ci provocano timidezza. Pianificandoti prima e dandoci il tempo di capire se si tratta di un problema superabile.


Superando le difficoltà con la pratica.

Davanti alla situazione che genera il nostro problema, analizziamo gli inconvenienti che nascono con l’obbiettivo di porvi rimedio subito. Chiediamo anche aiuto a qualcuno, se necessario.


Godendo di ogni trionfo.

Se siamo arrivati fin qui, dobbiamo cercare quelle situazioni in cui possiamo dimostrare i progressi ottenuti, Avremo così lasciato alle nostre spalle la timidezza e dimostreremo quanto valiamo.


Pensando che siamo uguali agli altri.

Se altre persone riescono a superare la loro timidezza e ad affrontare quello che a noi costa così tanto, perché noi non ci dovremmo riuscire? Siamo forse diversi dagli altri?

Inoltre dobbiamo pensare che se continuiamo a vivere con la nostra timidezza patologica, ci perderemmo sicuramente un buon numero di relazioni.


Vale la pena provarci quindi, no? Saremo infine sicuramente soddisfatti di esserci riusciti, dimostrando a noi stessi di avere le forze di sapere superare le difficoltà.

Ricorda che...

La timidezza può essere un dono o un supplizio, dipende da come la prendiamo. Possiamo anche trarne dei vantaggi.

 

Se un bambino è criticato duramente dai genitori ogni volta che corre per casa, prima o poi si chiuderà nel suo guscio di timidezza.

 

La timidezza non è una cosa passeggera, ma una componente inseparabile della nostra personalità, parte integrante del nostro essere.

 

Essere timido non è lo stesso che essere introverso. Una persona introversa è riservata e vive rivolta maggiormente verso sé stessa.

 

Non ti vergognate di essere timido. I timidi sono di solito persone sensibili, riflessive, dolci, leali e soprattutto sanno ascoltare.

 

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