Come si crea l’autostima

La stima che un individuo prova verso la propria persona determina il suo atteggiamento nella vita, nei confronti di sé stesso e degli altri. E, quindi, condiziona considerevolmente gli avvenimenti personali, la vita professionale e sociale. L'autostima, in definitiva, predice il nostro futuro, molto meglio dì un astrologo! 

Cos'è e come si crea l'autostima

Successi e fallimenti, benessere psichico e relazioni sociali, sono segnati dalla sua presenza. L'autoconcetto favorisce il senso d'identità e costituisce un punto di riferimento molto importante attraverso cui interpretare la realtà.


Inoltre influisce sul rendimento, condiziona le aspettative e la motivazione personale e contribuisce, in gran parte, all'equilibrio psichico ed emozionale. Per tutti questi motivi, anche se rimane importante conoscere la stima che un adulto ha di sé stesso, lo è molto di più scoprire come si forma tale autostima, per potenziarla e rafforzarla a partire da queste basi.


L'IDENTITÀ

Si definisce identità la somma di emozioni, sentimenti, desideri, capacità e fantasie che riconosciamo come nostri personali. La somma di questo insieme di aspetti simbolici è ciò che ci permette di riconoscerci in maniera separata e diversa dagli altri, come individui unici. Quando il bambino costruisce la propria identità in funzione di quello che prova, desidera o di cui ha bisogno, avrà, con tutta probabilità, una corretta autostima. Se questo stesso bambino però, riceve troppe pressioni e costruisce un'immagine fasulla di sé stesso per accontentare i genitori, allora svilupperà un'autostima precaria e fragile.


COME SI GENERA L'AUTOSTIMA

L'autostima non è innata, si forma nel corso della storia di ognuno di noi. È il risultato della lunga sequenza di azioni e sentimenti che si succedono durante la vita. Non è neppure una cosa statica, può crescere, rafforzarsi intimamente o, al contrario, indebolirsi e impoverirsi. È la meta più alta del processo educativo, perché ci prepara ad affrontare le avversità. Le persone che godono di un'alta autostima, creano relazioni di qualità.

Visto che sono più indipendenti, sono anche tendenzialmente più sincere, più aperte nell'esprimere i propri pensieri e sentimenti. Se sono felici ed entusiaste, non hanno paura a metterlo in mostra. Se soffrono, non si sentono costrette a nasconderlo. Esprimono le proprie opinioni anche se impopolari. Si sanno affermare in modo sano e equilibrato.


LE TRE FONTI DELL'AUTOSTIMA

L'autostima sì basa sulle informazioni che gli altri ci forniscono su noi stessi e sul nostro giudizio soggettivo. Quest'ultimo aspetto acquisisce maggior peso mano a mano che cresciamo e si alimenta in base a tre fonti:

Cognitiva: rappresentazione che ognuno si fa di sé stesso. Comprende descrizioni fisiche ("sono bionda"), affettive ("mi piace il tennis") e delle proprie capacità ("mi piace scrivere").

Comportamentale: capacità di sviluppare abilità ("sono brava a giocare a tennis, ma non sono capace dì risolvere i cruciverba").

Affettiva: valore che ci attribuiamo e grado in cui ci accettiamo. Può avere un'accezione positiva o negativa ("sono intelligente" o "sono inutile").


4 GRANDI TIPI DI AUTOSTIMA

il "quid" dell'autostima non è tanto sapere se ce l'abbiamo alta o bassa, quanto conoscere il suo grado di resistenza ai casi della vita. Dobbiamo tener presente che ('autostima subisce delle variazioni. Di conseguenza le circostanze e il nostro carattere diventano decisivi per la sua solidità. Possiamo quindi classificare il livello e la stabilità dell'autostima in quattro categorie.

1) ALTA E STABILE

Le circostanze esterne così come i normali avvenimenti della vita hanno poca o nessuna influenza sull'auto-stima della persona, che non dedica troppo tempo a promuovere la propria immagine perché non lo considera necessario.

2) ALTA E INSTABILE

Sebbene sia alta, l'autostima di queste persone può soffrire di grandi alti e bassi, soprattutto quando entrano in competizione con qualcuno e di fronte a situazioni difficili. Reagiscono male alle critiche o agli insuccessi e angosciano gli altri parlando in continuazione dei loro successi e di quanto sono meravigliosi.

3) BASSA E STABILE

L'autostima non è tanto condizionata dai fatti esteriori, neppure da quelli positivi.

La persona sembra non sforzarsi troppo per promuovere la propria immagine né la propria autostima. In un certo senso è come se accettasse e subisse il fatto che è bassa.

4) BASSA E INSTABILE

L'autostima è sensibile e reagisce agli avvenimenti esterni, positivi e negativi.

Attraversa fasi in cui è più alta del solito, ma si abbassa davanti a nuove difficoltà.

La persona si sforza dì dare un'immagine migliore a sé e agli altri.


IMPARARE AD ACCETTARCI COSÌ COME SIAMO

Il primo passo per rafforzare l'autostima è ammettere qualità e difetti di noi stessi. Un'autostima sana implica un giudizio oggettivo di sé stessi, in modo da accettarsi per come si è e sviluppare sentimenti positivi nei confronti della propria personalità. L'autostima positiva non consiste nel vedersi come una persona mera­vigliosa, dotata delle migliori qualità, a cui va tutto bene e che ha sempre successo nella vita. Significa invece ammettere anche errori e limiti. La strada migliore per sviluppare una forte autostima è creare una serie di relazioni personali in cui uno si senta sicuro, rispettato, accettato e libero di agire; in cui sia presente l'amicizia e l'appoggio degli altri e si abbiano mete ben definite e criteri di comportamento oggetti vi, dove possa vivere esperienze nuove e anche sbagliare senza temere conseguenze negative e dove, infine, non debba proteggersi distorcendo la visione e il giudizio di sé.


Come si consolida l'autostima

L'autostima è relazionata alla conoscenza di sé stessi. La si può vedere attraverso ciò che facciamo e come lo facciamo.

Per darle forza ci sono tre formule molto efficaci:

1) Agire in modo da risultare migliori facendo quello che ci viene bene: per esempio, evitando compiti che ci risultano difficili e cercando, al contrario, quelli in cui abbiamo la certezza di metterci in risalto.


2) Agire in modo da confermare l'idea che gli altri hanno di noi: per esempio, se si dice che giochiamo bene a calcio, organizziamo partite alla prima occasione. O, al contrario, se tutti sanno che non ci piace il bricolage, aggiustiamo male una cosa..


3) Agire in modo coerente con la nostra immagine, al di là delle circostanze: per esempio, se siamo solidali, dobbiamo dimostrarlo in ogni momento e luogo, indipendentemente dalle persone con cui siamo. Non dobbiamo nascondere una tale qualità, anche se gli altri possono prenderci in giro o non essere d'accordo con noi.

L’autostima nei bambini, il ruolo dei genitori 

Il bambino, quando nasce, non sa differenziarsi dalle persone che lo circondano; poco a poco, però, scopre se stesso come un essere separato dagli altri. Prima di imparare a parlare, costruisce un'immagine di sé stesso secondo come viene trattato. Gesti, toni, modo di parlargli, di toccarlo e di guardarlo... tutto questo gli fornisce degli indizi per capire che posto occupa tra le persone importanti per lui.

 

La sua autostima si costruisce e si definisce sotto l'influenza delle persone significative dell'ambiente famigliare, scolastico e sociale e come conseguenza delle esperienze di successi e fallimenti. I genitori, i fratelli e gli amici hanno un'importanza fondamentale: fanno da specchio per l'immagine del bambino. Mano a mano che cresce, acquistano importanza gli altri adulti esterni alla famiglia: professori, organizzatori e maestri sportivi, che gli daranno o gli toglieranno forze a seconda del loro giudizio, tanto più se vengono idealizzati.

 

Per un buon sviluppo dell'autostima, il bambino deve sentirsi un membro importante della famiglia, in base al modo in cui lo si ascolta e si da importanza alle sue opinioni. Deve percepire una comunicazione fluida e profonda con i genitori, non solo perché lo ascoltano, ma perché condividono con lui le sue esperienze e aspettative.

Il bambino deve essere orgoglioso della sua famiglia, per sentirsi sicuro.

 

Insegnare a nostro figlio a volersi bene

Non si tratta solo di volergli bene, ma anche che si senta amato. Deve vedersi capace, degno di rispetto, unico e importante, in modo che questi sentimenti entrino a far parte della sua immagine. Come? Dimostriamogli amore incondizionato: i figli devono essere amati per loro stessi, non per quello che fanno o non fanno.

 

Mettendo in risalto le sue caratteristiche e qualità davanti agli altri, senza fare confronti. Inviandogli messaggi positivi: i genitori devono rendersi conto delle qualità positive di ogni figlio per stimolarlo.

 

Dedicandogli del tempo speciale ed esclusivo. Non dobbiamo preoccuparci di lui solo quando qualcosa va male.

 

Riconoscendo i suoi sforzi, gli interessi, la sua dedizione verso qualcosa.

 

Trasformando lamentele e critiche in suggerimenti e richieste valide.

 

Stimolandolo ad avere iniziative autonome e a fare cose da solo. Ascoltandolo senza giudicarlo in continuazione. Ovviamente non dobbiamo mai criticarlo in pubblico.

 

Scoprendo le sue qualità e attitudini, sostenendolo nei suoi punti forti.

 

L'autostima è sensibile e reagisce agli avvenimenti esterni, positivi e negativi. Attraversa fasi in cui è più alta del solito, ma si abbassa davanti a nuove difficoltà. La persona si sforza dì dare un'immagine migliore a sé e agli altri.

 

Il sentimento di amor proprio nasce dalla soddisfazione sperimentata da bambini nelle seguenti condizioni:

Creazione di vincoli: soddisfazione che ottiene il bambino quando stabilisce dei vincoli

Singolarità: conoscenza e rispetto delle qualità che lo rendono diverso (per esempio, sapere che è qualcuno di speciale per suo padre, il fatto di sapersi esprimere con garbo...)

Potere: il bambino crede di avere mezzi, opportunità e capacità dì modificare gli eventi  (da grande potrà fare il medico, avere responsabilità...)

Guide: capacità di avere delle persone come esempio che gli servano per crearsi una scala di valori (chi deve imitare, cos'è bene e cos'è male...).

 

Ricorda che..

L'autostima segna l'atteggiamento nei confronti della vita, di noi e degli altri, condizionandoci personalmente, professionalmente e socialmente.

 

L'autostima non è innata, si genera con la storia di ogni persona, con le azioni e i sentimenti di tutta una vita.

 

Per un buono sviluppo dell'autostima il bambino deve sentirsi un membro molto importante e apprezzato della famiglia.

 

L'autostima positiva non consiste nel vedersi meravigliosi. Bisogna anche ammettere errori e limiti.

 

Non basta voler bene ai nostri figli, devono sentirsi amati, capaci, accettati, ammirati, unici e importanti.

Fonte: nostre elaborazioni su dati di diversa provenienza.


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