Le cause dell'obesità infantile

Genitori distratti e alimentazione errata sono tra le cause dell’obesità infantile. In Italia, un bambino di 8-9 anni su tre è particolarmente grasso o sovrappeso. Questo il dato allarmante confermato da "Okkio alla Salute", studio promosso dal Ministero della Salute e dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie.


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Obesità infantile

In particolare si tratta del 32,3% di una popolazione campione composta da oltre 46 mila alunni di circa 20 mila classi terze delle elementari, che ci consolida ai primi posti della speciale classifica europea sull'obesità infantile.

Dati sull'obesità infantile in Italia

L'inchiesta, che ha coinvolto anche genitori e insegnanti, segnala tra le cause dell'aumento precoce di peso, la scorretta gestione dei pasti: il 9% dei bambini intervistati ammette di saltare abitualmente la prima colazione, mentre il 67% confessa di fare spesso un ricco spuntino a metà mattinata.

 

Altri peccati non certo veniali sono quelli di bere frequentemente bibite gassate e zuccherate (43%), e di non consumare sufficientemente frutta e verdura.

 

Ad incidere sull'obesità infantile, però, sono anche le cattive abitudini legate al difficile rapporto con l'attività fisica, visto che appena il 16% pratica sport per non più di un'ora alla settimana e gli alunni che hanno detto di svolgere attività motorie extracurricolari sono passati negli ultimi quattro anni dal 62 al 54%.

 

Conclusione quasi logica di tutto ciò, il fatto che ben il 36% ha confermato di passare oltre due ore al giorno davanti alla Tv, ai videogiochi, smartphone e tablet...

 

Preoccupante il fatto che i genitori non sempre riescano ad accorgersi delle condizioni dei figli: il 30% delle madri di scolari con significativi problemi di peso, ad esempio, non trova che il proprio bambino mangi troppo.

 

Tra le regioni, il primato dell'obesità infantile spetta a quelle meridionali: in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia si supera addirittura il 40%; seguono Calabria, Sicilia e Umbria (tra 33 e 40), mentre il Lazio e gran parte del centro-nord, si attestano nella percentuale nazionale, tra il 25 e il 33%.

 

La palma delle regioni più salutari per i bambini spetta a Sardegna, Trentino e Valle d'Aosta con percentuali inferiori al 25%.

 

Da questi dati emerge, insomma, una circostanza ben precisa: è fondamentale che i bambini imparino ad alimentarsi bene fin da piccoli, a porre le basi del loro futuro, perché le abitudini alimentari, corrette e scorrette, si formano sin dalla più giovane età e sia l'infanzia che l'adolescenza meritano un'attenzione e un'educazione particolari.

 

Ovviamente il compito più importante spetta ai genitori, che dovrebbero controllare i giusti apporti nutrizionali e la varietà dei cibi, a partire dalle calorie assunte nell'arco della giornata, sia suddividendole tra carboidrati (58%), grassi (30%) e proteine (12%), sia cercando si ripartirle tra cinque momenti fondamentali:

• 20% prima colazione

• 5% spuntino del mattino

• 40% pranzo

• 5% merenda del pomeriggio

• 30% cena.

 

I menu tipo consigliati per i bambini da 10 a 15 anni.

Un sondaggio svolto coinvolgendo bambini di 8-9 anni, che hanno "intervistato" genitori, nonni, parenti e conoscenti circa le loro abitudini alimentari da giovani, ha permesso di confrontarle con quelle odierne rilevate dai loro personali diari alimentari, evidenziando cambiamenti sostanziali.

 

Nei ragazzi di oggi, per esempio, è aumentata a dismisura l'abitudine a mangiare fuori pasto, che si estingue con l'andare indietro negli anni, quando al massimo i rari "sgarri" erano riferiti a caramelle o dolci fatti in casa.

 

Dal sondaggio è emerso che i genitori e i parenti intervistati, a colazione, consumavano preferibilmente té o latte con biscotti, fette biscottate o pane.

 

A pranzo e a cena la scelta ricadeva principalmente su pasta, pane, uova, formaggio, in minore quantità carne e pesce (1 -2 volte alla settimana), usando peraltro come condimenti burro, lardo o strutto.

 

Di seguito tre menu-standard, stilati da un team di nutrizionisti, che contemperano tutte le esigenze di una razionale alimentazione, ripartendo correttamente e adeguatamente gli alimenti nel corso della giornata.

 

Chiaramente su questi modelli si può lavorare, sempre con l'aiuto di un nutrizionista, apportando modifiche che non ne alterino però il valore nutritivo e scegliendo gli alimenti nell'ambito dello stesso gruppo di quelli già considerati.

 

di Chiara Baldetti

Menù tipo contro l'obesità infantile

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menu ragazzi da 10 a 12 anni
Menu ragazzi da 10 a 12 anni
menu ragazzi da 13 a 15 anni
Menu ragazzi da 13 a 15 anni

Idee per la colazione dei bambini

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Quando parliamo di abitudini alimentari da mandare a memoria fin da piccoli e l'importanza che hanno i genitori in questi frangenti, il problema numero uno è la colazione. Bisognerebbe farla con calma, stare seduti e consumarla come se fosse (e in effetti lo è) il pasto principale della giornata, assumendo la giusta quantità di calorie e varietà di alimenti.

 

Invece, e stavolta non c'è davvero bisogno di sondaggi per saperlo, la gran parte delle famiglie considera la colazione del mattino una scocciatura, una cosa da sbrigare velocemente prima di uscire. Specialmente quando in famiglia lavorano entrambi i genitori e la fretta sembra regnare sovrana.

 

Si stima che mediamente il tempo che vi si dedica sia inferiore ai 5 minuti, tempo che improvvisamente triplica durante le vacanze o nei giorni di festa. Il che significa che non si svicola dalla colazione per mancanza di appetito, ma solo per fretta eccessiva.

 

Se i genitori riuscissero ad organizzare meglio il tran tran sveglia/lavaggio/vestizione, forse i nostri bambini crescerebbero più in salute, sicuramente meno a rischio di incombente obesità.

 

Intanto, eccovi due idee per la colazione, facili e gustose.

idee per la colazione dei bambini
Idee per colazione

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