Chi dorme poco ingrassa

Poche ore di sonno vanno spesso di pari passo con la ciccia in eccesso.

Colpa della fame e degli spuntini notturni.

Accertato: chi dorme poco ingrassa più facilmente, chi dorme il giusto mangia di meno. Sul breve termine, una privazione parziale del sonno potrebbe aprire la strada all'aumento di peso. 

Dormire poco fa ingrassare

È di grande importanza il rispetto del "ritmo circadiano", una sorta di orologio interno che regola la cadenza sonno/veglia.


Alcuni degli effetti più documentati circa la privazione di sonno sul peso riguardano due potenti ormoni: la grelina e la leptìna.


La grelina è coinvolta nell'invio dei segnali di fame mentre la leptina aiuta ad avvertire la sazietà.


Altri studi hanno riscontrato anche un aumento dei grassi saturi, non consumati da chi dorme meno del necessario.


Una ricerca ha individuato un cambiamento in un altro segnale connesso all'alimentazione: il peptìde YY, che si ritiene funga da limitatore, dando il senso della sazietà.


In un gruppo di persone che per due notti consecutive avevano dormito solo cinque ore i livelli di peptide YY sono crollati.


Durante la fase di privazione del sonno, le donne mangiavano in media circa 400 calorie in più al giorno rispetto all'inizio della sessione, guadagnando peso a dispetto della brevità dell'esperimento.

Addio ai muscoli.

La mancanza di sonno può anche portare alla perdita di massa muscolare e a un guadagno di grasso.


Con poco sonno, il corpo ha più probabilità di produrre cortisolo, l'ormone che risponde allo stress ma anche insulina: insomma, l'ormone che fa ingrassare!


In diversi studi, dopo la privazione del sonno, i soggetti avevano livelli di cortisolo più alti al termine della giornata, quando invece dovrebbe calare per preparare il corpo al riposo, il sovrappiù di cortisolo spinge l'organismo a immagazzinare più grasso e a utilizzare tendenzialmente altri tessuti molli, come i muscoli, quali fonte di energia, il che significa che un regime di privazione di sonno porta a perdere più muscoli e accumulare più grasso. In altre parole l'inverso di un corpo tonico.


Uno studio ha provato che, dopo due settimane di una limitata restrizione calorica (10 per cento in meno rispetto al dispendio energetico giornaliero), i soggetti che dormivano 5,5 ore per notte avevano perso solo 0,6 chilogrammi di grasso, ma 2,4 chilogrammi di altri tessuti, come i muscoli, mentre i soggetti che dormivano 8,5 ore ogni notte avevano perso 1,4 chilogrammi di grasso e 1,5 chilogrammi di altri tessuti.


Il sonno insufficiente aumenta anche i comportamenti compulsivi, soprattutto nel campo del cibo.


Insomma: meno dormi e più mangi.

È la conclusione di uno studio dell'Università del Nebraska, che sottolinea le implicazioni articolate di una deprivazione di riposo: si ripercuote non solo negli effetti noti e diretti, ma anche indirettamente in una serie di comportamenti, in primis quello alimentare, ripercuotendosi a sua volta sulla salute cardiocircolatoria e sul tasso di obesità.


Attenzione alle malattie.

Il sonno disturbato è dunque uno dei primi fattori che influenza l'eccessiva ingestione di cibo o scelte alimentari non corrette.


Obesità, diabete e malattie cardio-circolatorie possono nascere proprio da un ritmo circadiano irregolare e mentre le implicazioni di un sonno disturbato rispetto alle condizioni mentali sono note, lo sono molto meno quelle indirette.

 

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