Dieta per la gotta

La gotta è un tipo molto diffuso di patologia articolare provocata da un au­mento della concentrazione di acido urico nei fluidi biologici. L'acido urico è il sottoprodotto finale del metabolismo delle purine (che vengono prodotte nell'organismo e vengono anche assunte con il cibo).


Gotta alimentazione seguire
Dieta per la gotta

Nel sangue il tasso dell'acido urico oscilla da 0,50 a 0,60 mg Quando l'apporto alimentare risulta troppo elevato, il rene, che ne elimina 600 mg al giorno, si ritrova sovraccarico.

 

Il suo lavoro diventa insufficiente e il surplus di acido urico si deposita sotto forma di urati di sodio nelle articolazioni, soprattutto quelle dell'alluce e delle ginocchia. Il più delle volte la gotta si incontra negli obesi, nei grandi mangiatori e bevitori.

 

Le donne sono al riparo da questa malattia?

Questa malattia si incontra sempre più sovente anche in giovani donne, le quali sarebbero assai sorprese di vedersi collocate alla stessa tavola dei gaudenti dei caricaturisti.

 

Si è arrivati così a ipotizzare che l'iperuricemia sia dovuta al sovrapporsi biologico di due disfunzioni.

 

Si tratterebbe sia di una malattia della pletora, un disturbo che cammina di pari passo con l'obesità e l'ipertensione, sia di una malattia del sistema organico che interessa la produzione, l'accumulo e l'eliminazione dell'acido urico.

 

I disturbi del metabolismo delle purine interessano individui molto diversi: anche persone piuttosto giovani, donne o uomini, morfologicamente magri, che mangiano ragionevolmente; sportivi troppo impegnati; curiosamente persino certe popolazioni dell'Oceania il cui valore elevato dell'acido urico sanguigno resta un mistero.

 

Nella gotta, cristalli di acido urico si depositano nelle articolazioni, nei tendini, nei reni e in altri tessuti, dove provocano notevoli infiammazioni e danni.

 

La gotta è associata con la ricchezza: tradizionalmente chi soffre di gotta viene descritto come un uomo corpulento di mezza età, seduto su una comoda poltrona, con un piede dolorante appoggiato su un cuscino morbido, mentre mangia carne e beve vino in quantità.

 

Questo clichè tradizionale ha qualche base reale, perché la carne (e in particolare le frattaglie) è un alimento ricco di purine, mentre l'alcol inibisce l'espulsione dell'acido urico attraverso i reni.

 

In più, anche oggi, la gotta è un problema dei maschi adulti; oltre il 95% dei pazienti di gotta è composto da uomini sopra i trent'anni.

 

L'incidenza della gotta è di circa tre adulti su 1000, anche se probabilmente il 10-20% della popolazione adulta presenta livelli ematici elevati di acido urico.

La gotta e la dieta da seguire

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E' noto che la gotta è provocata da numerosi fattori alimentari: alcol, alimenti ricchi di purina (frattaglie, carne, lievito, pollame, eccetera), grassi e carboidrati raffinati, ed eccessivo consumo di calorie.

 

La dieta per la gotta prevede le seguenti raccomandazioni.

Eliminazione dell'alcol.

Dieta a basso contenuto di purine.

Raggiungimento del peso ideale.

Consumo abbondante di carboidrati complessi.

Limitazione dei grassi.

Limitazione delle proteine.

Liquidi in abbondanza.

 

Il regime dietetico ipopurinico non è difficile. Chi è al tempo stesso obeso e gottoso potrà dimagrire osservando un regime di 1800 ca­lorie al giorno; la perdita di peso lo farà migliorare e a lungo andare gli guarirà anche la gotta.

 

Il regime ipopurinico contro l'accumulo di acido urico si fonda sulle seguenti prescrizioni essenziali:

eliminare tutti gli alimenti che costruiscono direttamente l'aci­do urico, cioè tutti quelli che si possono acquistare dal trip­paio, animelle di vitello, rognone e fegato;

 

Eliminare la selvaggina, il brodo di carne, e diminuire in generale la razione di carne quotidiana.

 

Sorvegliare il consumo di certi pesci ricchi di proteine, come le acciughe, il salmone, le sardine, alcuni crostacei e i frutti di mare.

 

Non consumare troppo spesso gli spinaci e l'acetosella, pianta erbacea le cui foglie vengono di solito mescolare all'insalata per il loro sapore acidulo.

 

Preferire gli oli insaturi agli alimenti nei quali prevalgono gli acidi grassi saturi, come la crema ed il burro.

È curioso constatare che ogni gottoso ha un alimento responsabile delle sue crisi acute: il vino bianco, il vino spumante, il vino robusto, le animelle di vitello.

 

Alcol.

L'alcol aumenta la produzione dell'acido urico e ne riduce l'escrezione perché incrementa la produzione di lattato (il risultato della metabolizzazione dell'alcol) che ostacola la funzionalità renale.

 

L'effetto complessivo è un aumento importante dei livelli di acido urico nel siero. Questo spiega perché il consumo di alcol è spesso un fattore scatenante negli attacchi acuti di gotta.

 

In molti soggetti basta eliminare l'alcol per ridurre i livelli di acido urico e prevenire la gotta.

Dieta a basso contenuto di Purine 

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Per molti anni la dieta a basso contenuto di purine è stata il perno della terapia dietetica della gotta. Tuttavia, con l'avvento di potenti medicinali che abbassano l'acido urico, molti medici preferiscono abbassare il livello serico degli urati senza imporre al paziente il fastidio e le limitazioni che si possono pensare associate a una dieta povera di purine.

 

La restrizione dietetica delle purine è raccomandata comunque, per ridurre lo stress metabolico. Gli alimenti ricchi di purine andrebbero eliminati completamente. Fra di essi ci sono le frattaglie, la carne, i molluschi, il lievito (di birra e di pane), le aringhe, le sardine, lo sgombro e le acciughe.

 

Dimagrimento.

Chi soffre di gotta è in genere obeso, è esposto all'ipertensione e al diabete e ha un tasso di rischio relativamente alto in termini di malattie cardiovascolari.

 

Il dimagrimento in caso di obesità riduce in misura significativa i livelli serici dell'acido urico. Probabilmente per i soggetti obesi l'obiettivo dietetico più importante è proprio il raggiungimento del peso ideale.

 

Carboidrati, grassi e proteine.

Carboidrati raffinati e grassi saturi andrebbero consumati al minimo: i primi aumentano la produzione di acido urico, i secondi ne diminuiscono l'escrezione.

 

Il consumo di proteine non dovrebbe superare gli 0,8 g per chilogrammo di peso corporeo il giorno. È stato dimostrato che l'abbondanza di proteine può accelerare la sintesi dell'acido urico sia nei soggetti normali sia nei gottosi.

 

Tuttavia una dose adeguata di proteine (0,8 g per kg di peso corporeo) è necessaria, perché gli aminoacidi diminuiscono il riassorbimento dell'acido urico nei reni, quindi aumentano l'escrezione dell'acido urico e ne riducono la concentrazione serica.

 

Assunzione di liquidi.

Un abbondante consumo di liquidi mantiene l'urina diluita e stimola l'escrezione di acido urico. In più la diluizione dell'urina riduce il rischio di calcoli renali.

 

Flavonoidi.

Consumare ogni giorno l'equivalente di 250 g di ciliege fresche si è dimostrato molto efficace per abbassare i livelli di acido urico e prevenire attacchi di gotta.

 

Le ciliege, le bacche di biancospino, i mirtilli sono fonti abbondanti di antocianidine e di protoantocianidine.

Queste molecole di flavonoidi danno alla frutta il loro colore e sono importanti perché riescono a prevenire la distruzione del collagene.

 

Ci sono altri flavonoidi utili per chi soffre di gotta. Per esempio negli studi sperimentali la quercetina ha dimostrato diversi effetti che indicano una sua possibile azione positiva nella gotta.

 

La quercetina può offrire una protezione significativa perché inibisce la produzione di acido urico in modo analogo all'allopurinolo (che è il farmaco specifico contro la gotta) e inoltre blocca la produzione e l'emissione di composti infiammatori. La quercetina si trova in abbondanza nella frutta e nella verdura.

 

Altre raccomandazioni

Un tipo secondario di gotta, chiamato anche gotta saturnina, può essere dovu­to agli effetti tossici del piombo.

 

In passato la gotta saturnina era provocata dalle bevande alcoliche conservate in contenitori ricchi di piombo (per esempio cristallo al piombo).

 

È bene evitare i contenitori di questo tipo per conservare gli alimenti.

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