Alopecia androgenetica e areata

alopecia
Alopecia

E' normale che una persona adulta perda ogni giorno un certo numero di capelli e che questa perdita possa farsi più consistente con il progredire dell'età.

 

La maggior parte dei capelli cade come conseguenza del normale ciclo di vita del capello, pertanto perdere dai 50 ai 100 capelli al giorno non deve essere motivo di allarme. Vi sono poi alcune circostanze o stati fisiologici che possono intensificare la caduta dei capelli.

 

Alcuni trattamenti come tinture, decolorazioni e permanenti, che quando sono esegui­te correttamente non danneggiano la capigliatura, se eseguite con eccessiva frequenza possono indebolire i capelli; la trazione costante che certe acconciature esercitano sui capelli, come la coda di cavallo o la treccia, possono essere causa di caduta; anche lavare, pettinare e spazzolare eccessivamente i capelli può causare danni alla capigliatura favorendo la rottura del capello.

 

Le febbre elevata o un'influenza severa possono indurre i capelli ad entrare nella fase di riposo (catagen), dopo la quale si può verificare la cadu­ta di numerosi capelli per un periodo variabile dalle quattro settimane ai tre mesi; un'at­tività ridotta o esagerata della tiroide può causare una perdita di capelli, che peraltro si risolve dopo aver ripristinato i livelli ormonali; due-tré mesi dopo il parto alcune donne possono notare una perdita, anche cospicua, di capelli (defluvium telogenico), che si risolve tuttavia completamente entro pochi mesi; dopo interventi chirurgici importan­ti o in seguito a malattie croniche può verificarsi perdita dei capelli.

 

Un ridotto appor­to proteico nella dieta induce il capello ad entrare nella fase di riposo, per cui due o tre mesi dopo può manifestarsi una caduta dei capelli; anche una carenza di ferro, dovuta a difetti di assorbimento, diete esclusivamente vegetariane o mestruazioni particolar­mente abbondanti, oltre a rendere la capigliatura opaca e fragile, può indurre una notevole perdita dei capelli.

 

Infine, alcuni medicinali possono causare una temporanea perdita di capelli, generalmente reversibile alla sospensione del trattamento.

 

Questo fenomeno è frequente soprattutto con gli antitumorali ma può essere indotto anche da farmaci antitiroidei, anticoagulanti, antidepressivi, antiipertensivi (beta-bloccanti), derivati della vitamina A assunti per bocca, contraccettivi orali.

Alopecia Androgenetica

Come abbiamo visto, un'eccessiva perdita dei capelli può avere molte cause; si parla tuttavia di alopecia quando la caduta si intensifica fino a determinare zone più o meno ampie della testa prive di capelli. Esistono diverse forme di alopecia: la forma più fre­quente è l'alopecia androgenetica, la comune calvizie, un fenomeno di natura costi­tuzionale su base ereditaria causato da una particolare sensibilità dei bulbi piliferi agli effetti degli ormoni maschili, in particolare del DHT (diidrotestosterone), ormone che deriva dal testosterone e che esplica un'azione devitalizzante sul bulbo pilifero.

 

L'alopecia androgenetica colpisce l'80% dei maschi entro i 60 anni ma non solo. Anche la donna geneticamente predisposta in particolari circostanze o stati fisiologici (come ad esempio dopo la menopausa, quando l'organismo accusa una diminuzione di ormoni femminili), può notare un diradamento della chioma, seppure meno accentuato di quello che colpisce gli uomini.

 

Nell'uomo l'alopecia si manifesta in modo tipico, con un lento e progressivo arretramento della linea fronto-temporale e diradamento al vertice: la stempiatura è infatti seguita nell'uomo dalla chierica (calvizie del vertice), frequentemente associata ad una recessione frontale.

 

Diversamente dall'alopecia maschile, l'alopecia androgenetica femminile è costituita da un diradamento più diffuso e omogeneo che può interessare anche le regioni posteriori della testa, risparmia quasi sempre l'attaccatu­ra dei capelli e non presenta quasi mai zone completamente calve.

Alopecia Areata

Un'altra forma di alopecia è la cosiddetta alopecia aerata (Area Gelsi), nella quale si osserva una repentina caduta dei capelli da aree ben delimitate della testa, spesso cir­colari e dai limiti piuttosto netti, con formazione di chiazze rotondeggianti delle dimensioni di una moneta o poco superiori.

 

Meno frequente della precedente, nel­l'alopecia aerata la caduta dei peli può interessare, oltre che la testa, anche la barba ed altre superfìci pelose. Generalmente indotta da uno stress psichico, questo tipo di alopecia insorge improvvisamente e può colpire adulti e bambini senza distinzione di sesso ed età.

 

Spesso il disturbo si risolve da solo nel giro di alcuni mesi; i peli che ricrescono hanno tuttavia un aspetto diverso da quelli normali, essendo più simili ad una fine peluria. Sono frequenti le ricadute.

 

Nessuna forma di alopecia rappresenta un rischio reale per la salute. Le conseguenze sono esclusivamente estetiche. Tuttavia, questo particolare inestetismo dei capelli rap­presenta spesso motivo di forte disagio ed apprensione per chi ne è colpito, e può per­tanto comportare seri problemi di natura psicologica.

 

I capelli continuano a cadere e ricrescere nel corso della nostra esistenza.

 

Quando l'equili­brio di rinnovamento è per qualsiasi ragione (stress psico-fisico, gravidanza, carenze alimen­tari, invecchiamento precoce) alterato, si osserva un progressivo diradamento della chioma.

 

I prodotti destinati a contenere questi fenomeni devono essere ben documentati, soprattut­to visto che nel mercato i millantatori sono spesso in agguato con promesse iperboliche.

 

La verifica dell'efficacia di un cosmetico anticaduta, che richiede un tempo minimo di impiego del prodotto di almeno tre mesi, prevede un'analisi tricologica con studio fotografico della velocità di ricrescita in una piccola zona rasata del cuoio capelluto, la misura della variazione del microcircolo dello scalpo e l'esame della radice di un pic­colo strappo di capelli per la determinazione della quota di capelli in fase di crescita rispetto a quelli in fase ormai quiescente.

 

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