Allergia ai pollini: sintomi e terapia

allergia ai pollini
Allergia ai pollini

A primavera colpisce milioni di italiani, provocata dai pollini trasportati dal vento. L'allergia è tornata: precisa come ogni anno di questi tempi, "provocata" dai pollini delle piante e delle erbe, secondo un calendario stagionale che, se non altro, consente di prendere le dovute precauzioni. Dall'inizio dell'anno, fino a pochi giorni fa, circolavano nell'aria quelli di nocciolo e cipresso, ora svolazzano i pollini di olmo, ulivo, pioppo, salice, che ci accompagneranno fino alla fine di maggio.

Dopodiché subentreranno le graminacee, tarassaco, parietaria, betulla, platano, pino, quercia, faggio, piantaggine, acetosa e ortica: qualcuno ci accompagnerà anche fino a settembre inoltrato. Più o meno una specie di "guerra" contro la quale tutti dovremo attrezzarci per combattere, e diciamo tutti non a caso visto che si calcola che di allergie soffrano almeno 12 milioni di italiani, con un preoccupante 30% di bambini in età scolare.

 

I sintomi dell'allergia da polline

Chi soffre di allergie al polline ha una sensibilità di molto superiore alla soglia di tolleranza dell'organismo, che incamerando istamina sviluppa la cosiddetta reazione allergica. Pur essendo la concentrazione dei pollini nell'atmosfera variabile da specie a specie, normalmente la reazione avviene quando supera i 10-20 grani di polline per metro cubo d'aria. Il mese peggiore in questo senso è maggio, durante il quale vengono rilevati fino a 500 grani di graminacea per metro cubo d'aria.

Le reazioni allergiche interessano principalmente gli occhi e l'apparato respiratorio sia a livello degli alveoli nasali che della mucosa bronchiale. Gli occhi in particolare lacrimano, danno prurito e si arrossano, appaiono gonfi, manifestano fastidio alla luce, specie se particolarmente intensa. Più pericolosi, invece, disturbi legati all'apparato respiratorio, che vanno dal senso di mancanza d'aria al respiro affannoso e accorciato, fino a crisi asmatiche con pericolo di soffocamento. Ma anche tosse di origine irritativa, starnuti ripetuti, secrezioni acquose nasali, naso chiuso, prurito. In alcuni soggetti particolarmente sensibili si possono anche avere reazioni cutanee con pruriti, arrossamenti, gonfiore e ponfi, soprattutto a livello del volto e delle braccia.

La manifestazione più comune è comunque il classico raffreddore da fieno che compare in occasione della fioritura delle graminacee. Ma come distinguere i sintomi della rinite, che spesso possono essere confusi con un comune raffreddore? Ecco una tabella esemplificativa: (clicca sull'immagine per ingrandirla)

Tabella sintomi allergie
Tabella sintomi allergie

Possono essere distinte tra quelle d'attacco, sui sintomi, e quelle più specifiche, somministrate solo dopo essersi sottoposti a test diagnostici necessari per individuare l'allergene colpevole. All'inizio dunque ci si basa su cromoglicato bi-sodico e antistaminici. Il primo è un farmaco decongestionante e antiallergico, disponibile in gocce oculari, spray nasali e inalanti. È utile principalmente nel trattamento delle congiuntiviti ed in tutti i sintomi correlati ai disturbi allergici, soprattutto primaverili, la cui azione benefica può arrivare entro pochi minuti dalla somministrazione, grazie all'attività del decongestionante.

In numerosi lavori clinici il farmaco si è dimostrato sicuro ed efficace determinando la riduzione di sintomi oggettivi e soggettivi. Gli antistaminici invece hanno come effetto quello di contrastare l'azione dell'istamina, uno dei principali responsabili delle manifestazioni allergiche (soprattutto riniti, orticaria e congiuntivite). Agiscono riducendo la secrezione e la congestione nasale e quindi attenuando sintomi come starnuti e lacrimazione continua, inoltre migliorano le sensazioni di prurito, l'arrossamento degli occhi, il senso di gonfiore alla gola e di costrizione ai bronchi.

 

Terapie specifiche e soggettive necessitano di test diagnostici allergologie!

 

E consigliabile assumere gli antistaminici la sera, poco prima di coricarsi, per evitare pericolosi effetti collaterali dovuti alla sonnolenza indotta, che fa diminuire sensibilmente la soglia di attenzione, Perciò può diventare pericoloso sic porsi alla guida sia svolgere mansioni che richiedano molta attenzione e concentrazione. Nelle forme più acute di allergia, infine, si utilizzano i cortisonici, far-maci che bloccano il sistema immunitario con maggiore decisione, riducendo i sintomi infiammatori associati alla condizione allergica, ma inducendo anche maggiori effetti collaterali (tossicità) Per arrivare a formulare terapie specifiche e soggettive, invece, occorre sottoporsi a degli esami (prick, rast test...) ormai diventati di largo impiego grazie alla loro elevata efficienza, semplicità di esecuzione, interpretazione, scarse invasività, ridotto rischio di effett collaterali.

L'esecuzione di un test diagnostico allergologico comporta la somministrazione sottocutanea di dosi di estratto acquoso contenente l'allergene (cioè la sostanza che causa l'allergia), in quantità adeguata a provocare una risposta specifica misurabile.

Prevenzione allergie da polline: le 10 regole anti-polline

1) Durante il periodo di fioritura evitare di uscire soprattutto nelle ore mattutine, nei giorni soleggiati, ventosi e con tempo asciutto. I granuli pollinici sono maggiormente presenti in atmosfera con una temperatura tra i 25-30 gradi, un'umidità relativa superiore al 60% e un vento con velocità di 5-15 Km/h. Rischioso anche uscire dopo un temporale: la pioggia rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree, con la possibilità di scatenare crisi d'asma.

2) Gli automobilisti che soffrono di allergie ai pollini dovrebbero evitare di parcheggiare l'auto sotto gli alberi o in prossimità di prati e/o giardini. In viaggio, invece finestrini chiusi e montare filtri antipolline. A ciclisti e motociclisti si consiglia di utilizzare una mascherina che copra naso e bocca, in più occhiali da sole aderenti al volto.

3) Durante la stagione di fioritura le finestre di casa (maggiormente quelle delle camere) vanno tenute chiuse nelle ore soleggiate, tra le 10 e le 16, per evitare la penetrazione dei pollini.

4) Non stendere le lenzuola all'aperto per evitare che raccolgano pollini.

5) Evitare la frequentazione di parchi, giardini e prati, specialmente se sono stati appena falciati. Chi ha come hobby il giardinaggio, almeno in questo periodo si rassegni ad un proficuo periodo di riposo e più in generale eviti di fare autogol, piantando nel

 

proprio giardino cipressi, betulle, noccioli, carpini, ontani, olivi e querce.

6) Chi pratica sport all'aperto preferisca momentaneamente palestre, piscine coperte, palazzetti.

7) Chi abita in collina, tra 500 e 800 metri, sappia che l'impollinazione avviene con circa un mese di ritardo.

8) Occhio ai vostri animali domestici: se escono all'aperto possono diventare vettori di pollini tramite il pelo.

9) Importante l'igiene personale: fare la doccia e lavare i capelli ogni giorno, per evitare che i granuli pollinici restino intrappolati tra i capelli e la notte possano depositarsi sul cuscino, da dove poi venire inalati. Limitare l'uso delle lenti a contatto. I granuli di polline possono rimanere intrappolati fra la lente e l'occhio. Meglio usare degli occhiali normali.

10) Attenzione agli alcolici: stimolano la produzione di muco e dilatano i vasi, rischiando di peggiorare la secrezione e la congestione nasale.

 

Se volete conoscere i livelli di concentrazione dei pollini nell'aria rilevati nella vostra zona o città, collegatevi al link http://www.ilpolline.it/bollettino-pollinico/, che aggiorna la situazione tutti i mercoledì in base ai dati relativi al polline della settimana precedente, dal lunedì alla domenica. I dati vengono rilevati dai centri di monitoraggio, posti in tutta Italia, che costituiscono la Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia coordinata dall'Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA). Indicativamente viene effettuato il riconoscimento morfologico di polline aerodiffuso appartenente a 43 famiglie e 31 generi. Analogamente viene fatto per 19 spore fungine. Per ogni famiglia sono previste quattro classi di concentrazione, assente, bassa, media e alta, contrassegnate rispettivamente dai colori bianco, giallo, arancio, rosso.

In azzurro si indica la presenza di polline appartenente a una famiglia o a un genere di cui non siano definite le classi di concentrazione. Il bollettino fornisce i livelli di concentrazione del polline, non i livelli di rischio di allergia.

 

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